Titolo: Matrimonio a Bombay.
Autrice: Julia Gregson.
Traduzione: B. Bandini.
Genere: Romance storico.
Editore: Newton Compton.
Prezzo: euro 3,49 (eBook); euro 12,90 (copertina rigida).

La valutazione di Ilaria Carioti: tre stelline.

Tra le strade affollate di una città magica si incontrano i destini di tre donne determinate, libere e coraggiose

Nell’autunno del 1928 la maestosa nave Kaiser-i-Hind salpa da Londra diretta a Bombay. In prima classe viaggiano due donne inglesi: la bella e timida Rose, che va a raggiungere il suo promesso sposo, e la sua migliore amica Tor, che la accompagna felice di liberarsi dell’opprimente madre. Sulla stessa nave viaggia anche la giovane Viva, aspirante scrittrice, che torna nel Paese della sua infanzia alla ricerca di un misterioso baule appartenuto ai suoi genitori. L’emozione è grandissima: le tre donne stanno per lasciarsi alle spalle l’Inghilterra delle odiate convenzioni sociali. Davanti a loro si prospetta l’India, la colonia felice, una terra di promesse e di libertà, brulicante di tesori meravigliosi e gente interessante, dove si può essere amate per quello che si è, con i capelli sciolti e senza corsetto… Ma non tutto andrà come previsto: un’inaspettata avventura stravolgerà completamente i romantici sogni – e gli oscuri segreti – che Ros, Tor e Viva portano con sé in questo lungo, esotico viaggio… Una storia di amicizia, di sogni, di sentimenti delicati e intensi in cui protagonista è l’India, i suoi colori, le sue contraddizioni: un mondo di travolgente bellezza che va dritto al cuore e non si può fare a meno di amare.

Julia Gregson ha scritto per diverse riviste femminili in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Oriente. È autrice di numerosi racconti, molti dei quali pubblicati anche in versione radiofonica. Vive in Galles con suo marito e sua figlia.

Questo romanzo narra le vicende amorose di tre giovani donne che lasciano Londra per raggiungere l’India, alla ricerca del proprio futuro.

Siamo nel 1928 e nell’immaginario delle ragazze, abituate alla convenzionalità londinese, l’India è il luogo della libertà e dell’anticonformismo. Presto però si scontreranno con una realtà per molti versi differente da ciò che si aspettavano e dovranno superare molti imprevisti prima di trovare tutte e tre l’amore, nei suoi aspetti più diversi.

Ho acquistato questo libro incuriosita dal fascino dell’India, per vivere e scoprire qualcosa di più sulle sue magiche atmosfere. Da questo punto di vista il romanzo non mi ha deluso, è stato interessante conoscere un mondo molto lontano dal nostro, anche nel tempo.

Mi è piaciuto molto anche il rapporto di Viva, una delle protagoniste, con i bambini indiani di un orfanotrofio dove si troverà a lavorare. Lei è il personaggio che più colpisce tra le tre protagoniste. Non ha avuto un passato facile e vive contando solo sulle sue forze e in completa solitudine; abitudine di certo non in voga in quei tempi e infatti la sua condizione di donna emancipata le procureranno non pochi problemi.

Passando alle critiche, penso che la storia sia lenta e monotona. Non è detto che un romanzo lungo sia pesante, ne ho letti alcuni di oltre seicento pagine dove si arrivava alla fine senza rendersene  conto. Per quanto mi riguarda, però, non è stato così in questo caso. Non sono riuscita ad appassionarmi fino in fondo alle vicende delle tre ragazze; forse mancava un po’ di suspense, anche per ciò che concerne le storie d’amore, non ero così curiosa da divorarne le pagine come accade quando una storia ti appassiona davvero.

A lettura ultimata, comunque, non posso dire che si tratti di un brutto libro, anzi. L’ambientazione è interessante, l’atmosfera affascinante e i personaggi risultano ben caratterizzati. Ho trovato le relazioni amorose realistiche: il legame con il proprio uomo, i protagonisti maschili sono molto diversi tra loro, mostra le varie sfaccettature dell’amore. Un amore incerto all’inizio quello di Rose, basato su una conoscenza minima, che però si consoliderà con il matrimonio e la nascita di un figlio. Un amore inaspettato quello di Tor, per un uomo del quale non pensava di innamorarsi ma che si rivelerà attento e dolce. E poi, forse la storia più appassionante, quella tra Viva e Frank, che nasce con una profonda amicizia, sfociando poi in un sentimento più profondo e travolgente.

In conclusione, ho avuto la sensazione che la storia mancasse un po’ di carattere, non fosse abbastanza accattivante da catturare l’attenzione del lettore e tenerlo incollato pagina dopo pagina, come avviene invece con quei romanzi che ti rapiscono, trasportandoti letteralmente in una dimensione diversa, e lasciandoti poi il vuoto alla loro conclusione.