Esce il 25 ottobre “IL POTERE DEL SANGUE”, di Maria Cristina Grella, nella collana History Crime di Delos Digital.
Perché sono io a presentarvi questo racconto oscuro ambientato in un XIV secolo nero come la pece? Semplice. Maria Cristina Grella è la me cattiva. Quella che scrive noir e horror, dove spesso la morte è solo il minore dei mali. Perché lo faccio? Perché come molti di noi, ho una doppia personalità. O forse perché il male che c’è nel mondo mi sconvolge talmente tanto che tento di esorcizzarlo mettendolo su carta. Forse è il mio modo per imprigionare la cattiveria umana ed evitare che vada in giro a fare altri danni.
L’idea del racconto mi è venuta leggendo PASQUE DI SANGUE, il saggio di Elio Toaff che è stato per molti anni capo spirituale della comunità ebraica romana. È un libro storico meraviglioso (gratuito su Kobo), che analizza senza paura i vari casi di omicidio e di cannibalismo rituale di cui le comunità ebraiche furono accusate nel corso dei secoli. In particolare, si sofferma con sguardo lucido e indagatore su alcuni fatti accertati, come il delitto di Norwich e l’episodio di Simonino da Trento. Ne sono rimasta sconvolta. Poi, come al solito, il mio cervello ha cominciato a rielaborare i dati a modo suo e ne è nata una storia nera: la storia di un infanticidio.
Siamo a Peroscia (l’attuale Perugia) nel 1376 e, la notte del giovedì di Pasqua, che coincide con la Pasqua ebraica, Angioletto, un bambino di appena due anni, viene rapito e brutalmente massacrato. Del delitto sono accusati i Giudei che vivono in città che, sotto tortura, confessano il macabro omicidio. Storia finita? Per nulla. Nonostante la sua atroce sofferenza, la madre del piccolo Angioletto è convinta che quella sia solo una verità di comodo. E lei non cerca vendetta, ma vuole sapere chi ha davvero ucciso il bimbo. Per sua fortuna, Giovanni Galeotto, Capitano di giustizia, è pronto ad aiutarla. Anche lui non crede alle confessioni estorte sotto tortura così, nonostante le minacce e le pressioni ricevute da più parti, si mette alla caccia dei veri colpevoli.
Se volete sapere chi sono, dovete leggere tutto il racconto. Se vi piacerà, sappiate che è solo il primo di una serie. Al mio editore, Franco Forte, Giovanni Galeotto è piaciuto e anche a me è molto simpatico. È già pronto per indagare su di un altro, misterioso delitto.
Grazie babette. Gentilissima