Beatrice da Vela (QUI trovate i suoi libri), docente di Latino e materie letterarie presso il liceo Carlo Livi (Prato), è autrice di racconti e romanzi storici (Quasi una commedia, Leucotea 2015; Nocturnales. Le ultime giacobine, Triskell edizioni, 2018). È una delle amministratrici e autrici del progetto femminista Pasionaria.it (www.pasionaria.it) e ha scritto, con Benedetta Pintus, il saggio Siamo Marea. Come orientarsi nella rivoluzione femminista (Villaggio Maori, 2019). Il romanzo L’ampolla di vetro è la sua pubblicazione più recente.

1.     Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Salve! Mi chiamo Beatrice. Sono un’insegnante di liceo e ho scritto alcuni romanzi, fra cui L’Ampolla di vetro e Nocturnales. Le ultime giacobine. Oltre ai libri e alla scrittura, ho molte passioni, fra le quali lo scrapbooking e il disegno, le piante, i giochi da tavolo e la tecnologia, la danza (classica e contemporanea). Non di minor importanza è anche il mio impegno politico e civile.

2.     Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Direi che il mio genere principale è il romanzo storico, nelle sue varie declinazioni. Amo molto la Storia, soprattutto alcuni periodi (Storia antica, Settecento e Rivoluzione Francese, Novecento). Mi viene naturale scrivere questo genere, perché trovo ogni giorno spunti nuovi e personaggi interessanti, anche grazie al mio lavoro.

3.     Come scrivi? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Io adoro la tecnologia, ma per scrivere preferisco ancora quaderni e penna stilografica. Scrivere sulla carta mi dà modo di curare maggiormente quello che scrivo e soprattutto mi dà piacere. Scelgo con cura i quaderni da usare, valutando la qualità della carta e anche l’estetica, così come per scrivere veramente con soddisfazione e gioia ho bisogno delle mie penne stilografiche, ciascuna con un inchiostro diverso.

4.     Quando scrivi? Allodola, o gufo?
Decisamente sono un’allodola. Adoro svegliarmi molto presto la mattina, raramente è faticoso alzarmi prima delle sei, come sono solita fare. In compenso già dal tardo pomeriggio la mia attenzione cala e di solito dopo le dieci di sera comincio ad avere sonno.

5.     Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Dipende dalla fase creativa. Quando sto ancora definendo un’idea è necessario che ci sia un coinvolgimento emotivo, che i personaggi mi parlino e si presentino nella mia fantasia con molta insistenza. Quando invece comincio a scrivere in modo sistematico, mi sforzo di mantenere il giusto distacco che serve a dare l’attenzione necessaria alla composizione e allo stile.

6.     Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Scaletta ferrea. Amo le liste e in generale sono una persona che si sente più sicura nel programmare quanto dipende da me in tutti gli aspetti della mia giornata, anche nella scrittura. Certo, questo non vuol dire che sia rigida, perché credo che durante la stesura di un romanzo si possano cambiare alcune cose.

7.     Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Cerco di essere metodica, ma è un mio tratto generale. Se mi assegno degli obiettivi giornalieri e riesco a darmi un ritmo regolare diviene più facile trovare il tempo per scrivere. Il “quando posso” non fa proprio per me.

8.     Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Topo di biblioteca a rapporto! Amo i libri, cerco di leggere in ogni momento libero e su ogni supporto possibile (libro cartaceo, e-reader, tablet, pc e persino cellulare). Mi piacciono molto i romanzi, non solo storici, purché ben scritti e non banali, ma leggo anche tantissimi saggi, soprattutto di storia, letteratura e femminismo.

9.     I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Preferisco di no, perché mi sottraggono troppe energie. Al massimo, d’accordo con la mia casa editrice, facciamo partecipare uno dei romanzi editi ad alcuni premi.

10.  Progetti per il futuro?
Moltissimi, diciamo che ho sempre così tante idee che a volte rischio di essere dispersiva. Al momento la mia priorità è il secondo volume de L’Ampolla di vetro, che ho già cominciato a scrivere.