Voglia di qualcosa di dolce?
La ricetta non è difficile, solo un po’ laboriosa.
È fattibile, ragazz*, sul serio. E prima che gente tipo “IlCornettoPerfetto” o “SiCucinaSoloSeHaiUnMasterInCucinologiaApplicata” dica qualcosa: sono una che mira a sopravvivere con un po’ di soddisfazione e soprattutto con ingredienti che non spediscano al Creatore né me né chi mangia con me.
Unire in una ciotola 500 g di farina 0 (se smezzate con la 1 vengono ancora piú buoni), 80 g di zucchero, 1 pizzico di sale, 20 g di lievito madre secco (o quanto riportato su quello che acquistate voi, tenendo sempre presente che fresco e secco si comportano in maniera diversa e quindi richiedono dosi diversissime!), 280 g di latte senza lattosio, 2 uova. Impastate tutto e andate avanti finché l’impasto non sarà liscio e bello, facile da manipolare. Fate lievitare fino al raddoppio (dipende da quanto fa caldo, ma se lo mettete nel forno spento con la luce accesa ci vorranno 3 orette buone).
Prendete un panetto di burro da 250 g (io ne uso la metà, però, perché non mi piace cosí tanto sapore di burro: va da sé che farli a casa è diverso dalla lavorazione al bar) e mettetelo tra due fogli di carta forno. Col mattarello stendetelo e formate un foglio sottile, poi mettetelo nel frigo e fate nuovamente solidificare.
Stendete l’impasto in un rettangolo, metteteci il foglio di burro al centro e poi richiudete i lembi coprendo del tutto il burro. Ora stendete e piegate l’impasto a portafoglio. Mettete in frigo per 40 minuti, quindi stendete e piegate (con pausa frigo sempre di 40 minuti) per altre due volte: 3 pieghe in tutto.
Ora avete l’impasto pronto per i fagottini! Potete chiuderli a cornetto, a fagottino, a panino, con o sensa ghirigori… Come ve pare!
Formate i fagottini mettendoci dentro due fettine di mele (renette o golden) 1/2 cucchiaino di zucchero e una spolverata di cannella. Fate lievitare per un’oretta, poi spennellate con un uovo sbattuto e spolverate con della granella di nocciole.
Infornate per 15 minuti a 180 gradi.
Avvertite amici e parenti che bisogna lasciarli raffreddare un tantino, perché non è che potete andare tutti i santi giorni al Pronto Soccorso Ustionati.
I romanzi di Federica D’Ascani li trovate QUI.
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