Anna Premoli, L’amore non è mai una cosa semplice
N°1 in classifica – N°1 nel cuore delle lettrici
E se per ottenere un buon voto all’università dovessi fare amicizia con qualcuno che proprio non ti piace? Lavinia pensava che nella vita avrebbe insegnato e invece, dopo la maturità, si è lasciata convincere dai genitori a iscriversi a Economia. È ormai al suo quinto anno alla Bocconi, quando si trova coinvolta in un insolito progetto: uno scambio con degli ingegneri informatici del Politecnico. Lo scopo? Creare una squadra con uno studente mai visto prima, proprio come potrebbe capitare in un ambiente di lavoro. Peccato che Lavinia non abbia alcun interesse per il progetto. E che, per sua sfortuna, si trovi a far coppia con un certo Sebastiano, ancor meno intenzionato di lei a partecipare all’iniziativa. E così, quando la fase operativa ha inizio e le sue amiche cominciano a lavorare in tandem, Lavinia è sola. Ma come si permette quel tipo assurdo – a detta di tutti un fuoriclasse dell’informatica – di piantarla in asso, per giunta senza spiegazioni? Lavinia non ha scelta: non lo sopporta proprio, ma se vuole ottenere i suoi crediti all’esame, dovrà inventarsi un modo per convincerlo a collaborare… Ma quale? Una nuova commedia romantica dalla regina del romanzo femminile italiano.
Originale * * * *
Senza dubbio, per certi aspetti, molto diverso dai romanzi precedenti della Premoli. Si tratta di un new adult, genere a me non particolarmente gradito, diciamo. Ma il personaggio di Sebastiano è ben tratteggiato e io l’ho amato molto. Davvero originale, di questi tempi, il modo in cui l’autrice sviluppa il filone erotico. Unico difetto: una certa lentezza.
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Virginia Dellamore, Non posso esistere senza di te
Inghilterra, 1814. È una gelida notte di novembre, nel Northumberland, quando Ophelia Northon, sedici anni, lunghi capelli rossi, un’aria da folletto e un’anima romantica, sgattaiola fuori dalla sua camera in segreto. Il batticuore del primo amore la accompagna mentre raggiunge Joshua, il ragazzo dei suoi sogni, in procinto di partire per un paese lontano. Intende fargli un giuramento, assicurargli che lo aspetterà fino al suo ritorno, e donargli se stessa come pegno della propria promessa.
Purtroppo non arriva a destinazione: lungo la strada, un incidente imprevisto infrange ogni suo sogno, trasformando le speranze in chimere. Per giunta, il responsabile della sciagura che si abbatte sulla sua vita è qualcuno che lei già detesta: Lord Philip Percy, nipote ed erede del conte di Alnwick, un ragazzo arrogante, superbo e scontroso.
A distanza di otto anni da quella tragica notte, Ophelia è una giovane donna disillusa che vive isolata in un remoto villaggio scozzese. Non ha mai smesso di pensare a ciò che è accaduto, immaginando la vita desiderata insieme a Joshua e detestando Philip con tutta l’anima.
Ma cosa accade se il destino decide di rimescolare le carte?
Inaspettatamente, in forza di una strana disposizione testamentaria, Ophelia deve tornare in Inghilterra. Ad Alnwick si ritrova ad affrontare i fantasmi del passato: incontra di nuovo Joshua, appena rientrato dall’America, e Philip, ormai diventato conte, sempre più sprezzante e perfino più detestabile di quando era ragazzo. Riuscirà, Ophelia, a colmare il tempo perduto, recuperando i propri sogni, nonostante le profonde ferite impresse nella sua anima e nel suo corpo?
E se, nel frattempo, i sogni fossero cambiati? Se l’amore, quello vero, avesse altri progetti per il cuore?
Un romanzo sul valore delle prime impressioni, sul senso di colpa, il perdono e il riscatto. La storia di una passione fortissima e di un sentimento assoluto che travalica il tempo e l’apparenza.
Sempre carino, a volte molto emozionante * * *
Alla terza prova di Virginia Dellamore (sempre che Lady Opaline fosse davvero il suo esordio) le esigenze di chi legge sono inevitabilmente cresciute. Qui l’attacco è lento e soprattutto l’assenza nella prima parte del punto di vista di Philip compromette la piena comprensione della vicenda nel suo svolgersi. Anzi, quando finalmente entriamo nella mente del personaggio, dobbiamo ritornare indietro addirittura ad anni prima. Cosa che personalmente trovo molto fastidiosa.
Avrei gradito una maggiore sintesi, ma senza dubbio bisogna riconoscere all’autrice la capacità di suscitare emozione in chi legge.
Simpatico il personaggio di Max (si potrebbe avere un romanzo su di lui?) e deliziosa la scena finale nella canonica.
Vari refusi.
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Marie Force, Conspiracy (House of Crime, 4)
Di ritorno dal viaggio di nozze, il tenente di polizia Sam Holland e il senatore Nick Cappuano desiderano solo un po’ di sana normalità dopo le tensioni antecedenti alle nozze, ma qualcuno ha altri piani in serbo per loro. Quando Sam scopre che alcuni biglietti di auguri contengono velate minacce di morte, non sa se siano indirizzate a Nick o a lei. Nel frattempo, un altro caso si apre per Sam e i suoi collaboratori: una serie di omicidi inspiegabili che coinvolgono vittime senza nemici apparenti e lontano dalle dinamiche di potere. Il primo cadavere della serie è quello del diciassettenne Daniel Alvarez ritrovato nella cella frigorifera del locale in cui lavorava, insieme a quello del proprietario. Sembra impossibile trovare un chiaro movente per queste morti, e in assenza di un collegamento evidente tra le vittime, Sam sospetta che potrebbe essere proprio lei il premio finale di un crudele gioco voluto da un’intelligente mente criminale. Appena il pericolo comincia a colpire un po’ troppo vicino a casa sua, lei si pone due obiettivi: trovare il prima possibile l’invisibile assassino e vivere abbastanza a lungo per godersi il suo “per sempre felici e contenti”.
Discreto * * *
Adesso che sono arrivata quasi a metà dell’intera serie, è già possibile tirare alcune conclusioni preliminari. Innanzitutto mi pare inadatto, perché di chiara origine pubblicitaria, il titolo generale, che strizza l’occhio a House of cards, anche se le singole vicende hanno pochissima attinenza con la politica. I volumi sono sempre romantic suspense, dove la parte gialla è secondaria e, direi, poco interessante e verosimile. Sam è una poliziotta di grande umanità, tranne nei confronti dei cattivi, verso cui talvolta si fa trascinare da uno spirito giustizialista, cosa sempre sgradita a me, come ai mani di Beccaria. Molto attraenti e simpatiche, invece, le coppie di comprimari che nel frattempo si sono formate. Mi pare ormai chiaro che siamo in presenza di una soap opera, ma come tale, lo ammetto, ben scritta. Basta non cercare né aspettarsi, come facevo all’inizio, qualcosa di livello più alto.
Su molte considerazioni concordo.