Giusy Giulianini, “recensora” per svago e perfida editor, nonché organizzatrice di eventi, è alle prese con un delizioso (e già, la valutazione è di cinque stelline luccicanti) romance contemporaneo.
Lo confesso, mi sono accostata all’ultima uscita di Alessia Gazzola con la perplessità leggermente infastidita del lettore seriale che si vede, senza motivo lui pensa, defraudato del piacere di ritrovare i propri beniamini e le atmosfere da thriller emotivo della serie dell’Allieva. Alice Allevi, aspirante medico legale con scarse inclinazioni scientifiche e irresistibili curiosità investigative, e quel gran figo di Claudio Conforti, anatomopatologo di bastarde intenzioni, riscattate però da improvvisi lampi di tenerezza, mi sono entrati nel cuore fin dalla prima delle cinque apparizioni per i tipi di Longanesi, che si sono succedute dal 2011 a oggi guadagnando all’autrice le vette di oltre centomila copie vendute e diritti ceduti per una serie TV. Un amore latente tra i due, consumato in sporadici quanto furiosi incontri, contro cui nulla ha potuto neppure il fascinoso Arthur, giornalista vagabondo nonché figlio del Supremo, capo dell’Istituto di Medicina Legale. Una miscela irresistibile di inseguimenti emotivi e di mistero, di empatia per le umane tribolazioni, di citazioni colte e colonne sonore trascinanti.
Questi forse i motivi per cui ero riluttante ad abbandonare scenario e beniamini, oltre al fatto che un’allieva lo sono stata anch’io, diversi il policlinico universitario e l’istituto di specializzazione, medesimi turbamenti e sconfitte e analoghe infatuazioni.
Invece questo suo Non è la fine del mondo, un romance e non un thriller, non mi ha deluso: Emma De Tessent, stagista irriducibile della cinica società di produzione cinematografica Fairmont, porta il nome di un’eroina della Austen e ne possiede tutta la caparbietà di far girare il mondo secondo i suoi sogni. Siano questi l’ottenimento dei diritti per la trasposizione del superbo Tenebre di Bellezza della star nipponica Tameyoshi Tessai, che tanto ricorda Haruki Murakami amato allo spasmo da Gazzola e pure da me; l’acquisto di un villino coperto da una cascata di glicini, in apparenza irraggiungibile perché da poco adibito a ristorante di lusso; la felicità della sorella Arabella, che non per nulla porta il nome di un’eroina di Georgette Heyer e ne manifesta tutte le irresistibili incongruenze; o la resa sentimentale del Magnifico Produttore, al secolo il tenebroso Pietro Scalzi della concorrente Waldau Productions.
Emma si muove con la grazia femminea e leggera di una protagonista austeniana e con la consapevole determinatezza di una ragazza di oggi, romantica al punto di non rinunciare a palpiti regency nel quotidiano ma decisa a conquistare una possibilità per le proprie aspirazioni.
Nessuna delusione per me, alla fine: personaggi da amare, riflessioni di non banale emotività, una trama che ripercorre con freschezza i dettami del genere e una colonna sonora che mi trova sempre assonante, da Walk dei Foo Fighters a Dancing Barefoot di Patti Smith.
E, dimenticavo un’annotazione da editor puntiglioso, neppure un refuso o un congiuntivo dimenticato. Il che non guasta, non guasta proprio.
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Titolo: Non è la fine del mondo. Ovvero: La tenace stagista. Ovvero: Una favola d’oggi.
Autrice: Alessia Gazzola.
Genere: Romance contemporaneo.
Editore: Feltrinelli.
Prezzo: euro 9,99 (eBook); euro 12,75 (copertina flessibile).
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre).
Residenza: Roma. Per il momento – ma solo per il momento – insieme alla madre, rea di aver chiamato le figlie (Emma e Arabella) come le protagoniste di un romanzo Regency nella convinzione che avere nomi romantici sarebbe stato un punto di forza per loro (per essere sfottute, senz’altro).
Cosa non le piace: il chiasso. Le diete. La mondanità. Il rumore dell’aspirapolvere. La maleducazione.
La sua idea di felicità: bufera con folate di vento ululanti. Una candela, un divano e un plaid. Un romanzo rosa un po’ spinto, rigorosamente ambientato in epoca Regency. Un pacco di biscotti – vanno tutti bene, purché basti guardarli per dichiarare guerra alle coronarie.
Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia sempre quando si sente giù. Un uomo che non può (non deve!) avere. Un contratto a tempo indeterminato.
A salvarla dallo stereotipo della zitella, solo l’allergia ai gatti.
Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo.
Avvilita e depressa, dopo molti colloqui fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove finisce per essere presa come assistente. E così tutto cambia.
Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista.
Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è, in quel piccolo paradiso di tulle e colori pastello? E perché il famoso scrittore che aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica per il suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che per qualche ragione continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?
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