Un caso enigmatico per Riccardo Ranieri.
Riccardo Ranieri è il primo ad ammetterlo: non è neanche capace di unire i puntini, figuriamoci se sa risolvere un anagramma. Eppure la sua nuova, assurda indagine parte da un anagramma, in cui si nasconde il messaggio di un individuo che si firma “La ragione ha sempre torto”. Questa volta chi lo trascina nell’avventura è Sonia Pechinese, vicedirettrice del carcere di Padova, convinta che uno dei suoi detenuti sia stato ingiustamente condannato per omicidio. Tra grovigli di ambiguità e incomprensioni, soprattutto a causa della personalità impenetrabile di Sonia, Riccardo viene trascinato in torbide feste in ville sontuose, tra malviventi dediti alla prostituzione e allo spaccio di droghe, fino all’irruzione notturna in una misteriosa casa di cura per malati mentali.
TITOLO: La ragione ha sempre torto.
AUTORE: Federico Maria Rivalta.
GENERE: Giallo.
EDITORE: Amazon Crossing.
PREZZO: euro 4,99 (eBook); euro 9,99 (cartaceo).
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Ed eccoci arrivati all’undicesima avventura di Riccardo Ranieri, il detective, giornalista free lance, nato dalla fantasia di Federico Maria Rivalta. Per essere giunti all’undicesimo romanzo della serie, Riccardo Ranieri ha senza dubbio riscosso un ottimo successo di pubblico. Il perché credo che sia presto detto. Il nostro detective è sostanzialmente un impedito (come si dice in perugino) che viene trascinato nelle sue sciagurate inchieste da personaggi ancora più imbranati di lui. Il successo nelle indagini gli viene garantito da una compagna sostituto procuratore, da una buona dose di fortuna e perché no, da un fiuto da segugio che non gli manca.
Questa volta, a metterlo nei guai, è la strampalata vicedirettrice della locale casa circondariale, Sonia Pechinese: un nome che è tutto un programma. La Pechinese si è convinta che uno degli uomini detenuti nella casa circondariale che dirige sia innocente, nonostante le prove contro di lui siano inconfutabili. C’è persino l’esame del DNA, condotto sulle tracce di sperma presenti sul corpo della vittima, a condannarlo. Eppure, si sa che lo sperma si può sempre rubare, come era successo anche al mitico Harrison Ford in un film di una trentina di anni fa.
A dirla tutta, le premesse da cui partire per una nuova analisi del caso sono a dir poco sconcertanti. Il nostro mollerebbe seduta stante, ma la Pechinese no. A sostegno della sua tesi la donna porta un anagramma: “La ragione ha sempre torto”, appunto, apparso in una discussione Facebook.
Così, il povero Riccardo verrà trascinato nel caso, che sconvolgerà anche la sua vita familiare.
Se volete sapere altro, leggete il libro. È carino e si legge tutto d’un fiato. La storia gialla, a dirla tutta, fa un po’ acqua, ma non credo che sia la vicenda, più o meno intricata, a guadagnargli così tanti lettori. Rivalta ha altri meriti: la scrittura brillante (anche se all’undicesima prova sta diventando prevedibile) e i personaggi: strampalati ma simpatici. Il più simpatico di tutti è Riccardo Ranieri, del quale piace soprattutto lo speciale fiuto per i guai.
Quattro stelline. Copia fornita dalla Casa editrice.
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