Sopravvissuti è una serie televisiva italiana trasmessa in prima serata su Rai 1 dal 3 ottobre al 1° novembre 2022. È diretta da Carmine Elia, prodotta da Rai Fiction, ZDF, France Télévisions e Rodeo Drive e ha come protagonista Lino Guanciale.

Ho seguito questa serie, trasmessa da Rai 1, attirata dall’idea di base della storia e sono rimasta affascinata dalla sceneggiatura, piena di colpi di scena e di situazioni che ribaltano certezze e prospettive (tranne nell’ultima puntata dove, secondo me, c’era qualche incongruenza).

La vicenda inizia con il ritrovamento, in mare, di una barca a vela partita da Genova, un anno prima, con 12 passeggeri. Sono rimasti soltanto 6 superstiti, più una donna che hanno raccolto in mare e che ha perso la memoria. Da questo incipit parte tutta una serie di flashback dai quali capiamo subito che i naufraghi hanno molte cose da nascondere, prima fra tutte le circostanze della morte dei sei che mancano all’appello, ufficialmente dispersi durante una tempesta (no, non sono morti per il motivo che state pensando. Lo abbiamo pensato tutti, ma sarebbe stato troppo semplice).

Man mano che la fiction prosegue apprendiamo gli eventi accaduti a bordo della barca, dove la condizione di naufraghi fa affiorare la personalità di ciascuno e scatena conflitti e drammi. Un giallo dove tutti hanno qualcosa da nascondere e dove molte cose non sono ciò che sembrano. I segreti dei sopravvissuti daranno origine a scontri familiari, atti disperati, indagini di polizia, omicidi e disturbi mentali. Una caratteristica dei personaggi è che anche il migliore di loro, prima o poi, mostra un qualche lato del suo carattere del tutto disprezzabile. Le uniche persone che si salvano da questo marciume diffuso sono quelle che, in un modo o nell’altro, hanno dovuto subire i comportamenti altrui. La mia preferita è Marta, moglie di Gabriele, il medico di bordo che si dimostrerà un vero escremento d’uomo. Quando, nell’ultima puntata, hanno mostrato perché è morto (sapevamo fin dall’inizio che lo era, dato che faceva parte dei sei mancanti) mi è venuta una gran voglia di fare la ola.

Capisco che il pubblico di Rai1, abituato a storie rassicuranti, abbia risposto in maniera poco positiva a questa fiction, in realtà creata per Rai2. In questa vicenda sono completamente assenti i contenuti consolatori. Non mancano i buoni, bensì i vincenti. Tutti perdono, tutti avranno la vita incrinata, se non spezzata, da quanto è successo.
Però la storia non è terminata, infatti il finale, pieno di nuovi segreti e misteri, è assolutamente aperto, in vista di una seconda stagione che spero si faccia. Sarebbe una vera beffa non sapere mai come andrà a finire.

Di Fernanda Romani, vi suggeriamo un lungo racconto western (55 pagine) che esula dalla sua consueta produzione (romanzi fantasy). Si tratta di La fine della caccia – Drew e Lizzie.

Lizzie Forbes fa la cameriera nel saloon di Temperance, una cittadina del West uguale a tante altre, e non sta cercando un marito, né un fidanzato. Si tiene alla larga dagli uomini; tutto quello che vuole è andarsene, lontano. Drew Madigan fa parte di un gruppo di individui che, un giorno, arriva a Temperance. Il loro capo, Tony, dice che sta cercando un terreno da comprare o, forse, un ranch. É così che Lizzie e Drew si incontrano; una ragazza che non vuole avere a che fare con gli uomini e un uomo al quale è stato proibito di frequentare donne che non siano prostitute. Tony è stato molto chiaro: le relazioni rovinano gli affari, e i loro affari sono molto pericolosi L’amore, a volte, segue strade contorte e non ascolta ordini né divieti, ma quando i due protagonisti si troveranno a dovere prendere decisioni drammatiche, pur di costruirsi una vita assieme, dovranno essere pronti a tutto. Tony è un assassino e la sua caccia sarà spietata.

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