(e anche un po’ di un mojito)”.
La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato
appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più
rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui
trascorrere il weekend per festeggiare l’addio al nubilato di Diana, la futura
cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le
vacanze fino all’estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il
cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che
qualche mojito non potrà farle male… e anzi l’aiuterà. Il mattino dopo, però,
Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle
venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook.
Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni
settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se
invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che
l’alcol fa commettere pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la
cosa giusta!
astemie! Maia si ubriaca gloriosamente, tanto da non ricordare quello che ha
combinato in una notte di alcol e sfrenatezza. LEI non lo ricorda, TUTTI gli
amici di Facebook sì. Infatti, fra un mojito e l’altro, la nostra ragazza ha
documentato su FB le imprese notturne che hanno portato scompiglio e delirio
nella sontuosa villa della temibile futura suocera.
ragazza di oggi, con idee chiare in testa sul lavoro e sulla vita affettiva.
Peccato che non si renda conto che quello che ha non è quello che desidera. O
chi desidera…
prepotenza nella sua vita ordinata, scandita al secondo da un lavoro
impegnativo e da un fidanzamento altrettanto laborioso. E la sconvolge. Per
fortuna di Maia. E nostra, che ci godiamo un romance effervescente scritto con
mano felice da Chiara Parenti.
divertenti: ho già parlato della temibile suocera? Altre due parole non vi
faranno male: Atena Salvi Chiurazzi è la
madre di Lapo, mio fidanzato da cinque anni, e di Diana. “Madre”, come
l’abbiamo soprannominata io e lei, è l’erede delle famose Industrie Chiurazzi,
che producono riso e tutti i suoi derivati… tutte le donne della famiglia
Salvi, a partire dalla mitica nonna Olimpia, un goblin nel corpo della tenera
nonnina di gatto Silvestro, portano il nome di una dea della mitologia greco-romana.
Atene, Selene, Gaia e Diana. Probabilmente, se mai un giorno io e Lapo
dovessimo avere una figlia, la chiameremo Minerva. E io partorirò
gridando:”Grifondoro!”.
Bernardinis è il capo di Maia, anche se a tutti i dipendenti è noto come
“Ciccio Cianuro”. Presentare Maia al “Comunicatore più famoso di Milano” è
stato un regalo della quasi-suocera di cui sopra. “Madre”, infatti, è una cara
amica di Tancredi e Maia è sicura che i due si siano conosciuti in un campo di
addestramento kamikaze. Le pare quasi di vederli insieme, ridere e scherzare da
piccini, mentre imparano a piazzare autobombe.
squinternate (Gaia vive su un altro pianeta, ad esempio, e ne scende solo per
proferire scempiaggini), ma affezionate e solidali.
sospira dolcemente (la storia d’amore è molto bella e delicata. Brava Chiara!).
Una spruzzatina di sesso, la maggior parte del quale avviene durante la famosa
sbronza e, quindi, ne veniamo a conoscenza solo per qualche frammento. In
compenso, sentimenti forti e braccia altrettanti forti del bellissimo Marco. Il
primo amore. L’ultimo, anche?
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