siete, passate dal drama alla commedia, dalla sceneggiatura al libro, dalla
pubblicità alle riviste, ma qual è il tipo di scrittura che più vi rappresenta?
Per quello che mi riguarda la sceneggiatura. È immediata, visiva. È un
linguaggio che sento molto affine a
quello che sono io.
I romanzi, senza dubbio. Fin da piccola sognavo di scrivere libri. Una passione
è una passione. Non ho mai pensato di fare altro!
pubblicato?
“Un sogno di cristallo”. Ce lo
pubblicò la Cino del Duca nella collana Intimità. Era un rosa classico, ambientato in Turchia.
Mi ricordo che per scrivere quel libro ci mettemmo quasi un anno. Non
conoscevamo il genere e, prima di imbarcarci in quell’avventura, studiammo
tutte le strutture che venivano usate analizzando le serie Harmony.
affrontiamo un argomento nuovo tendiamo a leggere tutti gli autori che ne hanno
parlato per discuterne, confrontarci e, soprattutto, per evitare di scrivere
una storia già scritta. Le idee circolano nell’aria, molto spesso pensi di aver
avuto la trovata geniale, poi scopri che la sta scrivendo un tuo collega. Plagio?
No. Sono quelle idee che in un determinato momento funzionano. Il collega ha
avuto la fortuna di portare avanti il lavoro prima di te. Tutto qui.
di noi ha i suoi autori preferiti, naturalmente.
A parte alcuni classici condivisi, come Stendhal, Dostoevskij e Bulgakov, per quanto mi riguarda, ci sono
alcuni romanzi che hanno rappresentato e rappresentano ancora un punto di
riferimento e una fonte d’ispirazione importante e irrinunciabile: Lo Straniero di Camus, Alice nel Paese delle Meraviglie di Carroll,
Medea di Christa Wolf, Narciso e Boccadoro di Hesse, Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa e
il libro a cui sono più legata e che ho riletto tante volte (e lo farò ancora):
Il Velocifero di Luigi Santucci. Un
romanzo che pochi conoscono, una splendida saga familiare.
Da un articolo letto sul web, da una chiacchierata fra amiche, da una immagine che
ti colpisce improvvisamente, da una riflessione personale poi condivisa.
Ecco, hai detto la parola giusta, “condivisa”. Per noi non è importante ‘a chi viene l’idea’, ma
quello che segue: la discussione sul tema, la ricerca, il confronto tra noi per costruire una
storia. È quello che ci appassiona di più, vederla nascere pian piano grazie
alle suggestioni e allo scambio reciproco.
scrivere un racconto su Matera, una
città a cui riteniamo di dovere molto perché lì è cominciato il nostro “nuovo
corso”. Durante la passata edizione del Women Fiction Festival, un caro
amico una notte ci portò in un antico
forno per farci seguire le varie fasi
della lavorazione del pane
materano. Da lì è partito il tutto.
Ci teniamo a sottolineare che anche questo romanzo, come tutti gli altri, si
ripropone di promuovere il nostro territorio e le sue eccellenze. Proprio
per parlare di questo nostro impegno
siamo state invitate al Salone del libro di Torino – che quest’anno ha come tema
proprio “Le meraviglie d’Italia” – nella sezione Book for the Future, il 14
maggio prossimo.
come fate?
Il nostro motto è “Due teste pensano meglio di una” e fino ad ora non siamo state smentite.
Facciamo brainstorming per giorni, svisceriamo il tema di cui vogliamo parlare,
il carattere dei personaggi, le loro peculiarità, e poi scriviamo una scaletta
dettagliata sia del plot sia dei movimenti emotivi. La parola d’ordine è
libertà, possibilità di confronto. E’ bello poter dire la propria senza aver
paura della critica… che spesso arriva implacabile!
È proprio pensando a questo nostro modo di lavorare e alla nostra convinzione
che il lavoro di squadra è vincente che abbiamo promosso la nascita di EWWA. E
penso di poter dire che i risultati dimostrano che avevamo ragione. Insieme si
può!
Sì, che in un momento difficile come questo esprime la nostra convinzione che i
cambiamenti, anche se dolorosi e destabilizzanti, sono sempre per il meglio e
che abbiamo la possibilità di invertire la rotta e il corso della nostra vita.
Se in questo ci aiuta l’incontro con uomo al tempo stesso fisico e mentale, che
fa ‘sbarellare’ le nostre convinzioni e ci fa volare in cielo… perché no?
Eli & Gab le trovate anche QUI:
http://babetteleggepervoi.blogspot.it/search/label/Flumeri%20%26%20Giacometti
Commenti recenti