Nora Roberts, Il collezionista (TimeCrime)

Il lavoro di Lila Emerson consiste nel badare alle case altrui in assenza dei proprietari. Un’occupazione all’apparenza semplice e senza particolari implicazioni. Questo almeno è quello che ha sempre pensato fino al giorno in cui, guardando fuori dalla finestra, assiste a un omicidio: una giovane donna precipita nel vuoto, da un appartamento in cui verrà poi trovato il cadavere di un uomo, Oliver Archer. Le prove fanno da subito supporre che si tratti di un caso di omicidio-suicidio, ma Ashton Archer, fratello dell’uomo e noto pittore, è convinto dell’innocenza di Oliver, incapace, a suo dire, di commettere una tale atrocità. La sola persona che può aiutarlo nella ricerca della verità è Lila, unica testimone oculare, ma quello che nasce tra i due è qualcosa che va oltre una complicità investigativa. I loro destini si ritrovano così indissolubilmente legati in un gioco più pericoloso di quanto immaginassero, dove le dinamiche criminali s’intrecciano al traffico illegale di oggetti d’arte, in un mondo oscuro in cui la vita può valere meno di un cimelio.

Una storia in cui Eros e Thanatos s’intrecciano nel più sordido degli abbracci, e l’arte cela il crimine più efferato dietro i bagliori della sua bellezza.

Un passo falso per la Roberts * *

Comincia bene con il riferimento a Hitchcock e una protagonista originale, va alla grande fino ad una magnifica scena di violenza, scritta con il senso della misura e la discrezione tipica della Roberts migliore, ma poi il livello scade a precipizio.

Innanzitutto il romanzo è troppo lungo e con troppa carne al fuoco, ma si perde in bamboleggiamenti vari e descrizioni storico-artistiche, perché l’autrice non è riuscita a trovare il giusto equilibrio fra la parte romantic e quella suspense, anzi a volte pare di essere nella serie delle spose o in quella del Boonsboro Hotel. Addirittura non sono sicura (perché il livello della traduzione non mi sembra ottimale) su chi sia the collector del titolo, se la sicaria psicopatica o il mandante. Comunque il peggio è un finale abborracciato, dove, nonostante le loro capacità sovrumane, i nostri eroi fanno una figuraccia.

Julie Ann Long, In principio fu lo scandalo – Passione 154 (Serie Pennyroyal Green, Volume Decimo, Mondadori)

Il romanzo che ha conquistato il premio RITA 2016.

È proprio vero: a volte basta commettere una sola trasgressione e diventa inevitabile una vita di tribolazioni. La giovane Elise Fountain ripete tra sé queste parole mentre dall’abbaino della vecchia stanza dove vive conta le stelle insieme al figlioletto Jack. Elise ha bisogno di un lavoro per guadagnarsi da vivere in maniera onesta e il colloquio per un posto da governante nella dimora dell’austero lord Lavay sembra offrirle qualche speranza. Ma Elise ancora non sa che dietro gli occhi inquieti di Lavay, intensi come il brandy, si cela la profonda passione di un principe deciso a riscattarsi e a mettere in gioco tutto per una donna affascinante e sensuale come lei…

Note: IN PRINCIPIO FU LO SCANDALO (It Started with a Scandal) è il decimo romanzo della serie Pennyroyal Green, così chiamata in quanto i protagonisti provengono dall’omonima cittadina del Sussex.

I romanzi precedenti della serie, IL PERICOLO E IL PIACERE (The Perils of Pleasure), COME NESSUN ALTRO (Like No Other Lover), CEDERE ALLA PASSIONE (Since the Surrender), CAPITAN SELVAGGIO (I Kissed an Earl), MIO DUCA (What I Did for a Duke), CONQUISTARE UN MARCHESE (How the Marquess Was Won), LE CONFESSIONI DI UNA CONTESSA (A Notorious Countess Confesses), ACCADDE A MEZZANOTTE (It Happened One Midnight) e RESA D’AMORE (Between the Devil and Ian Eversea) sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Passione – nr. 29, 73, 82, 85, 93, 102, 113, 125 e 131 rispettivamente.

La serie proseguirà con “The Legend of Lyon Redmond”, di prossima pubblicazione.

