Il nuovo romanzo di Federica D’Ascani, per Rizzoli YouFeel, uscirà domani 10 luglio. Ho chiesto all’autrice di parlarci di questa nuova (doppia) storia d’amore. Buona lettura.

Fanny attende trepidante il momento del fatidico sì. Abbandonata appena nata e cresciuta senza affetti, ha finalmente la possibilità di essere felice e costruirsi una famiglia. Ma il matrimonio non si fa: Carlo, lo sposo, la lascia sull’altare e scardina ogni certezza costruita fino a quel momento. In pochi minuti, senza pensare troppo alle conseguenze e per non morire di dolore, Fanny decide di partire lo stesso per il Messico, meta del viaggio di nozze, chiedendo al suo grande amico Davide di accompagnarla. Non sa che lui aveva già pronte le valigie per fuggire dall’Italia e da una vita di solitudine affettiva, specialmente dopo il suo outing che lo aveva definitivamente allontanato da un padre bigotto e omofobo. Il viaggio spinge Fanny e Davide a iniziare un percorso interiore alla riscoperta di loro stessi. Alejandro e Rafael, due animatori del villaggio, sembrano incarnare le paure e le speranze di entrambi. Insieme a loro, Fanny e Davide capiranno davvero quali sono i loro sogni per il futuro. E l’amore li travolgerà, inaspettato, caldo e splendido come il sole di Tulum.
Una doppia storia d’amore che procede su due binari paralleli e diversi, con la forza che solo l’amore vero sa dare.

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Bene, con questi presupposti diciamo che posso partire in quarta, no? Tanto da quello che ho capito, qui me la canto e me la suono… Da una parte tiro un sospiro di sollievo, l’ultima volta Baab aveva   il frustino e io le catene… No, non era 50 sfumature reloaded, ero in gabbia e… Vabbè, non divaghiamo.

Ciao! Al secolo Federica D’Ascani (che se metto prima il cognome dicono che fa troppo scuola e non va bene) classe ’84, sono una delle scribacchine You Feel, fiera di avere quella R sopra al mio nome e contenta di poterla sfoggiare. La prima volta che ci siamo conosciuti, io e voi, era il lontano 2008 e vi avevo sfornato un horror pieno di refusi, ma con del potenziale che… wow! Il libro è rimasto pieno di refusi e le potenzialità sempre wow, ma di strada, per fortuna mia, e vostra che ogni tanto capita che mi leggiate, ne ho fatta. Saltiamo la parte noiosa dell’elenco delle mie sfavillanti opere, tanto lo so che alla fine di questa lettura andrete tutti a googlare il mio nome (tranquilli, oltre a me c’è solo un certo Jason D’Ascani che pare abiti a Ferentino e che di professione faccia lo pseudo cantante, ma anche no) e andiamo alle cose serie. Il 10 luglio uscirà il mio nuovo emozionante Splendido come il sole di Tulum. E già tutti a fare: ooooh! Ma niente erotico? Ma la dissoluta che era in te, che fine ha fatto?

Tranquilli, datemi fiducia! Cominciamo col dire che ho scritto questo romanzo a tempi di record, non ricordo se in 2 o tre settimane, ma che poi l’ho riletto talmente tante volte che ormai “vedo la gente morta” (ndr.) Splendido è nato in un lampo e, il tempo di buttare giù le prime righe, già avevo tutta la storia in mente. Tutta, nomi compresi. C’è stato solo un piccolo cambio in fase di editing, ma non vi dirò mai chi e perché (me lo estorcerete solo con un semifreddo al caramello, sappiatelo!) Devo dire la verità… (Momento serietà). Io adoro questo libro e forse più di tutti gli altri. La storia ruota intorno a due coppie e non a una sola come tradizione vorrebbe. Fanny e la sua rottura con Carlo sono la causa scatenante del viaggio a Tulum, e il percorso che la porterà tra le braccia di Alejandro è la colonna portante della trama, ma non meno importante è la presenza di Davide, i suoi dubbi e le sue sofferenze in un clima decisamente pesante che è quello in cui vive da anni. Mentre Fanny è stata disconosciuta alla sua nascita, e per questo vive la solitudine con uno stato d’apprensione perenne, Davide è stato cacciato da suo padre il giorno in cui rivelò la sua omosessualità. Insomma, entrambe le coppie, alla fine, hanno lo stesso respiro e sono parallele. Apparentemente nessuno dei temi trattati nel romanzo mi appartiene, ma con ognuno ho un preciso legame, vuoi per la mia storia familiare, vuoi per il mio desiderio (e chi mi segue su Facebook lo sa pure troppo bene) di sostenere i diritti di chi sembra non aver voce, o non abbastanza alta, per far rispettare i propri diritti. L’omosessualità, l’abbandono, un rapporto decisamente sbagliato e un compagno che non conosce davvero cosa sia la parola amore perché forse ripiegato troppo sui suoi problemi esistenziali… E poi ancora l’amore, quello vero, quello buono e dolce, che per molti sembra noioso, ma che quando ce l’hai: cavoli se non vorresti mai aver conosciuto altro in vita tua! Insomma, questo libro è nato per dar voce a tutti quei sentimenti che ogni tanto butto fuori e che con un “Ao, regà” ritiro per non essere troppo melensa. Detto ciò, vi dico anche che, nonostante “Splendido” sia nel mood emozionante, vi saprà regalare qualche risolino. Dire risata sarebbe troppo, ma Davide e Rafael insieme fanno scintille e il primo, in particolare, è una macchietta tutta da scoprire.

E… Ah, sì, l’ambientazione. L’ambientazione è tutto. L’ho scelta perché è stata effettivamente la meta del mio viaggio di nozze. Non scrivo mai di posti che non conosco direttamente. Tulum non ha bisogno di presentazioni, ma se proprio dobbiamo trovare un aggettivo diciamo che è caleidoscopica. Colori assurdi, stupendi, splendidi appunto, come il sole che scalda e brucia in fretta, senza avvertire, senza chiedere il permesso: come l’amore. E l’amore tra questi quattro è sfavillante nonostante sia minato da un cattivo cattivissimo che non ha scusanti, neanche quando sembra avere motivazioni per il suo modo d’agire. Insomma, gli ingredienti per mettervi comodi li avete tutti, ancora mi chiedo come ho fatto a infilare tutto in queste pagine, ma ce l’ho fatta! Che dire… Preparatevi al doppio godimento che, come diceva quello: two is megl che uan!