Una recensione a tre stelline (ma c’è di più, molto di più) di Simona Liubicich.

Titolo: La consistenza del bianco.
Autrice: Ornella De Luca.
Genere: Romance storico.
Editore: Onirica Edizioni.
Prezzo: euro 3,57 (eBook); euro 12,75 (copertina flessibile).

http://www.amazon.it/consistenza-del-bianco-Ornella-Luca-ebook/dp/B00WKM4A52/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1458212292&sr=8-1&keywords=la+consistenza+del+bianco

Nello scenario di un piccolo mondo corrotto, a inizio Novecento, fatto di nobili inglesi viziati e di malviventi mercenari nei bassifondi di New York, Cheryl Milton scappa dallo Yorkshire e dal controllo della sua famiglia, che la “vende” in sposa a un uomo di dubbia moralità, e cerca di rifarsi una vita in America con una falsa identità, insieme alla fidata amica Jane, un tempo sua cameriera personale. Cheryl, egoista e vanesia, dovrà scontrarsi con nuove realtà e nuovi microcosmi che la minacceranno da vicino e che, a sua insaputa, hanno un oscuro legame con il suo passato, e maturare così una nuova sensibilità. Sarà l’incontro con Nick, il peggiore delle proposte che il destino potesse inviarle, a farla uscire dall’alcova stagnante di una prolungata e anacronistica fase adolescenziale. La consistenza del bianco è un romanzo che narra di personalità inquiete e contraddittorie, ma anche di buone intenzioni, che spesso, però, lastricano la strada per la rovina. Ma inspiegabilmente, anche in mezzo all’immoralità, si possono stringere legami importanti, che scacciano i lati oscuri della nostra personalità, lasciando trapelare un inaspettato bagliore di speranza. Perché per ogni ombra c’è una fonte di luce.

Un romanzo che mi ha fatto adirare, ma anche sognare come non mi succedeva da tempo.

Quando ho iniziato a leggere questo manoscritto di Ornella De Luca, mi sono subito saltati al naso errori comuni e piuttosto grossolani, come i troppi avverbi e aggettivi. Una scrittura che ho guardato, all’inizio, con occhio storto: pesante, arzigogolata, come se l’autrice volesse dimostrare a tutti i costi di saper scrivere in modo erudito.  Il POV spesso è ballerino e sono dovuta tornare indietro per capire chi parlava; le scene cambiano all’improvviso, mettendo in difficoltà la lettura, i personaggi sono presentati di colpo, spiazzando chi legge e c’è molta carne al fuoco, diverse storie che si incrociano e si alternano. Difficile da seguire.

Personalmente, avrei lasciato più spazio alla storia tra i due protagonisti, che si sono ritrovati come facenti parte della cornice e non del soggetto del quadro.

Anche nella collocazione storica, specialmente in “zona inglese”, ho trovato qualcosa da ridire. Nel 1914, le donne non erano così obbligate a mantenere quest’etichetta ingessata che ho letto nel libro, ad esempio girare con lo chaperon, perché si stavano ormai emancipando da un po’: studiavano, lavoravano, si laureavano come gli uomini e c’era molta più libertà di prima. Quando, poi, sotto al naso mi si è presentata addirittura la parola DNA, stavo davvero per chiudere e dare forfait: nel 1914, del DNA non si conosceva ancora  l’esistenza e, in queste cose, bisogna stare davvero molto attenti.

CIT pag 28- Gli inglesi hanno nel DNA un altezzoso snobismo verso tutto ciò che è nuovo e promette di semplificare la vita, il progresso era sinonimo di rivoluzione, a Laverstock Hill.

Altra cosa che mi ha “mandato ai matti”, è stata una frase scritta all’inizio di un periodo.

Avevamo lasciato Nick mentre urlava disperato contro l’agente di custodia, tentando di salvare il salvabile immolando se stesso per scagionare Cheryl… eccetera. CHI LO HA LASCIATO? NOI LETTORI?

Qualcosa però, mi ha suggerito di continuare comunque, di dare una possibilità a questa autrice che, con questo libro, riusciva a stuzzicarmi. Avevo voglia di andare avanti e vedere che cosa sarebbe accaduto a Cheryl.

Ebbene, vi posso assicurare che, al di là della critica costruttiva, Ornella De Luca ha un talento enorme.

La storia, seppur “grezza” e da rivedere (e in questo la sua CE avrebbe dovuto aiutarla), è MERAVIGLIOSA: è il romanzo dalla trama più bella che abbia letto nell’ultimo periodo.

Una giovane costretta alla fuga, una giovane che decide di lasciare la propria vita di agi piuttosto che sottostare a un viscido uomo; fin qui può sembrare un cliché. Vi garantisco che non lo è, perché appena si imbarca sul Carpathia (quello del Titanic, sì!) alla volta di New York, la trama si infittisce a tal punto da non riuscire più a staccarsi, nonostante le imperfezioni.

Gli ambienti, i dettagli, i personaggi sono descritti in modo strepitoso, la vita della metropoli decadente, le strade, gli odori, l’architettura… mi sembrava di essere sul set di un film.

Certo, ripeto, ci sono errori strutturali, ma ciò non ha tolto la bellezza di un lavoro nel quale io ho riconosciuto una grande potenzialità.

Le vicissitudini della protagonista e delle numerose persone che le ruotano attorno, costruiscono uno scenario da film, complicato, non per tutti.

Non è il classico romanzo rosa, per nulla. In tutto il libro, c’è solo la scena di un bacio tra i protagonisti, descritto in modo più che casto, eppure, ne ho percepito il pathos: in quell’unica parentesi al porto di NY, tra Cheryl e Nick, io ho sussultato.

Nessun spoiler, come sempre, ma date una possibilità a Ornella perché io sono certa che sentiremo parlare di lei. Questo libro è profumato di estro, di grande capacità e di grande bellezza.

Ho dato solo tre stelle perché non sarebbe stato giusto giudicarlo con maggiore riconoscimento, per rispetto verso coloro che presentano testi tecnicamente migliori, ma se Ornella avesse curato l’editing (o qualcuno di competente lo avesse fatto per lei), io avrei dato cinque stelle con lode!

OoO

SIMONA LIUBICICH

Simona Liubicich

Soffro di insonnia, amo la luna, non amo il sole. Presuntuosa, credo sempre di avere ragione, spesso è proprio così. Riconosco i falsi, gli invidiosi, gli opportunisti e i leccapiedi con fiuto di un segugio. Non ho paura di esprimere ciò che penso e poco mi importa delle critiche, specialmente di chi per me non conta niente. Ho pochissimi amici, ma veri, quelli che non ti piantano un coltello nella schiena alla prima occasione ma sempre pronti a sostenerti. Amo il lusso in tutte le sue forme. Amo il freddo glaciale. Amo viaggiare, ho sempre una 48 ore pronta alla partenza. Amo il sushi, i ristoranti e gli hotel lussuosi. Odio la volgarità in tutte le sue forme, soprattutto non tollero le donne volgari (ma nemmeno gli uomini…) Vado in battaglia con la spada sguainata e non accetto sconfitte… Porto rancore ai torti subiti e non dimentico mai, aspettando la vendetta. Chi mi pesta un piede si aspetti il ritorno con gli interessi…

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