Editore: Runa Editrice, 6
marzo 2014.

Pagine: 334.
Prezzo: euro 11,90 (copertina
flessibile); euro 4,99 (ebook).
“…non mi rendevo conto che il guinzaglio ha due
capi, e chi lo tiene in mano non è meno prigioniero di chi lo porta al collo.”
Sara e Ginko non potrebbero essere più diversi: lei,
figlia di ricchi borghesi, giovane, carina, educata, con un futuro assicurato,
lui di professione tatuatore, musicista heavy metal, figlio di nessuno,
indipendente e dal forte carattere. Niente li accomuna, niente li lega.
Eppure dal loro incontro fortuito nasce improvvisa e
fortissima un’attrazione irresistibile, perché Sara è una slave, una
sottomessa, e Ginko un master, il dominatore che prenderà subito in mano le
redini della sua vita e darà loro il deciso strattone che Sara attende da
sempre.
Per lui la brava bambina di papà rivolterà
completamente la sua esistenza, seguendo i propri impulsi e la propria vera
natura, legata a un guinzaglio invisibile, fatto d’amore e di erotismo
travolgente, che la porteranno a esplorare territori sempre più lontani, sempre
più pericolosi, fino a conoscere i propri limiti, quelli oltre i quali il suo
guinzaglio non può tendersi. Perché un guinzaglio ha due estremità, e chi lo
tiene in pugno non è meno prigioniero di chi ne viene guidato.
Ginko non è meno succube della sua slave di quanto lei
lo sia di lui, in un rapporto di simbiosi nel quale ciascuno dei due ha bisogno
dell’altro, per realizzare la propria natura segreta e reale.
E, quando questo guinzaglio finirà per spezzarsi, le
conseguenze saranno imprevedibili, per entrambe le sue estremità.

Sara proviene da una buona
famiglia, lavora in banca ed è al suo terzo fidanzamento vanilla, o allo
zucchero filato, come li chiama lei. Giancarlo / Ginko ha messo nel cassetto
una laurea e si guadagna da vivere dipingendo bellissimi tatuaggi sulla pelle
dei clienti e suonando in un complesso heavy metal.

Destinati a non incrociarsi
mai, ecco che s’incontrano / si scontrano quando il fratello di Sara, in un’inconsulta
(per i genitori) botta di vita, decide di farsi un tatuaggio tribale.
Ginko è un Master, Sara una
sub nata. La scintilla si accende, diventa un incendio. Niente e nessuno,
nonostante la vita scagli contro di loro colpi durissimi, riusciranno a
separarli.
Non è un libro all’acqua di
rose. Il rapporto Master / Schiava viene delineato in tutte le sue
sfaccettature, anche se non dimentichiamo mai, neppure per un istante, che si
tratta di una storia d’amore.
Non è nemmeno un libro facile
da leggere, visto che la storia è narrata in prima persona da Sara. Questo significa
che dobbiamo immedesimarci in quello che pensa / dice / fa. Uno sforzo a volte
duro, ma che ripaga alla fine.
Il sesso così com’è
raccontato prevede il totale annientamento della Schiava nei confronti del suo
Master: un atteggiamento inconcepibile per la maggioranza dei lettori. Nello stesso
tempo, Aurora D’Evals ci fa capire come il guinzaglio abbia due capi: se la
Schiava obbedisce al suo Master, questi deve essere attento, guadagnarsi in
ogni momento la fiducia della persona di cui si occupa, curarne il benessere. Il
legame che s’instaura diventa fortissimo e guai! se quel guinzaglio si spezza. Ne
vediamo i risultati che, per i due protagonisti sono devastanti.
La storia ha un lieto fine
convenzionale, all’interno del quale, però, continueranno a convivere una
relazione amorosa e un rapporto di dominio / sottomissione.
Tre stelline.