Dietro lo pseudonimo di Fleur du Mar si nasconde una persona riservata che ama scrivere e, ancora di più, ama tenere ben distinta questa passione dal resto della sua vita.
Spazia tra generi diversi, tutti caratterizzati da una forte impronta introspettiva e da figure femminili molto forti.

Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Sono una persona molto riservata e schiva. Non amo parlare di me e soprattutto ho scelto di tenere separate la vita privata da quella di autrice. Se potessi limitarmi a scrivere e pubblicare romanzi, senza dover affrontare lo stress delle pubbliche relazioni, sarei molto più serena. Può sembrare assurdo, ma per me è molto più complesso gestire l’immagine “pubblica”, quella di Fleur per intenderci, che scrivere un romanzo.

Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Ho iniziato con i romance contemporanei, ma ho osato spesso, aggiungendo sfumature suspence o d’azione al romance tradizionale. Poi ho scoperto il mio vero amore: il romanzo storico, quello che nasce da studi e ricerche, talvolta di anni. Adoro studiare e adoro scrivere. Il romanzo storico mi permette di combinare queste due grandi passioni.

Come scrivi? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Sono abituata a scrivere al computer e sono talmente veloce che mi risulta impossibile tornare al vecchio sistema basato su “carta e penna”. Inoltre il pc mi permette di cancellare, ampliare, riscrivere brani senza dover mettere asterischi e altre note strane, talvolta incomprensibili anche a me stessa.

Quando scrivi? Allodola, o gufo?
Scrivo principalmente all’alba. Tendo ad andare a letto molto molto presto, perciò spesso alle tre del mattino sono già sveglia come un grillo e posso dedicarmi ai miei sogni in santa pace.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Coinvolta, assolutamente. I personaggi diventano parte di una famiglia allargata e immaginaria, motivo per cui sono costretta a fare lunghe pause tra la stesura di un romanzo e quella di un altro, perché non è facile lasciarli andare.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Sono una casinista! Non uso le scalette e quelle poche volte che ci ho provato le ho bellamente ignorate. Quando inizio a scrivere è un po’ come se cadessi in trance, solo nel momento in cui smetto prendo coscienza di ciò che ho scritto.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Per scrivere ho bisogno di vivere, distrarmi, dedicarmi alla sofisticata arte del “ca**eggio”. Se stabilissi una rigida routine finirei per deprimermi così tanto che non riuscirei più a fare nulla.

Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Leggo tantissimo, ma confesso di leggere pochi romance. Può sembrare assurdo. Qualcuno potrebbe obiettare che scrivo romance e quindi dovrei conoscere bene il genere. Sono una casinista, l’ho detto e lo ripeto. Le idee migliori mi sono venute leggendo i testi più bizzarri, spesso biografie o saggi.

I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Non amo i concorsi. A essere onesta non amo le competizioni in generale, perciò le evito a priori.

Progetti per il futuro?
Continuare a sognare a occhi aperti… Il resto è top secret!

I Romanzi di Fleur Du Mar potete trovarli QUI

Intanto, vi diciamo che a breve sarà pubblicato NUWA, il secondo volume della Serie Il Leone di Pietra. Ecco qualche notizia, la copertina e la trama.

Il 14 ottobre Nuwa, secondo volume della serie Il Leone di Pietra sarà online.
Lo troverete su Amazon e Kindle Unlimited.
Ebook 2,99 euro.
Per il cartaceo (copertina flessibile e rigida) attendiamo notizie.
TRAMA

Dopo anni di scontri con i Mitanni, re Suppiluliuma sorprende tutti con una decisione apparentemente inspiegabile: garantisce protezione al figlio del suo acerrimo nemico Tushratta, morto in circostanze oscure, e ordina al suo primogenito, Arnuwanda, di recarsi a Babilonia e da lì scortare il principe Shattiwaza a Hattusa.
Perché Liuma abbia fatto questa scelta è un mistero per tutti, soprattutto per suo figlio che, da tempo, si fa chiamare il Principe dei Serpenti.
Arnuwanda, infatti, serba grande rancore sia verso il padre, sia verso i nemici mitannici, in particolare per Shattiwaza, l’uomo che il giovane cerca di uccidere da anni e che ora, invece, è costretto a proteggere.
Cosa ha trasformato un adolescente, privo dell’indole guerriera che contraddistingue il suo popolo, in un uomo feroce e determinato? E qual è il motivo del suo odio personale per Shattiwaza?
Tra intrighi, menzogne e giochi di potere, sullo sfondo di una guerra combattuta da uomini e Dei, seguiremo l’evoluzione di un ragazzo che dovrà lottare per trovare il suo posto nel mondo.