Scrivener e i suoi nomi.
Ho aspettato un po’ per scrivere il secondo articolo perchè volevo usare in modo intensivo questo programma e scoprire tutti i trucchetti e le funzionalità “nascoste” che lo rendono di gran lunga il software di scrittura più completo che abbia mai provato.
Vi svelerò i più importanti, ma prima di iniziare è d’obbligo fare una premessa: io mi baso sulla versione 3.0.2 di Scrivener per Mac del programma, quindi l’ultima uscita. Anche se ci sono delle differenze fra questa versione e le precedenti, il funzionamento di base è rimasto lo stesso, ma per qualsiasi domanda o dubbio potete commentare sotto il link dell’articolo (sempre nel Gruppo di Babette Brown, su Facebook) e io vi risponderò.
Altra cosa importante, è imparare gli elementi su cui si basa questo programma e che costituiscono la nostra area di lavoro.
Nella puntata precedente eravamo arrivati qui, alla schermata iniziale, che è composta da tre elementi fondamentali:
Il binder, il menù grigio a sinistra i cui compariranno tutte le sezioni che andremo a creare, l’editor, l’area di scrittura vera e propria e l’inspector, ossia il menù che contiene tutte le informazioni fondamentali del nostro libro, oltre che le note, i segnalibri e altre cose che vedremo più avanti.
Analizziamo uno per uno questi elmenti.
Il binder.
La parola binder significa in inglese contenitore, e in effetti è proprio l’idea che dovete avere in mente quando pensate a questo menù e al programma in generale. Scrivener è un mega contenitore che potete suddividere a vostro piacimento. Il Binder è l’indice, ciò che vi permette di navigare agevolmente fra le varie sezioni.
Il programma ci fornisce già delle sezioni preconfezionate che se vogliamo possiamo utilizzare. Vediamole insieme.
Novel Format:
Qui, i programmatori, hanno pensato di darti altri consigli in inglese, spiegandoci come usare il template. Io, personalmente, lo uso per scrivere la sinossi.
Manuscript:
Qui impariamo la prima cosa fondamentale: in Scrivener si possono creare sezioni, cartelle e sottocartelle. Verrano visualizzate tutte in ordine di priorità nel Corkboard, nient’altro che una bacheca. Quindi, se noi abbiamo tre cartelle (tre capitoli) con all’interno altrettante scene, vedremo questo:
Ci basterà cliccare sulla prima cartella “chapter” per visualizzare le scene, in questo modo:
Quindi ora abbiamo capito che Scrivener funziona con fogli, cartelle e sottocartelle.
Ma come crearli? Semplice. Nel menù a sinistra (il binder) trovate alcuni simboli. Se cliccate sul più creerete un nuovo foglio. Se cliccate sulla cartella, crearete appunto una nuova cartella. Se volete organizzare le voci a vostro piacimento, secondo la gerarchia che vi è più comoda, non dovete far altro che spostarle con il cursore. Potete inserire un foglio prima di un altro o far diventare una cartella prioritaria.
Molto utili questi tre bottoncini, che vedremo nello specifico più avanti ma di cui vi svelo ora la funzione:
Con il primo, potete visulizzare tutti gli elementi di una cartella come file di testo, e scriverci direttamente. Il Secondo è il corkboard, la bacheca di cui vi parlavo prima. Il terzo è l’outliner: un elenco di tutti gli elementi di quella sezione.
Il terzo menù, quello di destra è l’inspector. Lo prenderemo in esame quando parleremo della pianificazione, per ora mi limiterò a dire che è uno strumento fondamentale per la stesura. Qui troverete tutte le informazioni fondamentali come la sinossi, potrete consultare in ogni momento l’outline grazie ai segnalibri e aggiungere commenti e note. È il vostro assistente diciamo, quello che vi permettere di non perdervi.
Il punto di forza di Scrivener è appunto questo: avete tutto a portata di mano, nello stesso programma. Se avete un dobbio su un personaggio potete andare a consultare la sua scheda senza dover uscire dall’editor.
Per quanto mi riguarda è una sicurezza, il modo perfetto per contenere il mio caos. Ditemi se è così anche per voi.
Spero che questa seconda parte della guida vi sia stata utile.
Con affetto,
Valentina
Commenti recenti