A Perugia, Sergio Peruzzi è ormai un’istituzione. Da anni cura la Colonia di Monte Malbe, limitrofa all’omonimo antico convento, una vera oasi felice per i gatti che vi abitano. Tra l’altro, Sergio gestisce un bellissimo blog dedicato ai suoi mici e non solo. È bello e sorprendente e Sergio si rivela un affascinante narratore di storie feline. Se volete dare un’occhiata, andate QUI.

 ·   Ciao Sergio. Da gattara a gattaro, come è nata la tua passione per i gatti?
Ho sempre avuto gatti in casa, da quando sono nato.

·   Ci parli della colonia di Monte Malbe?
Una Colonia, che mi ricordi, è sempre esistita. Vidi là alcuni gatti già alla fine degli anni ‘60. Ha avuto una serie di gattari e gattare che hanno portato avanti il “lavoro” e, dal 2004, sono subentrato io e la Colonia è stata spostata di qualche centinaio di metri per avere più tranquillità. Attualmente, si compone di 21 unità ed è perfettamente gestibile, ma negli anni in cui la tranquillità era minore, se non assente, siamo arrivati a 70 unità.

·   E della Reggia?
La Reggia, che sarebbe la mia abitazione in un contesto simile alla Colonia, raccoglie tutti gli “scarti” delle varie Colonie che seguo: gatti disabili o malati, vecchi o inadatti alla vita di colonia. Putroppo sono tanti, troppi, e la loro gestione è assai problematica.

·   Sei solo o c’è qualcuno che ti aiuta nel tuo lavoro?
Ho un paio di collaboratori per la Colonia di Monte Malbe. Alla Reggia devo vedermela da solo.

·   A quanto ne so, mantenere e curare tanti gatti e la struttura che hai costruito a Monte Malbe è molto costoso. C’è qualcuno che ti dà una mano o fai tutto da solo? Ogni tanto organizzi una raccolta- fondi? Se sì, come fai?
Ho alcuni privati che mi sostengono regolarmente con cibo. Una collaboratrice ha organizzato alcuni eventi, soprattutto per farci conoscere e per avere aiuti immediati. Mancano la struttura, le persone e il tempo per fare una serie di eventi continuativi che possano dare risultati.

·   Che consigli potresti dare a chi ha intenzione di iniziare il percorso del gattaro o della gattara?
Che se non ha costanza, tempo, soldi da spendere e lo stomaco forte per assorbire delusioni e arrabbiature meglio che lasci perdere. Se proprio volesse iniziare il percorso…

  1. mai da sola
  2. con una colonia con un numero molto limitato di gatti
  3. con la collaborazione della ASL veterinaria di zona.

·   E a chi abbandona un gatto, cosa vogliamo dire?
Che esistono strutture e associazioni pronte a risolvere il problema senza creare un nuovo disgraziato in mezzo a una strada.

Poi possiamo postare l’indirizzo del tuo blog e alcune fotografie dei micioni. Una di Gnazio, per favore.
Certamente! Le foto le puoi scegliere direttamente tra quelle nel Blog.
Fatto 😊