Se tutto va come dovrebbe, questo mese esco con due libri: una novelette creepy-folk scritta a quattro mani con Loredana Falcone per il marchio Plutonia Publications e la terza storia rock per la mia serie dedicata alle avventure della band KL and the Victorians.
Perché ve lo dico? Perché quando pubblico una storia mi verrebbe (il condizionale è d’obbligo) la voglia di organizzare delle presentazioni. Che, tradotto in pochi semplici passaggi, significa:
punto primo – scegliere una data che non preveda partite di calcio, finali di tennis, talent-show imperdibili, week-end lunghi con ponti che lo Stretto di Messina è una semplice passerella;
punto due – trovare una location comoda, accattivante, gratuita, che garantisca parcheggio per chi si muove in automobile e un buon collegamento per chi si muove con i trasporti pubblici;
punto due, comma 1 – verificare che per la data prescelta non sia previsto un mega sciopero nazionale con tumulti esattamente nella zona prescelta;
punto tre – scegliere la data: feriale perché nel fine settimana la gente ha da fare oppure festiva perché in mezzo alla settimana la gente lavora?
punto quattro – trovare una relatrice o un relatore che sia efficace, spiritoso il giusto, che abbia la voglia di leggere il testo che dovrebbe presentare, che non si sbrodoli di inutili chiacchiere, che non finisca per parlare di sé e della sua produzione narrativa;
punto cinque – elevare preghiere, imporsi digiuni, trovare sciamani, fattucchiere, guru spirituali in grado di scongiurare che quel giorno piova/ nevichi/ si verifichi un’alluvione/ si tocchino temperature superiori ai 50°/ Trump decida di dichiararci guerra o altre calamità assortite;
punto sei – prendere in considerazione la seria possibilità di ritrovarsi da sola col relatore in ritardo e il libraio che ti chiede perché non hai portato gente.
Alla luce di tutto ciò scopro che Gabriel Garcia Márquez (non l’ultimo arrivato, ne converrete) ebbe a dire a proposito di “Cent’anni di solitudine”:
“Mi ero rifiutato di partecipare a qualsiasi presentazione per il lancio. Il mio ragionamento è: come nessun editore mi aiuta a scrivere il libro, io non aiuto nessun editore a venderlo.”
Un colpo al cuore.
Anche perché i due titoli che vi ho annunciato sono produzioni indipendenti, quindi non posso neanche prendermela con l’eventuale CE poco proattiva.
Raccontatemi qualche avventura da presentazione libresca. Vi va?
OoO
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Copertina: elaborazione Canva di immagine free e di una fotografia inviata da Laura Costantini.
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