SILVIA MENINI nasce nel 1981 a Verona, vivendo un’adolescenza dedita alla lettura. Sogna posti lontani e di diventare presto grande e indipendente per potersi concedere il primo viaggio oltreoceano.
Si iscrive a Economia e Commercio ma, contemporaneamente, lavora part-time per combattere la forte timidezza che, a oggi, è ancora leggermente palpabile.
Dopo la laurea si trasferisce in provincia di Varese per lavoro, ma vi rimane solamente un anno perché viene presto trasferita in Belgio, dove vive per due anni, senza mai vedere il sole e socializzando molto poco. Decide così di tentare la fortuna specializzandosi con un MBA e sceglie gli Stati Uniti come destinazione.
Dopo due anni rientra in Italia e riprende la sua più grande passione: la scrittura, iscrivendosi anche a un corso di scrittura creativa presso la Holden di Torino. Inizia così a scrivere pezzi di vita, ricordi, pensieri, riflessioni, sensazioni che poi pian piano prendono una forma autonoma e indipendente, fino a completarsi in un libro che ha molto di lei.
Giornalista pubblicista, collabora con la rivista online Mondo Rosa Shokking. Ha pubblicato un racconto nella raccolta “Milano Forte Piano 2” edito da Happy Hour edizioni, un romanzo breve in tre puntate intitolato “Amore ho perso l’aereo” edito da Chichili Agency e un racconto nel libro “ExpoNovels” edito da Edizioni dEste. Ha il blog “Il Cavalibri” dove abbina ad ogni libro un vino (è anche Sommelier AIS) e un altro “Vivere Naturalmente” dove scrive di salute e benessere.
Ad oggi lavora in una azienda Digital, ha pubblicato “Se bella vuoi apparire”, “La peggior settimana della mia vita” e “Un amore al volo” con Rizzoli YouFeel.
“Razioni d’amore”, edito Butterfly Edizioni, è il suo ultimo romanzo che però ha scritto molti anni fa e che solo da poco ha visto la luce e che spera possa essere di aiuto a molte persone.
Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Buongiorno! Mi chiamo Silvia e sono da sempre appassionata di libri. Li leggo e li scrivo e per me sono dei veri e propri amici che mi accompagnano nelle varie fasi della vita, aiutandomi nell’introspezione e a superare anche i momenti difficili. Mi immergo in un mondo fantastico fatto di personaggi che si animano nella mia testa e che diventano inesorabilmente parte di me.
Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Scrivo un po’ di tutto e dipende dai momenti di vita in cui mi accingo a scrivere.
3 libri pubblicati sono di genere chick lit, uno storico/contemporaneo ma comunque scritto con una vena ironica che alleggerisce gli argomenti trattati e l’ultimo (“Momenti di trascurabile follia”) è di genere contemporaneo, divertente e ironico ma che fa anche riflettere. Insomma… metto sempre tutta me stessa in quello che scrivo e spero di essere una ventata di leggerezza nella vita dei miei lettori, ma senza rinunciare alla riflessione.
Come scrivi? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Tecnologia tutta la vita! Ma quando sono in giro o anche di notte e mi sveglio con una frase o un pensiero in testa… uso un quaderno per annotare quei pensieri fuggevoli che altrimenti perderei.
Quando scrivi? Allodola, o gufo?
Un po’ e un po’. Quando l’ispirazione arriva non riesco a controllarla e mollo tutto e mi metto a scrivere cogliendo al volo il momento propizio.
Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Sempre coinvolta! Anche se la trama è creazione pura ci metto sempre tutta me stessa. Io sono tutte le mie protagoniste! Del resto, sono una donna dalle mille sfaccettature!
Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Io parto sempre da una scaletta (che è principalmente nella mia testa) ma immancabilmente non la rispetto mai e lascio che i personaggi creino la loro storia!
Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Mi prefiggo sempre di essere metodica ma, manco a dirlo, non lo sono mai. Aspetto l’ispirazione e quando arriva… non mi fermo più!
Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Leggo tantissimo. Sempre e comunque. Non si può scrivere senza leggere. Inconcepibile.
I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Ho partecipato ad alcuni concorsi ma diciamo che non ne sono una grande fan…
Progetti per il futuro?
Fare un’altra sessione di psicanalisi attraverso un nuovo romanzo… 🙂
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