Marioara Pop, unica abitante di Fianello insieme al marito Alberto Longobardi, ci presenta il Borgo di Fianello e i suoi gatti.

FIANELLO, frazione di Montebuono in provincia di Rieti, è un piccolo borgo altomedievale scrigno di storia, arte e leggende, dove si sono succeduti i Romani, i Longobardi, i Savelli e gli Orsini.

Nell’anno 1036, i conti rurali longobardi Berlengario, con la moglie Bizanna e le figlie Susanna ed Erlengarda cedettero Fianello all’abbazia di Farfa, per porsi sotto la sua protezione contro le mire espansionistiche del Papa e da quel momento Berlengario diede inizio a poderosi lavori in Fianello.
Alla fine dell’anno 1050, una misteriosa epidemia troncò, tra le altre, la vita di Berlengario. La carestia che ne seguì, impose il fermo di tutti i lavori in Fianello. Unico segno di vita erano i gatti, che magicamente custodivano il Castello, ancora sottosopra per gli imponenti lavori. Da allora, i Gatti divennero un leggenda a Fianello.

Nell’anno 1995 Marioara Pop, giunta a Fianello come moglie di Alberto Longobardi, cominciò a interessarsi ai gatti di Fianello. Attualmente circa ventitre gatti vivono in casa, dove possono entrare attraverso la gattaiola, ed altri ventiquattro circa, sono accuditi in due colonie.
Oggi (maggio 2021), nel centro storico di Fianello, costituito da immobili completamente ristrutturati e utilizzati come seconde case, abitano due sole persone (Marioara e Alberto Longobardi) che, grazie alla  quotidianità di un borgo disabitato immerso nella natura, hanno potuto vivere esperienze particolari: il gioco di volpacchiotti sotto la Porta meridionale del paese; un rospo che mangia i croccantini insieme ad un gatto; il volo continuo della farfalla colibrì; un Gruccione che dona una preda alla femmina, per corteggiarla; gli incontri ravvicinati con istrici, cinghiali, scoiattoli, ramarri, mantidi religiose, fagiani; un ragno che immobilizza la preda; i ricci che mangiano e bevono sotto casa; una vespa che trascina una farfalla morta e tante altre esperienze, soprattutto con i gatti, sempre meravigliosi, fino all’esperienza “esistenziale” di accudire con amore un gattino di appena dieci giorni di vita, sostituendo in tutto la madre.


Questo gattino, di nome Alex, è divenuto la “mascotte” di Fianello (oggi, ha 9 mesi e ancora, la sera, “ciuccia” il latte dal biberon). Il Borgo è letteralmente immerso in una natura incontaminata, dai mille colori, dove i tramonti del sole ed il sorgere della luna sono talmente “irreali” da apparire addirittura magici.

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