Lin Chen ha dodici anni e abita ad Ang Mo Kio, a Singapore. Eccelle nello sport quanto nello studio ed è reputata da tutti affidabile e precisa, in particolare dai suoi amici più cari, la francese Sophie e l’indiano Faran.
Yan Chen è il fratellino di Lin ma non le somiglia in nulla: basso, rotondo, incapace di ottenere risultati a scuola e preso in giro dai coetanei.
Lin è perfetta, Yan un pasticcione buono a nulla. Quelle che appaiono incrollabili certezze, però, saranno messe in crisi da un fantasma affamato quanto smemorato che si aggira per l’isola.
A Singapore, infatti, è tempo di Hungry Ghost Festival, il mese in cui i fantasmi ritornano sulla terra per nutrirsi dei cibi che i loro familiari hanno preparato per accoglierli.

Titolo: Un fantasma molto affamato.
Autrice: Emilia Cinzia Perri.
Cover: Silvia Vanni.
Genere: Narrativa per Ragazzi.
Editore: Watson Edizioni.
Prezzo: euro 10,00 (copertina flessibile).

Dietro la storia…

Perché parlare di Singapore o della tradizione cinese dell’Hungry Ghost Festival in un romanzo per ragazzi?

È presto detto: l’Oriente mi ha sempre attratto. Mi affascinano il sincretismo, la capacità di far convivere il vecchio con il nuovo e le moderne tecnologie con le tradizioni millenarie. Perciò, quando ho trascorso un mese come ospite a Singapore, non ho potuto fare a meno di apprezzare queste caratteristiche, che ho ritrovato nell’isola.

La scelta di scrivere un romanzo per ragazzi nasce dalla consapevolezza di voler comunicare la bellezza e l’armonia che ho sperimentato in loco, più che affrontare problematiche sociologiche, storiche o politiche. Intendevo trasmettere ciò che mi ha colpito più di tutto: il rispetto per la diversità. Nell’isola infatti convivono culture, etnie, tradizioni differenti, in un melting pot che non annulla, ma valorizza i singoli elementi.

A questa considerazione si è poi unita una riflessione che ho maturato nei miei anni di insegnamento. Spesso mi trovavo davanti due categorie di adolescenti o preadolescenti: quelli convinti di essere incapaci e quelli sicuri di essere infallibili. Da qui la genesi di Yan e Lin: un bambino persuaso di essere un buono a nulla e una ragazzina con l’obbligo morale di non poter mai sbagliare. A entrambi, nella narrazione, viene data l’occasione di crescere e di acquisire consapevolezza di se stessi e delle loro capacità. Non ho voluto escludere i genitori, che – seppur ai margini, dato il target che mi ero prefissata – rivestono un ruolo determinante nella vita dei figli e nella trama del romanzo. La famiglia, comunque, è un tema centrale nella storia, come sarà chiaro a chi si accingerà alla lettura del volume.

La prima stesura è stata rapida. Nel momento in cui ho cominciato a scrivere, però, mi è parsa chiara anche la problematicità della trama, ricca di personaggi ansiosi di rivelare il proprio punto di vista. Così dapprincipio il protagonista più forte è risultato Edward, il fantasma affamato del titolo. Una seconda stesura ha invece privilegiato il piccolo Yan, adorabile nella sua infanzia scossa da dubbi e incertezze. In una terza stesura, Lin ha rivendicato il suo ruolo: in fondo, è proprio lei il personaggio che più spesso “incontro” tra i banchi di scuola, perciò Lin infine dipana tra le sue mani il filo principale della narrazione. Una quarta stesura mi è servita per chiarire meglio il ruolo di personaggi secondari ma importanti, come Faran e Sophie.

L’avventura si è conclusa nel momento in cui il manoscritto ha trovato la sua destinazione editoriale, e adesso non è più tempo di riscrivere, ma di attendere la risposta dei lettori. Spero che ameranno come me questa storia che parla di famiglie che si consolidano, di amici che si ritrovano, di fantasmi che rischiano di imbattersi in ciò che cercano.