IL CAVALIERE DI LAGARDÈRE, DI PAUL FÉVAL (GONDOLIN).

Nella Francia d’inizio XVIII secolo, il cavaliere di Lagardère si trova al centro di un complotto ordito dal principe di Gonzaga per uccidere il duca di Nevers, sposarne la vedova e impossessarsi della fortuna della figlia Aurore. Dopo un lungo esilio in Spagna e in possesso del colpo segreto del defunto duca (l’invincibile “botta di Nevers”), ritroviamo Lagardère diciannove anni dopo a Parigi, durante la scintillante Reggenza di Philippe d’Orléans. Travestito da gobbo, è pronto a realizzare la sua vendetta. Classico del genere cappa e spada e in possesso di tutti gli elementi caratteristici del romanzo popolare d’appendice dell’Ottocento, Il cavaliere di Lagardère riporta il lettore in un’epoca in cui gli uomini mettevano in gioco la vita per la difesa dell’onore.“Perché, se tu non verrai da Lagardère, Lagardère verrà da te”.

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“Il cavaliere di Lagardere” o meglio “Il gobbo misterioso di Parigi” è un grande romanzo di cappa e spada della tradizione feuillettonesca che si può far risalire a Dumas. Féval fu altrettanto prolifico. Da questo romanzo furono tratti due film in epoche differenti, entrambi godibilissimi. Uno con Jean Marais e l’altro con Daniel Auteil e Marie Gillan. Spade, travestimenti, complotti di famiglia, amori impossibili, vendette e la famosa “Botta dei Nevers”, il colpo segreto che consentiva l’invincibilità. L’essenza del romanzo popolare.

LA VALLÈE, DI BERNARD MINIER (XO).

Una richiesta di soccorso nel mezzo della notte
Una vallata tagliata fuori dal mondo
Un’abbazia piena di segreti
Una foresta misteriosa
Una serie di spaventosi omicidi
Una popolazione terrorizzata che vuole farsi giustizia
Un corvo che accusa
Una comunità sull’orlo del caos
Una nuova inchiesta di Martin Servaz

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Finalmente un giallo come piace a me. Lontanissimo dalla moda televisiva–buonista–consolatoria della produzione (non tutta per fortuna) italiana di questi tempi. La VALLÈE è il romanzo appena uscito di Bernard Minier che probabilmente verrà pubblicato dalla Nave di Teseo. Più di 500 pagine costituiscono un intreccio complicato ambientato tutto in una valle che, per accidente o premeditazione, si trova isolata mentre si svolgono macabri omicidi orchestrati da una mente criminale manipolatrice e feroce.
Buoni e cattivi.
Il buono nel caso specifico è il combattuto Martin Servaz che abbiamo già conosciuto in alcuni dei titoli migliori di Minier. Sospeso dal servizio, con seri problemi psicologici e un figlio da crescere, viene attirato nella valle da un messaggio della moglie scomparsa qualche avventura fa e che, ahimè, temo non troverà più. Ma c’è in atto un meccanismo complesso che unisce un’abbazia con molti misteri, giovani sbandati, vittime e carnefici, una psichiatra da cui guardarsi, una poliziotta gay che già abbiamo conosciuto e una ridda di altri personaggi. Un po’ lo schema di Twin Peaks e il paragone non è casuale perché, pur con una solida trama di base, a volte sembra di essere all’interno di una miniserie nella quale si intrecciano casi apparentemente slegati. Ma Minier è più bravo di così e collega tutto con una grande capacità di gestire punti di vista diversi da quello del protagonista che resta predominante. Alla fine un ottimo thriller estivo.

La Pagina-Autore di Stefano Di Marino su Amazon