Viviana Giorgi: Viste su Disney+ le prime due delle sette puntate di una nuova serie, A murder at the end of the world, inquietante. L’uomo più ricco e potente del mondo, interpretato da Clive Owen, invita per un ritiro molto speciale le menti che lui ritiene più esclusive e probabilmente più adatte a eseguire i suoi ordini. Gli ospiti non sanno né dove andranno, né chi incontreranno, ma sanno che quella è una occasione che non si può perdere.
Ambientato in un hotel super lusso nella freddissima Islanda, la storia è inquietante già dalla prima puntata, quando il primo ospite viene ucciso.
Da vedere.
Lavinia Brilli: Per gli amanti del genere, c’è un saggio che descrive una teoria della coscienza, dello spirito e sostanzialmente di Dio (anche se in una accezione tutta diversa da quella cattolica) a partire dai postulati della meccanica quantistica.
lo ha scritto Federico Faggin, che è un cervellone italiano, fisico e tra i padri dei microprocessori.
Vi dico la verità, me lo sono letto sperando in una dimostrazione scientifica dell’esistenza di Dio: speravo in un po’ di formule matematiche (io ho fatto questo tipo di studi, quindi forse sarei stata in grado di leggerle), invece il libro è divulgativo, quindi è affascinante ma resta una specie di teoria non dimostrata.
Se siete alla ricerca del senso della vita, può essere un tassello del vostro puzzle.
Irriducibile: La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
Grazia Maria Francese: All’inizio della sua carriera dicevano: non è fotografabile. Bocca troppo grande, naso troppo lungo, faccia troppo larga.
Lei, Sofia Scicolone, la pensava in tutt’altro modo. “Considera le irregolarità del tuo viso un tesoro, come in realtà sono” scrisse su un biglietto.
Molti anni dopo nonna Sofia, frugando nella scatola dei ricordi, ritrova quel biglietto e tante, tantissime altre cose: foto d’infanzia o scattate sul set, lettere di amici attori o registi che hanno fatto la storia del cinema, italiano e non… chissà come mi è capitato di cominciare a leggerla, questa autobiografia, ma dopo le prime due pagine non sono più riuscita a smettere.
Sophia Loren: ieri, oggi, domani. La mia vita.
Maria Concetta Di Stefano: Confesso di aver visto tutti gli episodi visibili su Rai Play di questa serie televisiva: Un Professore, con Alessandro Gassman, già grandemente apprezzato come “bastardo” di Pizzofalcone.
Ora, questa serie Un Professore (peraltro basata su una serie catalana!) mi piace e mi “perplime” allo stesso tempo.
Lui, Dante, prof di Filosofia in un liceo scientifico di Roma, è più un consulente psicologico, uno “sportello di ascolto” che un insegnante vecchio stampo.
Fra i suoi allievi c’è anche il figlio col quale ha, manco a dirlo, un rapporto conflittuale.
Dante è affascinante, carismatico, attimo fuggente ecc. Aiuta i suoi allievi in ogni modo possibile (tutti ragazzi incasinati un tot) ma… è qui la perplessità, sembra che tutto gli sia concesso: lasciare la classe “scoperta”; uscire da scuola senza avvisare nessuno; fare un po’ come più gli aggrada…
Comunque è una serie bellissima ed emotivamente coinvolgente.
Fernanda Romani: Ero proprio curiosa di vedere il terzo film di Diabolik (Diabolik – chi sei?). Mi è piaciuto come i primi due: vintage, lento, piacevole. Non resta altro da dire. Chi ha apprezzato l’operazione si riterrà soddisfatt*, chi l’ha schifata fin dall’inizio non cambierà certo idea.
Mi ha fatto piacere che i Manetti Bros siano riusciti a realizzare il loro progetto. Avevano dichiarato subito dopo il primo film che la loro intenzione era di girarne tre e così hanno fatto. Se i film non avessero incassato non sarebbero arrivati fino in fondo.
Per me, sono stati bravi.
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