Questa settimana ho letto due romanzi ben differenti l’uno dall’altro ma che mi sono piaciuti entrambi:
– IL DIARIO DI CARLOTTA di Romano Lucio Zanon,
– THRILLER GIGOLÒ di Nicola Rocca.
Il primo è la storia autentica di una ragazza veneta che, sulla spinta della miseria e della fame, alla fine dell’Ottocento, emigra in Brasile con la madre vedova e due fratelli più piccoli. Il romanzo è stato scritto dal nipote che racconta le vicende della nonna in prima persona come se, appunto, il libro fosse stato scritto dalla diretta interessata in forma di diario. Ho trovato interessante il contenuto e piacevole lo stile che riesce ad adeguarsi perfettamente a quello che doveva essere il modo di scrivere di Carlotta, ragazza intelligente ma che aveva frequentato la scuola solo sino alla terza elementare : una “scrittura” semplice, a volte con qualche imperfezione, ma che riesce a trasmettere molto bene i sentimenti che agitano il cuore di una ragazzina che deve lasciare il suo mondo, i parenti, le amiche, anche il fidanzato e un fratellino, per avventurarsi in luoghi lontani, sconosciuti, ben diversi da quelli dove è vissuta sino a quel momento. Mi hanno commossa e convinta le descrizioni delle situazioni che deve affrontare, primo fra tutti un viaggio lungo e disagevole, e anche dei luoghi, visti attraverso i suoi occhi e riportati, a volte, con un tocco quasi poetico pur nella loro semplicità.
Il secondo romanzo è un giallo interessante, originale e ben condotto che mi ha “acchiappata” nonostante il genere poliziesco non sia tra i miei preferiti. Non mancano la tensione e i colpi di scena, il finale è davvero inaspettato. La scrittura è scorrevole e accurata, i dialoghi sono adatti ai protagonisti e alle situazioni. Alcune scene sono piuttosto forti, specie quelle di sesso esplicito, ma, con tutto ciò che siamo ormai abituati a leggere anche nei romanzi rosa, sebbene io sia una vecchia donnetta non mi hanno disturbata più di tanto.
Li consiglio dunque entrambi.
Carlotta, ragazza veneta primogenita di quattro figli, viveva serenamente la sua vita finché a 17 anni la morte del padre precipitò la sua famiglia in gravi difficoltà economiche. Sua madre decise allora di emigrare con i figli in Brasile per sfuggire alla fame e alla miseria. Carlotta dovette così lasciare il suo giovane fidanzato che stava facendo il militare. All’addio si fecero la promessa, difficile da mantenere, di ricongiungersi dopo che fossero cresciuti i fratellini di Carlotta. Si imbarcarono su un piroscafo nel 1891 e dopo un viaggio avventuroso arrivarono a destinazione. Carlotta e la madre trovarono lavoro grazie all’appoggio di parenti che già erano emigrati in Brasile e che si erano trovati bene. Non sarà così per la famiglia di Carlotta che si sistemò in una fazenda, in un mondo a loro completamente estraneo, isolati da tutto e da tutti. La madre morì stroncata dalla febbre gialla e Carlotta dovette cavarsela da sola in un mondo di lupi.
Un grande affresco di vita vissuta narrato da uno dei nipoti della protagonista e che illustra uno degli avvenimenti epocali più importanti avvenuti nel secolo successivo all’unità d’Italia. Tale infatti fu l’emigrazione di moltissimi Italiani che a milioni furono costretti a lasciare la propria terra per cercare migliori condizioni di vita oltreoceano.
Per acquistarlo: QUI.
Dopo la fine del caso “Cravatta” e l’ennesimo fallimento amoroso con Clara, il commissario David Walker chiede e ottiene il trasferimento a Bergamo.
Una nuova città.
Una nuova vita.
Un nuovo caso.
Walker arresta Sauro Marini, che, dopo avere sterminato la famiglia, si è rifugiato presso l’Hotel Cristallo.
L’uomo confessa subito: “Non c’era altra soluzione” dice. “Ho dovuto farlo.”
Gli assassini a Bergamo sono meno furbi rispetto a quelli di Milano, pensa Walker.
La smentita arriva subito dopo, quando, in una stanza dello stesso hotel, viene rinvenuto il cadavere di una donna.
Strozzata.
Anche questa volta, il caso sembra semplice: lo Smartphone della vittima consegna alla Polizia il nome dell’uomo che ha trascorso la notte con lei.
Michele Manzo, professione gigolò.
Manzo sembra il colpevole ideale, se non fosse che le immagini di videosorveglianza dell’hotel gli forniscono un alibi di ferro.
Nei giorni a venire, le clienti del gigolò continuano a morire e Walker capisce di trovarsi di fronte a un vero e proprio serial killer.
Più che un assassino, però, la Polizia ha come l’impressione che si tratti di un fantasma. Nessuno lo vede, nessuno lo sente. Compare dal nulla, colpisce e sparisce nel nulla.
Per acquistarlo: QUI.
Commenti recenti