Accusato ingiustamente di tradimento, il marinaio Edmond Dantès è imprigionato senza processo nel Castello d’If, un’isola-fortezza al largo di Marsiglia. Anni dopo, evade e, sotto l’identità del conte di Montecristo, ordisce una vendetta contro chi lo ha privato della libertà.

Regia: Bille August.
Interpreti: Sam Claflin, Mikkel Boe Følsgaard, Ana Girardot, Blake Ritson, Karla-Simone Spence, Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession.

Dopo aver letto e postato nel gruppo la recensione del celebre romanzo “Il conte di Montecristo”, eccomi con le considerazioni personali dopo aver visto la serie TV andata in onda sulla RAI.

Si è trattato di un ottimo prodotto, lo hanno detto in tanti e sono d’accordo. Attori molto bravi, che non hanno deluso le aspettative, ottima le performance di Riondino e Guanciale, mai banali.
Costumi, fotografia, ambientazioni, nulla da eccepire, ma c’è stato qualcosa che non mi ha convinto del tutto e ha a che fare con il personaggio principale e la trama.
San Clafin lo avevo visto in “Io prima di te”: semplicemente perfetto. Sono passati molti anni, nel frattempo ha ricoperto tanti ruoli, la sua espressione si è arricchita di sfumature e l’ho trovato molto profondo in “Il conte di Montecristo”. Ciò che ho trovato mancante è stata la vena di mistero, di oscurità, peculiarità del protagonista di Dumas e che mi ha convinto maggiormente nel personaggio portato in scena diversi anni fa da Caviezel, in quella trasposizione cinematografica intitolata “Montecristo”, dove non si era rispettato fino in fondo l’intreccio immaginato dal celebre autore, ma l’intensità espressiva del conte era notevole.

Tornando alla serie appena trasmessa in TV, nella parte iniziale sono rimasta abbastanza soddisfatta riguardo al rispetto della trama. Ci sono state sì delle deviazioni, personaggi dal ruolo stravolto, ma nell’insieme si è rimasti abbastanza fedeli. In fondo, lo sanno tutti che il romanzo contiene fin troppe trame e sottotrame, per poterle riportare tutte in un film, anche se in più puntate. Ciò che non ho apprezzato in particolare è stato il ruolo di Haydée.
Leggendo il libro si scopre l’importanza di questo personaggio, che invece nelle varie trasposizioni ho trovato spesso secondario, se non del tutto ignorato.
In questo caso, la schiava fa la sua comparsa – e ho pensato già fosse qualcosa – ma non assume il ruolo previsto da Dumas. Lo scrittore la immagina bellissima, eterea e devota a Montecristo, che dimostrerà di amare restandogli sempre vicina. Nel romanzo, non si banalizza il finale con un ritorno di fiamma con Mercedes, epilogo invece utilizzato in altre trasposizioni, ma c’è la dolce Haydée, che sta a rappresentare un nuovo inizio, grazie alla Provvidenza e dopo la redenzione di Montecristo.
Ecco, sono rimasta delusa dal ruolo secondario di Haydée, utilizzato in una serie che ha preferito un finale quasi aperto, dove sta un po’ all’immaginazione del telespettatore ipotizzare un ritorno del conte con Mercedes, che gli dà nuova speranza verso l’amore, o una partenza solitaria, verso mete ignote…

Di Ilaria Carioti vi segnaliamo MICIO CUPIDO, un romance frizzante.

Adriel, ex cantante di una rock-band ormai in declino, è alle prese con Schizzo, un gatto logorroico e ipocondriaco.
Dopo aver sfregato per gioco l’amuleto donatogli dalla sua amica Armanda, l’amato felino ha iniziato a parlare… anche troppo.
Adriel, disperato, si reca nella sua clinica veterinaria di fiducia, temendo che Schizzo sia vittima di una strana malattia.

Cristiana, veterinaria, trasferitasi da poco a Roma per dimenticare un amore sbagliato, si ritrova a visitare il gatto del suo vecchio idolo: Adriel dei The Bats.
La sorpresa è grande, soprattutto quando scopre che il cantante vive nella mansarda del palazzo in cui ha preso casa in affitto.
I due iniziano a frequentarsi, non per scelta di Adriel o di Schizzo, entrambi asociali, ma a causa dell’invadenza di Cristiana, che entra nelle loro vite insieme alla sua gatta Minù.
Schizzo, dapprima intenzionato a togliersi di torno le nuove inquiline, colto in seguito dai rimorsi verso il proprio umano, si sforzerà di dare una svolta decisiva al rapporto fra i due…

Tra dialoghi esilaranti con protagonista un gatto rompiscatole, amori che fanno fatica a decollare e la giusta dose di ironia, “Micio cupido” ci trasporta in un mondo divertente e appassionante.

Potete acquistarlo QUI.

In calce all’articolo, la cover del romanzo di Ilaria Carioti.

Copertina: realizzata con Canva, mediante l’utilizzo della copertina del romanzo recensito e di un’immagine free di Canva.