Se il sopravvivere al liceo dovrebbe essere qualcosa da annoverare tra gli sport estremi dell’adolescenza, barcamenarsi tra lo studio, la cotta per Renzo e l’adozione di Stella è per Flor un vero incubo. Mancano una manciata di giorni all’arrivo in casa della sua nuova sorella, ma Flor non riesce a esserne del tutto felice. Non c’entra niente il fatto che la bimba abbia la sindrome di Down, o forse sì, ma il periodo non è comunque dei migliori per capirci qualcosa. Contro ogni pronostico, infatti, il ragazzo cui sbava dietro da mesi si è fatto avanti, ma è anche diventato amico delle uniche tre persone di cui Flor ha davvero paura, “la triade”: Francesco e i suoi la bullizzano da anni, ma negli ultimi tempi hanno oltrepassato il confine morboso della cattiveria. E poi c’è Tiziano, quel ragazzo troppo grande che sembra conoscerla più di quanto lei conosca se stessa, che è tanto bello quanto… pericoloso?
E se le apparenze, in tutti i sensi, traessero davvero in inganno?

TITOLO: Una stella piovuta dal cielo.
AUTRICE: Federica D’Ascani.
GENERE: Young Adult, Narrativa contemporanea.
SERIE: Stand alone.
EDITORE: Triskell Edizioni (Collana Reserve).
PAGINE: 355.
PREZZO: euro 3,74 (eBook); euro 12,75 (copertina flessibile).
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Federica D’Ascani ha 35 anni (beata lei!), ma non ha dimenticato come parlano, cosa pensano, quanto soffrono gli adolescenti. Ecco, perciò, che Flor (nessuno osi chiamarla Fiordaliso…) è una quindicenne -quasi sedicenne- che salta fuori dalla pagina scritta e diventa carne e sangue.

Flor. Pochi anni, tanti pensieri. La scuola non l’entusiasma, l’amica del cuore la fa dannare, Renzo riempie i suoi sogni e i primi turbamenti… Tutto regolare, direi. Finché. Già, c’è un terzetto di bulli che la tormenta, una sorellina con la sindrome di Down che un’adozione-lampo porta in famiglia. E un ventiduenne che forse è pericoloso, ma come si fa a stargli lontano?

Detesto cordialmente i romanzi Young Adult e quindi gli sbuffi che ho emesso quando mi sono accinta alla lettura avrebbero asciugato il bucato settimanale in pochi minuti. E invece… è stato difficile allontanarsi dal libro, perché la storia mi ha preso, strattonato, coinvolto, e i personaggi sono diventati gente di famiglia (non il terzetto di bulli, sia chiaro). Avrei voluto aiutare Flor, consolarla, prenderla a schiaffi, tenerla stretta, dirle “Anch’io alla tua età…”. Mi sono scoperta una vena di “nonnitudine” che non sapevo di avere proprio confrontandomi con questa ragazzetta. Che appare fragile, ma subito dopo forte e determinata. Spaventata da tutto e da tutto attirata, una dolce falena che cerca di non bruciarsi le ali, ma che vola più vicina che può alla fiamma. E quella fiamma è la vita, bambina, che ti prende e ti porta via, verso un’età adulta che agogni e che è a portata di mano. Una manciata di anni e quell’età bellissima e terribile sarà solo un ricordo.

Si sorride, si piange, ci si arrabbia, si legge con avidità. E all’ultima pagina, si va piano… piano… perché finire il libro significa lasciare delle persone di cui ti importa ormai. Andrà tutto bene? E la piccola Stella? E poi, come sarà Flor da “grande”? La riconosceremmo se mai dovessimo incontrarla di nuovo? Ma sì, dai, con quei capelli da Erinni scatenata la vedremmo in mezzo alla folla: “Flor, sono io, ti ricordi?”. Ed eccoci a bere un caffè insieme. E a parlare, parlare per ore, come fanno due vecchie amiche che si rivedono dopo tanto tempo.

Cinque stelline.

La copia me l’ha mandata la Casa editrice, ma poi il libro me lo sono comprato. Edizione cartacea.