Titolo: A passo di salsa.
Autrice: Fanny Di Natale.
Genere: Romance contemporaneo.
Pagine: 101.
Editore: Triskell Edizioni.
Prezzo: euro 3,49 (eBook).
http://www.amazon.it/passo-di-salsa-Fanny-Natale-ebook/dp/B0198UBEV6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1456563975&sr=8-1&keywords=a+passo+di+salsa

Alan Parker, venticinquenne perso in una vita tediosa e rassegnato a non avere sogni, si ritrova catapultato nella vita di Mel, una diciottenne affetta da leucemia che, invece, un sogno ce l’ha.
Il ragazzo si troverà trascinato in un’avventura improbabile nel tentativo di aiutare la giovane a realizzare il suo desiderio.
Tra i due sboccia un sentimento che, però, è impossibile da vivere perché Mel ha i giorni contati.
Ma al cuor non si comanda e tra aerei, spiagge e i meravigliosi scenari di Cuba, l’amore si insinuerà dentro di loro, sfidando la malattia, l’ostinazione di Mel e trasformando Alan in tutto ciò che non è mai stato e mai avrebbe creduto di poter diventare.

OoO

La trama di questo romanzo l’ho trovata un po’ scontata: lei dolce e coraggiosa è malata di leucemia, e per un caso puramente fortuito o per un bizzarro scherzo del destino incontra lui. Lei, Mel, non vuole curarsi ma desidera esaudire il suo sogno più grande e coinvolge lui, Alan, nella sua avventura.

Ma… c’è un ma, anzi più di uno. La prima novità, che per me è una boccata d’aria fresca, è il punto di vista maschile da cui viene vista e raccontata la storia, narrata anche in prima persona; la seconda novità è che il protagonista non è, come al solito, un cavaliere dalla lucente armatura, ma un giovane uomo con debolezze e problemi che descrive se stesso e la sua evoluzione emotiva con ironia e lucidità.

In poche pagine anche il tratteggio degli altri personaggi è ben fatto.

C’è un accenno a Cuba, ma proprio un accenno perché non è quello il vero interesse di Alan: lui a Cuba c’è andato per compiacere Mel, per quella strana ossessione che neanche lui capisce, ma che per la prima volta in vita sua non può fare a meno di seguire.

Che dire? Io sono dalla parte di Alan, che mi sta parecchio simpatico, e penso che abbia ragione su molte cose (come sarebbe a dire che lei non vuole curarsi?).

Il finale è tirato via un po’ velocemente e arriva subito dopo una parte che racconta della crescita interiore di Alan, della risoluzione del suo rapporto con i genitori, che vengono visti in modo completamente diverso da come erano stati descritti all’inizio del libro. Il finale, perciò, letto subito dopo questa parte, perde un po’ di efficacia.

Tutto sommato il libro è carino, forse un po’ “all’acqua di rose”.
Qualche imprecisione linguistica qua e là, ma nulla di terribile.

Grumina Rossi