La Casa di José Saramago a Lanzarote, esattamente al numero 2 di Calle Los Topes a Tìas, a pochi chilometri da Puerto del Carmen, è una casa fatta di libri. Qui lo scrittore portoghese scelse di vivere dal 1993 fino alla morte, avvenuta nel 2010.

I libri sono letteralmente ovunque: sparsi, impilati sui tavolini, poggiati per terra, in bell’ordine negli scaffali delle varie librerie, aperti a testa in giù, la costola in alto, come se lo scrittore li avesse appena posati per riprenderli in mano dopo un caffè, una passeggiata in giardino, uno sguardo fuori dalla finestra del suo studio che guarda l’oceano in lontananza.

Una casa che si sente vissuta, piena di oggetti artistici ma che non dà assolutamente l’idea del bazar scompigliato o del raccatto compulsivo.
Molti degli oggetti sono regali di amici artisti e scrittori. Vi sono maschere africane, lampade liberty, pietre (raccontava la guida che a un certo punto della sua vita José Saramago si era “innamorato” delle pietre nature perché nascondono dentro di loro le infinite possibilità di sculture a venire), conchiglie, foto in bianco e nero e a colori in semplici cornici di legno o d’argento, e tanti ritratti di scrittori a fargli compagnia nel suo mestiere.

Lo studio di José, ad esempio, è una bellissima stanza zeppa di libri, naturalmente, con una semplice scrivania in pino chiaro con un computer sopra. Un modello vecchio, di quelli con monitor a tubo catodico, che ricorda i primi televisori, del quale lo scrittore non volle mai separarsi e sul quale scrisse anche Cecità.

La casa è un’infilata di stanze calde, raccolte e accoglienti, coi soffitti bassi. Una casa dove si sta bene e le poltrone e i divani sono comodi, fatti per essere usati, per sedervisi con un caffè in mano – caffè che Saramago faceva arrivare direttamente dal Portogallo perché migliore di quello offerto dalle botteghe di Lanzarote (e gli dò ragione!) –  e ha un frigo “come i nostri”, con magneti sopra e foto di famiglia, soprattutto della moglie Pilar e della figlia Violante.

Sul retro della casa si estende un giardino con ulivi (piuttosto una rarità a Lanzarote per il clima arido dell’isola) e con immancabili palme e cactus. Saramago vi volle anche una piccola piscina coperta dove andava a nuotare dopo lunghissime ore trascorse a scrivere alla sua scrivania di pino chiaro.

La casa è ancora “vissuta”. La moglie Pilar, la figlia Violante, i vecchi e i nuovi amici della Fondazione Saramago che ha sede a Lisbona ed è presieduta da Pilar, vanno e vengono di frequente e dormono in un piccolo dormitorio adiacente alla casa così da lasciare la possibilità di visita delle stanze visitabili.

Non lontano dalla casa si trova un vasto edificio bianco che è la libreria Saramago. Anzi, a dirla tutta, una vera e propria biblioteca con  migliaia di volumi ben catalogati in ordine alfabetico e con grandi poltrone accoglienti per immergersi nella lettura.

C’è anche una stanza con un grande tavolo da conferenze perché era qui che originariamente la Fondazione Saramago avrebbe dovuto avere la sua sede.

Che dire ancora? Be’ che, ad esempio, mentre altre case famose non permettono che si facciano fotografie dell’interno, questa casa palpita e permette che la si fotografi così che si possa “rivisitarla” in serenità gustando e scoprendo particolari che una visita guidata non sempre permette di focalizzare anche se, a dire il vero, “nessuno ti fa fretta”.

José de Sousa Saramago è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.

«… che con parabole sostenute da immaginazione, compassione e ironia ci permette ancora una volta di afferrare una realtà elusiva…»

Wikipedia

 

 

Di Maria Concetta Distefano vi presentiamo LE AMICHE DEL VENTAGLIO (Edizioni Hogwords).

La combattiva Irene vive con il marito, una gatta sorniona e una figlia già grande che, sul punto di andare a convivere col fidanzato, si trova a domandarsi con preoccupazione se la madre riuscirà a cavarsela senza di lei proprio adesso che ha tutti gli acciacchi della menopausa. Sarà dura. Irene preferisce, però, scherzarci su e con le amiche fonda un club per ritrovarsi e chiacchierare dei rispettivi problemi. Quando una di loro sparisce all’improvviso, Irene, spinta dal suo indomabile spirito di iniziativa, non può fare a meno di indagare.

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