Titolo: Prezioso.
Serie: Gli Dei, #1.
Autrice: M. A. Church.
Traduttrice: Martina Volpe.
Genere: Romance M/M.
Editore: Dreamspinner Press.
Prezzo: euro 3,67 (ebook).

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Quando Cupido prende di mira due mortali a Las Vegas, si accendono scintille: al tavolo dei dadi, Randy Jones, un uomo comune in vacanza aziendale, guarda negli occhi di Garrett e il tempo si ferma. Gettando al vento tutto quello in cui crede, Randy si lascia coinvolgere in una relazione sensuale di due notti con l’uomo, solo per entrare nel panico quando capisce di essersene innamorato.
Il cinico milionario Garrett Shiffler ha tutto quello che i soldi possono comprare, e molti degli uomini che frequenta non vedono oltre il suo denaro. La vita gli ha insegnato che l’innocenza e l’amore sono prodotti dell’immaginazione. Ma quando Randy scompare, portando con sé emozioni che lui pensava non avrebbe mai provato, Garrett intraprende la battaglia più importante della propria vita per vincere il suo amore. Ma questa volta combatte con il cuore, non con il conto in banca.
Nel frattempo, Cupido si chiede cosa sia successo. Le sue frecce d’oro non falliscono mai, a meno che siano le Moire a interferire. Se Garrett vuole riconquistare Randy, dovrà farlo da solo, perché le Moire hanno altri progetti per Cupido.

È la prima volta che mi trovo a leggere qualcosa di M.A. Church, questo mi dà il vantaggio di potervi fornire una recensione a mio avviso obiettiva di questo suo romanzo.
Si tratta di una trama di genere M/M contemporaneo.
Essendo appunto un romanzo “di genere”, si trova a sottostare a certi parametri che i lettori abituati a questo tipo di opere troveranno molto piacevoli: il ricco e il povero, il dramma del fraintendimento, la riconquista, il lieto fine.
La peculiarità di questo genere, ingiustamente bistrattato in Italia, è che la storia d’amore che ne costituisce la trama è a tematica omosessuale maschile (da qui la sigla M/M, cioè male to male).
Essendo io una donna, non mi è facile comprendere le dinamiche di esseri viventi che hanno un genere sessuale differente dal mio, dunque devo fidarmi del fatto che la scrittura rispecchi la realtà, anche se mi resta appiccicata la sgradevole impressione che i personaggi siano molto stereotipati.
La cosa divertente è data dal fatto che l’autrice all’inizio, nelle scene di sesso, nomina talmente tante volte la prostata da costringermi a imparare mio malgrado la sua naturale collocazione e utilizzo. Confortatemi… è cosa eccitante per le lettrici abituali di M/M sapere cos’è o a cosa serve la prostata? A me invece ha indispettito alla terza volta che l’ho trovata nominata. Forse avrebbe dovuto intitolare il libro “Tutto ciò che non vi hanno mai raccontato sulla prostata”, invece che inserirlo in una serie intitolata “Gli Dei”, perché purtroppo la divinità che dà il nome alla serie, in questo caso Cupido, è solo accennata, non entra nemmeno a scalfire l’immaginario se non come artificio, suscitando nel lettore le stesse emozioni di un cartello stradale di lavori in corso: se lo togliessimo dalla trama, non ci si accorgerebbe nemmeno della sua assenza. Non è la prima volta che noto citato da parte di autori americani il pantheon greco o romano come fossero i personaggi del cartone “Spongebob”. Vorrei sinceramente che tornassero a dedicarsi alla loro Storia senza tentare di comprendere cose troppo antiche.

Mi piace molto il personaggio di Randy, probabilmente il più “umano” di tutti. Alla fine è lui che fa la differenza nella trama, gli altri appaiono funzionali alle sue azioni ma non lasciano il segno.
Non si capisce poi perché l’autrice decida all’inizio di seguire Garrett, per poi abbandonarlo in favore di Randy.
Cito il manuale “Com’è facile scrivere difficile” del professor Alessandro Forlani (ed. Imperium)
Più ci avviciniamo allo status Protagonista, più la “scheda” del Personaggio dev’essere dettagliata. L’Eroe ci dev’essere a tal punto familiare, nei tic, le abitudini, nel modo di esprimersi, da prenderlo in simpatia e schierarci dalla sua parte (anche una carogna può essere simpatica!); e assumere, se non condividere, il suo punto di vista. Dobbiamo identificarci. Anche se il racconto non è in prima persona, e il PoV è solo “ravvicinato”.
In questo caso presumo che la scrittrice volesse partire da Garrett per presentare meglio Randy, col risultato di metter giù un pastrocchio che fa perdere l’affezione del lettore.
La mia menzione speciale va tuttavia a questo passaggio del romanzo:
[Si sta parlando di Randy – NdA] “Dagli un po’ di tempo,” disse Jeff. “Zygi lo ha visto uscire dalle telecamere di sicurezza. Ha detto che sembrava a pezzi.”
Evidentemente Randy è uscito stracciandosi le vesti, strappandosi i capelli o dandosi fuoco, altrimenti non si capisce in che modo un addetto alla sicurezza possa zoomare fino all’espressione facciale di una persona “a pezzi” come dice lui.
Il fatto che il passaggio venga ripetuto due volte mi porta a pensare che l’autrice si nutra a pane e “CSI Las Vegas”, uno degli innumerevoli serial in cui l’analisi dei filmati della telecamera fa fare al RIS di Parma la figura dei bambini all’asilo.
Romanzo di poche pretese, consigliato a chi cerca una lettura erotica in attesa del proprio turno dal parrucchiere.