Adrienne Basso, L’amante inesperta del laird (HarperCollins Italia)

Rimasta vedova, Lady Fiona fugge dall’Inghilterra in Scozia presso un alleato del defunto marito, Laird Gavin McLendon, a cui si offre in cambio della protezione per sé e il figliastro. Lui, temibile guerriero scozzese, da quando ha incontrato la sua nuova incantevole amante non pensa ad altro. Lei, inizialmente timorosa di mostrarsi inesperta, sotto la sensuale guida di Gavin si trova presto a desiderare che il loro patto passionale non si interrompa. Gli equilibri politici e il Re di Scozia, però, vogliono McLendon unito a un’altra donna. La nobile inglese non può, a quel punto, accettare di dividerlo con una moglie, così si insinua in lei il pensiero di come si sentirebbe a non essere più l’amante ma la sposa di un laird.

Un intrattenimento gradevole * * * *

Romanzo d’avventura, ma soprattutto d’amore, molto avvincente. Gavin pensa a tutte le soluzioni possibili per tenersi la sua donna e insieme non venire meno ai suoi doveri: alcune, frequenti all’epoca, per noi donne moderne risultano del tutto disdicevoli, ma ovviamente l’autrice sa che cose simili non hanno cittadinanza nel romance e provvede.

Certo il finale è piuttosto sbrigativo e sommario, chiudendo in poche pagine una materia che per essere sviluppata adeguatamente avrebbe avuto bisogno di almeno un altro mezzo volume.

Mary McNear, La cura del cuore (Leggereditore, Serie Butternut Lake, Volume Terzo))

Quando Mila Jones lascia Minneapolis alla volta di Butternut Lake, spera soltanto di ritrovare la serenità perduta e lasciarsi alle spalle un passato difficile. Non immagina che il destino la condurrà sulla strada di Reid Ford, segnato nel corpo e nello spirito da un grave incidente in seguito al quale ha allontanato da sé gli amici e gli affetti più cari. Mila accetta di lavorare per lui come assistente domiciliare, e se inizialmente è diffidente e spaventata di fronte a quell’uomo così pieno di rabbia, a poco a poco riesce a instaurare con lui un legame sempre più profondo, fatto di complicità e comprensione reciproca. Sullo sfondo incantevole di uno chalet immerso nei boschi che circondano il lago, Mila e Reid troveranno insieme la forza per affrontare un nuovo inizio, percorrendo fianco a fianco la via verso la guarigione. Fino a quando qualcosa non riemergerà dal passato, inesorabile e pericoloso, a minacciare la loro felicità…

Mary McNear, autrice bestseller per The New York Times e usa Today, firma una storia intensa e commovente, il terzo volume della serie Butternut Lake.

Niente di che * * *

Tutta la prima parte mi pare piuttosto inverosimile perché la condizione di Reid, immobilizzato su una sedia a rotelle e in preda a forti dolori, oltre che a sogni spaventosi, non è adeguatamente rappresentata. Discutibile anche il rapporto amoroso che nasce, senza creare particolari problemi, fra un’assistente personale, che non ha quasi mai niente da fare, e il suo paziente. Migliore tutto il finale. Ma, come spesso succede, il “cattivo” è il personaggio più riuscito.

Meriel Fuller, Per coraggio e per amore (HarperCollins Italia)

A causa di uno sfortunato incidente alla ruota del carro con cui sta portando al mercato i sacchi di grano dell’abbazia, Alinor di Claverstock si imbatte niente meno che nel Principe Edoardo, scortato dai suoi soldati e dal suo braccio destro, l’affascinante Guilhem, Duca di Attalens, suscitandone le ire. Alinor non è certo tipo da farsi spaventare da una sfida, si tratti di lavorare nel convento, di prendersi cura dei malati o di difendere il grano dal principe e dai suoi prepotenti guardaspalle. Eppure, controllare i sentimenti che prova per Guilhem, l’unico a dimostrarsi onorevole e premuroso nei suoi confronti, potrebbe rivelarsi un’impresa troppo ardua, soprattutto quando il destino sembra deciso a intrecciare in ogni modo possibile le loro vite.

Non del tutto risolto * * *

La cosa più divertente è stata capire come mai i sovrani Enrico ed Eleonora avevano un figlio ed erede di nome Edoardo. E questo perché, senza guardare le date, pensavo ad Enrico II ed Eleonora d’Aquitania, ma naturalmente è bastata una ricerca su Google per risolvere il problema.

L’inizio del romanzo è molto efficace perché Alinor si presenta come una donna tostissima. Poi il ritmo e l’efficacia diminuiscono e il finale è davvero troppo sbrigativo e deludente. Dal momento che il filone più propriamente storico non trova soluzione, è possibile che ci sia un seguito.