Fresca fresca di pubblicazione (Tutta colpa di Ophelia è uscito il 20 giugno per i tipi di Quixote Edizioni), ecco con noi Sarah Bernardinello.

1.     Due righe per presentarsi?
Ho 51 anni, sono single, infermiera. Ho sei gatti e un fratello. Troppo poco? Vivo nel Veneto, in mezzo al parco del Delta del Po, in campagna, cosicché il rumore delle auto è irrilevante, coperto da quello della natura. Ottimo per scrivere, ma mi rendo conto che ad alcuni potrebbe sembrare solitario. Poco male, io sono una solitaria, a ben guardare. Non cambierei la mia casa con un appartamento in centro.

2.     Che genere scrive? Oppure, svolazza di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Scrivo Male to male, o MM che dir si voglia, declinato in quasi tutte le salse, perciò i sottogeneri non mi fanno paura. Ho una predilezione per il fantasy, ma ultimamente sto scrivendo contemporanei.

3.     Come scrive? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Tecnologia. Scrivo a malapena gli appunti a penna, perché a volte mi è più semplice scrivere una traccia in Word.

4.     Quando scrive? Allodola, o gufo?
Per quanto amerei essere un gufo, ahimè sono un’allodola. Sono più produttiva di mattina, di pomeriggio meno, a meno che non sia sotto pressione e allora cerco di scacciare la stanchezza. I turni ospedalieri non aiutano, è la ragione per la quale la sera crollo sfinita.

5.     Coinvolta sempre in quello che scrive, oppure distaccata?
Non verso fiumi di lacrime per una scena particolarmente intensa, per esempio, ma quando scrivo sono lì in mezzo ai personaggi, mi figuro i movimenti, le espressioni. Direi una via di mezzo.

6.     Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Che cos’è la scaletta? D’accordo, scherzavo. La conosco poco, però. Non posso neanche dire di cadere in balia di tempesta e stress. Diciamo piuttosto che nella mia testa c’è la traccia principale, quella che andrà da A a B. È il percorso che farà che è ignoto, e lo scoprirò solo a mano a mano di come procederà la scrittura. Personaggi, vicende, eventi principali: c’è tutto. Il resto si costruisce via via. A volte, ben dopo la metà del libro, mi azzardo a buttare giù uno schema dei capitoli rimanenti, ma anche quelli sono passibili di cambiamenti. Perciò non mi fido di scalette traballanti, piuttosto mi affido di più all’istinto.

7.     Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Cerco di scrivere tutti i giorni, a meno che non torni dal lavoro stravolta (ed è capitato più di una volta), o abbia degli impegni che mi impediscono di sedermi davanti al computer. Però sì, direi che c’è del metodo, anche se caratterialmente non mi definirei metodica, piuttosto un’anima incostante. Però cerco di raggiungere gli obiettivi, in ritardo, forse, ma ci arrivo. Prima o poi.

8.     Legge molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Ecco. Se a volte salto la sessione scrittoria, non posso fare a meno di leggere. Non posso dire di leggere di tutto, preferisco il fantasy e gli MM (anche qui in quasi tutte le salse), ma mi piacciono anche i thriller, i polizieschi, lo scifi (non necessariamente ambientato nello spazio o nel futuro, vedi i libri di Michael Crichton). Non ho mai contato quanti libri all’anno riesco a leggere, non mi interessa fare un conteggio. So che leggo e tanto, anzi, se esistesse il termine, potrei definirmi una rilettrice, non solo una lettrice.

9.     I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Sì, perché no? Ho partecipato a diversi concorsi, sono una buona palestra. Se poi li vinci…

10.  Progetti per il futuro?
Sto terminando un contemporaneo MM che ha come protagonista il tango, denominato “I tangueri”. Terminato quello, è già in cantiere un altro MM, ambientato tra la sabbia e le spezie, e poi un seguito dei Tangueri; un giallo, sempre MM, che devo però studiarmi a fondo; un fantasy, di cui ho scritto poche pagine e che vorrei portare a compimento, e poi il mio sogno sarebbe finire l’epic fantasy, scritto all’alba dei tempi, progettato come trilogia, di cui esistono il primo volume (nemmeno un quarto), un secondo volume (quasi terminato) e un terzo al quale non ho ancora proprio pensato. Mi dico sempre che devo finirli, non possono rimanere lì per sempre, sotto forma di asettici file. Prima o poi…

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