Ci sono amori che il destino si diverte a dividere, ricongiungere e dividere ancora, come se dovessero dimostrare qualcosa, come se dovessero provare al mondo di essere davvero forti per poter esistere. Ne sa qualcosa Roger Wallace che, reduce dal dolore più grande della sua vita, non è riuscito ancora a dimenticare il suo vecchio amico Waylon nonostante siano trascorsi dodici anni dal loro addio. Amico è una parola che ha ostentato per anni, e con tutti, ma non la stessa che grida il cuore ogni volta che il pensiero torna a riaffacciarsi sulla loro relazione distrutta. Distrutta dal destino, dalle persone, dagli eventi…
Del resto Waylon Mars è un cantante country ormai sulla cresta dell’onda, circondato da fan adoranti e pronto a far furore a Nashville… Eppure è stato a lui che Roger ha pensato un attimo prima che la sua intera vita andasse in pezzi.
E se il suo non fosse un sentimento a senso unico? E se Waylon nascondesse una storia molto più complessa di quella che gli ha sempre raccontato?
Ogni capitolo della vita ha una propria canzone, ogni salto del cuore una nota da ricordare, e forse non è sempre necessario capire tutto per poter amare.
Titolo: Quando nessuno ascolta.
Autore: C. K. Harp.
Genere: romance male to male.
Pagine: 300 ca.
Prezzo ebook: euro 3,99.
Prezzo cartaceo: coming soon.
Data di uscita: 16 ottobre 2017.
Dietro le quinte…
Ci siamo, stiamo per salpare. Sembra essere passata una vita dall’ultima pubblicazione, e invece non si tratta che di una manciata di mesi. E allora perché mi sento come se stessi per fare un grande salto nel vuoto?
Dopo tanto tempo, un anno a dire il vero, esco con un romance. Un romance lgbt. Un romance particolare, che tratta dell’amore tra uomini, ma lo fa, questa volta, in maniera diversa dal solito.
Come sempre, se non mi complico la vita non sono contenta. Però in “Quando nessuno ascolta” ho voluto imprimere un messaggio che sentivo di dover divulgare, che avevo la necessità di far uscire. Forse perché mi riguarda, forse perché sogno un mondo differente e più libero. Mi hanno detto che sono idealista, utopica e ingenua. Può darsi. Il fatto è che desidero che ci sia un posto, nell’umanità, per l’umanità stessa.
È chiedere troppo?
Comunque, tornando a noi, partiamo da un presupposto: odio le etichette.
Sono quella che non ha mai sopportato il doversi confinare in un genere solo, quella che non andava mai bene perché in una novella ci metteva un po’ di ironia, un po’ di sesso, un po’ di emozione. Son quella che ha dovuto mollare tutto, anche il proprio nome, per fare quello che voleva. Alcuni potrebbero dire che me la sono voluta, ma sono convinta che non sia vero. A volte le etichette te le tirano dietro e tu devi solo scappare.
L’ho fatto, non me ne pento.
Odio le etichette. Confinano, limitano, schiacciano e abbrutiscono. Le etichette sono così, si appiccicano sulla fronte di chi le indossa determinando, d’allora in poi, uno stile di vita preciso, un modo di essere, una modalità di pensiero che forse – spesso – neanche è naturale.
Le etichette.
Ecco, io con “Quando nessuno ascolta” ho voluto spiegare quanto queste possano fare male, quanto possano portare a gravi conseguenze, demolire un sentimento, scandire una vita. Distruggerla, perfino.
Eterosessuale, gay, lesbica, pansessuale, bisessuale, crossdresser, pan gender, transessuale, genderfluid… Ci sono 23 generi sessuali, se non di più. È assurdo. Assurdo. L’amore è amore, la sessualità anche, e nessuno dovrebbe rendere conto al prossimo di ciò che prova nell’intimo (fino a che non lede la libertà dell’altro o la legalità – vedi i pedofili). Ecco perché Waylon e Roger. Ecco perché il loro amore unico. Ecco perché una storia su due piani temporali diversi, per spiegare le ragioni di un sentimento nato in tenera età e mai scemato, divenuto anzi qualcosa di troppo enorme per essere ignorato. Nonostante la vita, nonostante le complicazioni, nonostante gli ostacoli che il destino spesso interpone tra un individuo e la sua felicità.
