Londra, 1805. Sir Jonathan Drake, baronetto impiegato presso i servizi segreti britannici, ha sempre rifuggito l’amore. Ma quando incrocia lo sguardo di una misteriosa e seducente dama con un abito provocante, in un palco all’Opera, se ne invaghisce all’istante. Quella donna lo affascina e lo turba nel profondo; non ha riconosciuto in lei l’insignificante creatura che ha sposato dieci anni prima e poi dimenticato, relegandola nella sua dimora di campagna.
Ora quella fanciulla timida e impaurita si è trasformata in una donna ammaliante e sensuale, pronta a riprendersi ciò che lui le ha negato. E tutto a un tratto, Drake non desidera altro che prenderla fra le braccia e amarla appassionatamente. Ma le umiliazioni da lei subite, in tutti quegli anni di solitudine, non sono così facili da dimenticare e lui dovrà lottare assiduamente per riconquistarla. Anche se per farlo dovrà mettere a rischio il proprio cuore.
Un romanzo molto carino * * * *
Non ho letto “La contessa delle tenebre” e quindi ammetto di non aver capito bene la parte finale in cui le vicende dei due romanzi si intrecciano. Ma la storia di Jonathan e Julia è bella e avvincente. Ambientazione storica soft. Molto garbate scene di sesso. Anche molti refusi.
OoO
Thea Harrison, La luna dell’oracolo
La sorte del mondo soprannaturale non è mai stata tra le preoccupazioni di Grace Andreas. Pur essendo la sorella di un oracolo, non ha mai considerato il trascendente come qualcosa che la riguardasse da vicino. Fino al giorno in cui la sua esistenza prende un’altra strada: sua sorella Petra perde la vita e Grace è costretta a ereditarne il ruolo di oracolo di Louisville, e a adottare i due nipoti rimasti orfani. Al suo fianco ci sarà Khalil, un potente principe djinn, che ha promesso di proteggere lei e i due piccoli ma che non ha idea di quanto sia complicato convivere con un carattere difficile come quello di Grace. Diventato il guardiano della famiglia, dovrà difenderla non solo dalle insidie dei poteri soprannaturali, ma anche dai guai che Grace sta causando con la sua irriverenza nei confronti delle gerarchie. Eppure, nonostante la pericolosità della sua condotta, Khalil sa che in lei c’è qualcosa di delicato e vulnerabile da proteggere a ogni costo. Rimarranno l’uno al fianco dell’altra, ma comprenderanno la profondità del legame che li unisce solo quando a essere in pericolo saranno le loro stesse vite. Sensualità bollente, personaggi affascinanti e un universo intrigante: il nuovo capitolo del Ciclo delle Razze Antiche.
Un fantasy d’azione * * * *
Con questo titolo la saga torna più o meno al livello dell’esordio. Infatti il romanzo è vivace e sempre interessante con il suo mix di vita quotidiana e paranormale e l’approfondimento psicologico dell’amore “impossibile” fra due persone con caratteristiche, capacità e concezioni della vita molto diverse fra loro. Non manca qualche scena divertente (come i due “appuntamenti”). Certo molte cose restano poco chiare o in sospeso, ma può essere che si chiariranno nei seguiti.
OoO
Alyssa Everett, I misteri di Belryth Abbey
Inghilterra, 1820 – Chi sarà il nuovo erede di Belryth Abbey? Win Vaughan, il lontano cugino dello Hampshire, o il bambino che porta in grembo Lina, la vedova del Conte di Radbourne prematuramente scomparso in un tragico incidente? Pur con tante incertezze, dopo l’iniziale ostilità fra Win e Lina nasce una complicità che la forte attrazione reciproca rinsalda ogni giorno di più. Win sente il desiderio di proteggere quella giovane donna bella e coraggiosa dalle oscure minacce che incombono su di lei, mentre Lina, che si è sempre presa cura degli altri, è tentata di affidarsi a quell’uomo forte che ha risvegliato in lei una passione mai provata con il marito. Ma qualcuno trama nell’ombra… e riportare la serenità a Belryth Abbey sembra impossibile.
Un bel romanzo d’amore * * * *
Romanzo d’amore mai noioso, molto curato psicologicamente, anche se la soluzione del filone giallo, per quanto sorprendente, non mi pare davvero verosimile. Non che la cosa mi abbia infastidito più di tanto.
Vorrei ringraziare Teresa Siciliano per la bella recensione e per le sue quattro stelline. Lo ammetto, me ne sarebbero bastate tre per essere felice. So che non regala niente a nessuno. Quindi, potete immaginare la mia gioia nel sapere che il mio romanzo le è piaciuto. 🙂
La nostra Teresa non è abituata a regalare stelline, quindi puoi essere molto soddisfatta.
Lo so, Bab. Lo so. 🙂