Theresa Melville, Leggenda di sangue e amore

Londra, 1888. È un’estate torrida, e in città non si parla che di Jack lo Squartatore. Il folle assassino sta mietendo le sue vittime tra le ragazze che si prostituiscono per strada, esistenze fragili e provate, vite appese a un filo sottile, che il serial killer spezza una volta per tutte.
Ragazze come Muriel Graves, che vende il suo corpo nei bassifondi della città. Ma proprio in quell’estate di sangue e dolore, Muriel incontra qualcuno che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. Lei è la contessa Susan Ballantyne, e tra le due donne, così diverse, nasce un’amicizia solida e leale. Nel tentativo di proteggere Muriel, così esposta alla minaccia dello Squartatore, Susan si rivolge a Nathan Odell, il detective di Scotland Yard incaricato di indagare sui delitti. Da quel momento, ha inizio una frenetica caccia all’uomo, dove amore e morte s’intrecciano fino a confondersi del tutto in una diabolica spirale.

Un romantic suspense storico * * * * *

Opera di Theresa Melville e insieme di Maria Teresa Casella, il libro si presenta come un romanzo storico a forte connotazione gialla, che rielabora la vicenda di Jack lo Squartatore, fornendo una soluzione molto interessante. Buono il ritmo narrativo, eccellente la capacità di scrittura: una lettura davvero avvincente.

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Marguerite Kaye, Pettegolezzi in società

Inghilterra, 1830 – Delle quattro figlie di Lord Armstrong, Caroline è l’unica che ha rinunciato all’amore e ha sposato l’uomo che il padre ha scelto per lei. Ma la vita coniugale con un marito crudele si è rivelata insostenibile, e dopo alcuni anni di infelicità la giovane è fuggita, disperata, e ha cercato l’oblio nell’oppio. Quando Sebastian Conway, Marchese di Ardhe, la incontra per caso a una festa, stenta a riconoscere in quell’ombra di donna la splendida fanciulla di cui si era innamorato tempo prima e decide d’impulso di portarla via con sé. A poco a poco il desiderio torna a divampare tra loro, più intenso e appagante che mai, e per un attimo la vita sembra di nuovo perfetta, la felicità assoluta. Ma cosa accadrebbe se la loro relazione diventasse di dominio pubblico? Il loro amore riuscirebbe a resistere ai pettegolezzi?

Una storia d’amore difficile * * * *

All’inizio il romanzo non mi piaceva per niente: detesto l’uso dei flashback, soprattutto quelli così numerosi che vanno su e giù nel tempo e neanche in senso cronologico. E l’uso di oppio non mi rendeva molto simpatica la protagonista. Ma nell’insieme mi pare che l’autrice abbia costruito una buona trama, rispettosa della verosimiglianza storica, e abbia garantito il necessario lieto fine, senza ricorrere agli espedienti più diffusi per raggiungere tale scopo. Bruttino il titolo italiano.

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Alessandro Noseda, La trilogia di Luca Mariani

Luca Mariani è un uomo con due anime. Sincero e appassionato servitore dello stato e godereccio amante del bel vivere al tempo stesso, Luca, anzi, il Capitano Mariani della Guardia di Finanza, combatte le sue battaglie rialzandosi, ogni volta più forte, dopo ogni caduta, affrontando con carattere le sfide che la vita gli riserva, concedendosi, tra una pericolosa indagine e l’altra, piaceri quali una corsa in moto, una cena gustosa o una nottata galante con una bella donna. Giallista capace e perfettamente padrone delle strutture del genere, Alessandro Noseda si inserisce nella migliore tradizione del giallo mediterraneo regalandoci la propria personale, sentita variazione sul tema. Luca Mariani farà con il lettore ciò che gli riesce meglio: catturare e sedurre. Siete avvertiti.

Tutto tranne una lettura scacciapensieri * * *

Rispetto al primo episodio, che avevo letto in precedenza, il secondo, Giulia, segna un deciso miglioramento tecnico con un uso maggiore del dialogo rispetto alla narrazione in senso stretto (ma io lo aumenterei ancora di molto). Troppi termini di vela e in genere tecnicismi e troppi dialettismi (credo). Il punto più debole riguarda tutta la parte finale: non si riesce ancora a creare la tensione che gli eventi richiederebbero e in genere sono mediocri le scene d’azione, per cui a volte non si è neanche sicuri su cosa esattamente stia succedendo. Vi sono alcune scene crude, eppure non adeguatamente descritte. Non posso poi tacere su quello che, secondo me, è il fatto più discutibile: il comportamento di Luca, in quanto uomo delle forze dell’ordine, è esecrabile ed inaccettabile, anche se può essere comprensibile a livello umano. L’episodio che conclude la serie si colloca sulla stessa linea di una serie un po’ trucida e il finale è senza dubbio insoddisfacente. A meno che l’autore pensi a un ulteriore seguito, anche se non riesco ad immaginare in che termini.