Ci sono persone convinte che un M/M debba avere per forza del sesso, che senza di esso non solo non si vende, ma neanche si legge. Voglio provare il fatto che non è così. Non serve descrivere, se non ce n’è bisogno, ogni secondo del rapporto sessuale. Ci sono altre tematiche, altre priorità, a volte. Se c’è del sesso funzionale alla storia, tanto meglio, ma non è obbligatorio.
I lettori di male to male, come di qualsiasi altro genere, non sono dei repressi o dei frustrati. Soprattutto, le donne che leggono di uomini non hanno istinti primordiali che chiedono di essere soddisfatti con una lettura.
Insomma, non dobbiamo per forza masturbarci con un libro, signori e signore, quindi non sempre i romanzi escono erotici. Fatevene una ragione.
Polemica? Forse. Però, gente, le etichette sono brutte, ve l’ho detto, e creano pregiudizi, il più delle volte negativi, che fanno male non solo alle persone coinvolte, ma alla libertà stessa: inquinano.
Detto questo, Waylon e Roger sono dei gran fighi, scrivono canzoni che, a mio parere, hanno il loro perché e… be’ non vi resta che conoscerli e, spero, apprezzarli!
Un “regalo” di C. K. Harp…
«Non sono una fottuta principessina da salvare, Wallace» ringhiai, indietreggiando di un passo per poterlo guardare meglio. «Non so di che cazzo ti sei fatto, stasera, ma non sono la tua Vicky. Me la cavo da solo» puntualizzai, colpendolo sul torace con l’indice. Era la prima volta che lo toccavo intenzionalmente, ma in quel momento ero fuori di me e, oltretutto, non sapevo come cazzo fossimo arrivati a quel punto.
«Ne dubito, Mars. Che fai, gli lanci dietro la chitarra? Se dovesse aggredirti uno come Fred cosa cazzo faresti? Non puoi pensare di riuscire a sfuggirgli senza di me.»
«Perché tiri in ballo quel coglione?» lo pungolai, cercando con tutte le forze di ignorare le sue ultime parole. «Tu sai qualcosa» lo accusai.
«Tra tutti quelli che conosco lui è l’unico così idiota da fare qualcosa del genere. Non so niente, non ho sentito nessuno, e mi ero ripromesso di indagare stasera, se non ti avessi visto venirtene di soppiatto qui nel bosco» replicò lui, ancora più minaccioso di poco prima.
«E chi cazzo ti ha chiesto di seguirmi?» lo rimbeccai, tornando a fronteggiarlo. Dovevo essere impazzito per sfidarlo torace contro torace, ma ero così accecato dall’orgoglio che mi muovevo senza riflettere.
«Non me lo ha chiesto nessuno, Mars!» urlò, afferrandomi il colletto della camicia e stringendo la stoffa nel pugno. Adesso eravamo davvero a un alito di vento l’uno dall’altro, eppure non avevo paura che mi colpisse. Al contrario, il mio cuore batteva per ben altri motivi. «Non me lo ha chiesto nessuno» ripeté, ma questa volta abbassò la voce, mentre i suoi occhi si concentravano sulle mie labbra, un fascio provvidenziale di luna riflesso nei suoi occhi.
Poi mi baciò.
La Pagina – Autore di C. K. Harp (Amazon)
C.K. Harp è uno pseudonimo. Di una donna? Di un uomo? Non è un segreto, se cercate bene non è affatto difficile capirlo. Eppure non è importante. Perché C.K.Harp è comunque un’identità ben definita, il lato oscuro di una persona che, arrivata sulla soglia della grande distribuzione, ha deciso di mollare tutto e ricominciare dal principio facendo ciò che ama. Senza costrizioni, limitazioni, paletti di sorta. Senza correre il rischio di essere snaturata. Scrivere è una vocazione, trovare il proprio genere d’appartenenza un lusso.
E divertirsi ed emozionarsi, poi, la chiave che consente di andare avanti senza scendere a patti con la moda o i cliché.
C.K.Harp scrive LGBT e thriller, soprattutto in chiave omosessuale, senza distinzioni tra donne e uomini. Perché siamo persone, prima che sessi.
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