CIELO DI PIOMBO, ISPETTORE CALLAGHAN (THE ENFORCER), DI JAMES FARGO.

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L’ispettore di polizia Harry Callaghan, a causa dei suoi metodi poco ortodossi, viene relegato dietro una scrivania dopo aver ucciso tre rapinatori che avevano preso in ostaggio quattro persone, tra cui due donne. In ufficio però resta per poco tempo: una banda composta da sbandati reduci del Vietnam, con a capo Bobby Maxwell, ruba delle armi ed esplosivi da una fabbrica, minacciando la città.

A Callaghan viene affiancata la nuova ispettrice Kate Moore, da poco promossa a questo ruolo grazie alla nuova politica comunale sulla parità di diritti all’interno della Polizia di San Francisco. Questo avviene perché il Dipartimento si preoccupa di rendere più sicuro il lavoro dell’ispettore affiancandogli un collega che gli possa offrire maggiore sicurezza durante le indagini e durante le azioni poliziesche per esercitare al meglio le norme sulla sicurezza sul lavoro. La nuova collega non va a genio a Harry, che la considera una palla al piede, essendo priva di esperienza sul campo. Dopo un’operazione della polizia che ha portato all’arresto dei membri di un gruppo politico di persone di colore, il sindaco attribuisce il merito dell’intera operazione a Callaghan e Moore (che non erano nemmeno presenti al momento dell’operazione), in modo da dare visibilità e credito alla sua politica sulla parità dei sessi. Harry, disgustato, riconsegna il distintivo e se ne va.

Poco tempo dopo il sindaco viene rapito e Harry decide di proseguire le indagini per conto proprio, con l’aiuto di Kate. I due si recano quindi ad Alcatraz, avendo individuato nel vecchio penitenziario il covo della banda dove viene tenuto in ostaggio il sindaco.

Mentre Harry combatte all’esterno, Kate si fa largo dentro il carcere, liberando il sindaco. Al momento di ricongiungersi all’esterno del carcere, Kate cade sotto i colpi di Bobby Maxwell. Furioso per aver perso la sua collega, Harry colpisce con un razzo la torretta di guardia dove Bobby si è rifugiato. Dopo aver recuperato il sindaco, arriva in elicottero la polizia, ancora una volta in ritardo.

The Enforcer (da noi Cielo di Piombo, ispettore Callaghan) è il terzo film sull’ispettore Callaghan e segna il passaggio da tematiche noir (quelle degli anni 70, in particolare con il poliziotto ossessionato) al più normale poliziesco d’azione. Non è però privo di spunti interessanti. S’imponeva la tematica dell’uguaglianza delle donne in ogni settore. All’epoca i critici (Kael in America e stuoli qui in Italia) alzarono i forconi contro il maschilismo di Dirty Harry. Il problema non era quello. C’era (e c’è) l’odio per l’America, l’accusa di giustizialismo, la rivendicazione dei diritti dei delinquenti intesi come rivoluzionari, tutta quella roba che, al contrario fece la fortuna del poliziottesco perché di violenza nelle strade la gente non ne poteva più (ve lo ricordate com’era uscire la sera negli anni 70?).

Torniamo a Dirty Harry che comincia nel più classico dei copioni sfottendo la nuova recluta che però è Tyne Daly (*) che non era la prima venuta, o meglio lo era e proprio grazie a questo film fece la serie tv in doppio femminile New York New York. Harry si preoccupa perché la vita nelle strade la conosce e si rende conto che non fa sconti a nessuno. Neanche al suo compagno che, per la verità, è piuttosto in sovrappeso e non sembra all’altezza. Cosa succede? Daly da subito gli tiene testa, con qualche impaccio (è la regola dei rookie maschi o femmine che siano), ma impara presto. Soprattutto non tarda a vedere che Harry non è poi così carogna. È un anarchico, uno vero, che crede nella giustizia e non nell’ipocrisia dei politicanti. Loro sono i veri nemici. Harry si trova molto meglio con Mustafah, leader delle pantere nere e con Daly che con il sindaco e i suoi accoliti. Non ha pietà per i rivoluzionari da salotto, che poi sono solo gangster, e strapazza la beat generation di Frisco. È emblematica una battuta nel covo delle pantere nere quando Daly resta sola con un gruppo di attivisti che subito l’assalgono con battute maschiliste. Harry li guarda e dice “Avete imparato dai bianchi, eh”. Rifletteteci un po’…

Il film è diretto con piglio professionale da James Fargo, coreografato dal giovane Van Horn: insomma il team Malpaso cui si abbina Stirling Silliphant che fu ottimo sceneggiatore (e amico di Bruce Lee ma questa è un’altra storia …).

Alla fine gli indizi più importanti all’indagine li porta Daly che non solo salva il nostro da una pessima situazione, ma alla fine muore eroicamente. Harry si ferma persino nel suo slancio giustizialista per assisterla poi…Harry è Harry e finisce tutto in una sparatoria.

Questa pellicola fa parte di quei film che, forse, andrebbero rivisti e ripensati. Un solo consiglio daremmo all’ispettrice Daly: in azione meglio i pantaloni della gonna, ma anche questo faceva parte della coreografia. Un grande personaggio. Per la cronaca lo spunto fu utilizzato anche in un episodio di Starsky e Hutch e suscitò la medesima indignazione imbelle del critico tv nostrano.

(*) Tyne Daly interpreta Kate Moore la nuova partner di Callaghan, anticipando il ruolo che le farà vincere ben quattro volte il premio Emmy nella parte di una poliziotta nella serie televisiva New York New York.

La Pagina-Autore di Stefano Di Marino