Tra le altre opere di Julie Anne Long già pubblicate in precedenza da Mondadori, ricordiamo UN DUCA IN FUGA (The Runaway Duke) e UN AMORE DI LADRA (To Love a Thief) nella collana I Romanzi Classic; LA BELLA E LA SPIA (Beauty and the Spy) e LE VIE DEL DESIDERIO (Ways to be Wicked) nella collana I Romanzi Passione.

Ambientazione: Inghilterra, 1820 circa (periodo regency).

Premi e riconoscimenti della critica: Premio RITA nel 2016 come Miglior Romanzo Storico Breve (Best Short Historical Romance); All About Romance DIK (Desert Isle Keeper)

Il re è nudo! * *

Si tratta del decimo volume della serie (IL DECIMO!), in Italia in corso dal 2009. Quindi spero comprenderete se non mi ricordo niente delle vicissitudini precedenti di Colin o di Olivia né delle loro famiglie. Lo spunto iniziale mi era sembrato interessante e ciò spiega perché lo abbia letto per primo fra le uscite del mese.

Una delusione totale: il ritmo è lento e per dire la verità spesso noioso, la vicenda, collocata sullo sfondo del 1820, appare a dir poco improbabile né l’autrice si cura di renderla appena verosimile. Ma la cosa per me sconvolgente è che ha avuto il Rita 2016 (quello del 2016, non di vent’anni fa) come miglior romance storico breve (nonostante le sue 280 pagine: breve evidentemente rispetto ai volumoni della McNaught e simili). Miglior romance storico?! Storico?! Cosa c’è di storico in questa vicenda? Il fatto che lui è un Borbone, cioè imparentato con la famiglia reale francese? Mah!

Senza offesa per la Long, ma nell’ultimo decennio le scrittrici italiane hanno pubblicato numerosi, veri romance storici immensamente migliori di questo.

Infine numerosi refusi e improprietà.

Johanna Lindsey, Le catene del desiderio – Introvabili 32 (Mondadori)

Da quando re Stefano è salito sul trono d’Inghilterra, tutto il regno è soggetto alla sommaria legge del più forte. E anche la giovane lady Rowena, orfana di padre, viene costretta da un meschino ricatto del fratellastro Gilbert a sposare il vecchio e potente lord Godwine Lyons. Fortunatamente per lei, il canuto marito muore senza consumare il matrimonio, ma per gli ambiziosi progetti di Gilbert è necessario un legittimo erede del defunto, prima di rendere nota la sua dipartita. Così a Rowena viene imposto di congiungersi con un aitante sconosciuto rapito in una taverna…

Note: LE CATENE DEL DESIDERIO (Prisoner of my Desire) è una delle opere più famose di Johanna Lindsey, celebre autrice di oltre cinquanta romanzi sia storici sia contemporanei.

Tra le opere di Johanna Lindsey già pubblicate da Mondadori, ricordiamo QUELL’UNICO AMORE (Love Only Once), IRRESISTIBILE RIBELLE (Tender Rebel), OCEANO DI PASSIONE (Gentle Rogue), INCANTESIMO DEL CUORE (The Magic of You) e L’EREDE (The Heir) nella collana I Romanzi Classic; SOLO PER PASSIONE (When Passion Rules), UN MASCALZONE TUTTO MIO (A Rogue of My Own) e INNAMORARSI DI CUPIDO (Let love find you)  nella collana I Romanzi Emozioni.

Ambientazione: Inghilterra, 1152.

Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper).

Di buon livello * * * *

Si tratta di una ristampa, non solo della prima edizione in Mondolibri, credo, ma anche di Cuori incatenati, pubblicato nel 2008, con tagliuzzamenti per un totale di una cinquantina di pagine, nei Passione. Quindi più correttamente avrebbe dovuto essere ripubblicato negli Oro.

L’ho riconosciuto, nonostante i molti anni trascorsi, perché la trama è piuttosto originale in quanto presenta un uomo violentato da una donna. Inutile aggiungere che ci sarà un controstupro da parte dell’uomo.

E tuttavia il romanzo è di lettura molto piacevole.

Finale all’insegna del volemose bene, ma in modo per me un po’ inatteso e per nulla credibile.

Copertina bella, ma non appropriata.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa