BEATRICE DA VELA E BABETTE BROWN hanno proposto questo argomento:
Per chi legge:
La presenza social di autrici e autori: seguite i loro post? Con costanza, o saltuariamente? Li ritenete utili / piacevoli?
Per chi scrive:
La presenza social di autrici e autori: dove possiamo trovarvi? Siete presenti di persona, oppure vi servite di un/una professionista? Nel primo caso, quanto tempo dedicate a farvi conoscere e a interagire con lettori e lettrici?
Presentiamo le prime risposte (la seconda parte sarà pubblicata l’11 luglio).
BEATRICE DA VELA: social: odi et amo. Ho Instagram e Facebook (e il mio sito) per i libri, X e Tumblr per seguire i miei fandom (in inglese). Ho studiato, conosco cosa dovrei fare, ma continuo a non riuscirci. Per me tre i problemi fondamentali:
1. Autostima. Mi sembra di non essere abbastanza interessante, perché lettori e lettrici dovrebbero interessarsi a qualcosa di me? Sono una persona ordinaria.
2. Sindrome dell’impostore. Ok, razionalmente so che riguardo a certi interessi (decisamente assorbenti) so tanto, perché li studio da una vita con passione e amore. Eppure mi sembra di non essere mai abbastanza preparata.
3. Tempo. Questo credo sia un problema di molte: ho un lavoro che adoro, ma con molte mansioni extra. Una bella famiglia che, giustamente, reclama un po’ di tempo. E interessi che servono a mantenere la mia salute mentale (tra i quali la scrittura).
Bonus: le relazioni sociali (anche online) mi fanno sempre un po’ paura. Però se volete seguirmi/entrare in contatto mi fa piacere su Instagram sono beadavela.
FERNANDA ROMANI: Nel corso degli anni, la promozione sui social è diventata un tasto dolente, prima di tutto per motivi di tempo: o scrivo o sto sui social.
Facebook è il mio social ideale. Ho impiegato anni per crearmi contatti, conoscenze e amicizie, e non ci rinuncerei mai; però i riscontri si fermano lì. So di avere fedelissime lettrici e anche qualche lettore, ma la mia scarsa propensione alla socialità non aiuta. Nel mio profilo racconto poco di me: qualche episodio casalingo simpatico, foto dei miei fiori, altre cosette. Non mi piace raccontare i fatti miei e questo si sente. Ho anche una pagina sempre su Facebook, ma non so più cosa inventare per renderla interessante. Anno dopo anno, ho postato di tutto, dalle ricette medioevali alle notizie storiche, dalle leggende popolari al vocabolario di parole desuete. Ho avuto pochissimi riscontri: like nei post di condivisione, ma nella pagina tutto tace. Sinceramente, ti passa la voglia. Tanto più che qualsiasi contenuto, anche il più semplice, richiede tempo. Sempre lì si va a finire. Da un bel po’ mi limito a postare card e recensioni. Gruppi ne frequento pochissimi: in pratica, è da “Babette Brown legge per voi” dove interagisco di più. Non quantifico il tempo sui social, faccio quello che posso. Devo anche dire che il fatto che io non sia un’autrice prolifica non aiuta. Da anni non pubblico niente di nuovo. Ho impiegato tre anni per scrivere il Manoscritto Enorme, che ora è in visione da una Casa editrice e dunque è nel limbo. Quando nel gruppo di Babette è giorno di spam, mi sento in imbarazzo perché pubblicizzo libri ormai vecchi.
Per altri social non ho tempo e nemmeno voglia. L’account su Instagram mi dimentico di averlo.
Tutto qui.
Come lettrice, mi è piaciuta molto la possibilità di entrare in contatto con autrici e autori di cui amo i libri. Con qualcuno è anche nata una bella amicizia.
GRAZIA MARIA FRANCESE: Quando avevo tempo da dedicare alla promozione, pubblicavo post in diversi gruppi Facebook dedicati alla storia, cercando di non spammare ma di incuriosire. Se i lettori commentavano o facevano domande, interagivo di persona.
Il più delle volte era piacevole.
Purtroppo capitava anche (suppongo che succeda un po’ a tutti) di imbattersi in gente che, senza sognarsi di leggere mezza pagina e senza alcuna vera competenza, sparava le sue c… ehm, perle di saggezza.
Un po’ per questo, un po’ perché le giornate non le fanno più di 24 ore, adesso rispondo solo quando qualcuno mi manda un messaggio personale.
L’ultimo mi chiedeva quale dei miei romanzi di ambientazione medievale far leggere a un ragazzo, che a scuola stava studiando i Longobardi. Ho consigliato il libro che vedete sotto ai commenti.
L’uomo dei corvi è un aede. Non c’erano solo nella Grecia classica, ma anche tra le popolazioni di origine nordica o scandinava come i Longobardi, che al loro arrivo in Italia non conoscevano la scrittura (o la usavano in funzione magica). La conoscenza era tramandata da una casta di cantori, che avevano il compito di ricordare e raccontare.
ILARIA CARIOTI: Sì, sono presente sui social, su Facebook con il mio profilo e la pagina autore Ilaria Carioti books, su Instagram con ilaria_carioti_books. Se vi va di venirmi a trovare mi fa piacere.
Ovviamente mi occupo di tutto da sola, e provo a esserci ma non sempre ci riesco, soprattutto su Instagram ho serie difficoltà in quanto in genere preferisco mettermi al pc per postare contenuti e mi trovo meglio con Facebook.
Ammetto di avere qualche problema nell’interazione con i lettori, propongo sempre a fine libro, nei ringraziamenti, di venire a trovarmi e un po’ di follower nella pagina Facebook ci sono, ma interagiscono pochissimo! Non ho capito dove sbaglio, forse dovrei mostrarmi di più, dire qualcosa di me mentre preferisco postare le card e gli estratti.
Sarà che in genere non è che vada a farmi i fatti delle autrici preferite, quindi mi dico: ma cosa gliene frega ai lettori di sapere i cavoli miei ? Temo anche di esagerare nello spam! Se un libro mi attira, lo fa subito, e vederlo riproposto in modo sconsiderato non aiuta a sceglierlo, quindi “mi dico” (scusate la ripetizione ): non è che rompo troppo con tutto questo spam ?
Alla fine forse “mi dico” troppe cose ed ecco il risultato delle interazioni latitanti…
Ogni tanto mi ripropongo di metterci più impegno, e chissà, magari prima o poi darò seguito ai buoni propositi !
Intanto posto una delle card, con una delle illustrazioni self made presenti nel mio ultimo lavoro “Isolati e contenti”, l’amore impossibile tra un’aspirante suora e un irriverente giornalista satirico…
Vi saluto e mi raccomando, venite a trovarmi sui miei profili social!
VIVIANA GIORGI: Autopromozione on line? Certo che la faccio, ma con moderazione. Mi sembra quasi maleducato insistere sui miei prodotti. Anche se, me ne rendo conto, oggi con il successo del self publishing la concorrenza è davvero prepotente. Come fare? Non saprei, aspetto suggerimenti da chi ne sa più di me.
Intanto, ne approfitto per presentarvi il mio nuovo romanzo, in vendita non solo sugli stores virtuali, ma anche nelle sempre meno numerose librerie.
Ringraziamo le partecipanti e vi ricordiamo alcuni dei loro libri:
Beatrice da Vela: UN ORIZZONTE PIÙ SCURO (Storie della nostra storia, volume II).
Mentre l’Italia esce dalla Grande Guerra si intrecciano le vite di nuovi e vecchi personaggi che il destino ha deciso di unire.
Dai ruggenti anni Venti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la vita quotidiana di una generazione lontana si intreccia con storie e fatti straordinari, successi e fallimenti, lotte, guerre e rappresaglie.
La Grande Guerra è finita, ma per i protagonisti dell’Ampolla di vetro è tempo di fare i conti con le sue conseguenze. Anita parte per insegnare in Sardegna e incontra una realtà di famiglie mutilate dal conflitto e di dispersione scolastica. Felice lotta con i suoi compagni perché anche in Italia scoppi la rivoluzione come in Russia. Nanni, insoddisfatto dell’armistizio e degli accordi di pace, trova in Mussolini e nelle sue idee una nuova ragione di vita. Verdiana non riesce ancora a conquistare quell’idillio familiare che tanto aveva desiderato.
Nel tumulto del Biennio Rosso, le comunità di Castelfiorentino e Certaldo sperimentano speranze e illusioni, mentre l’orizzonte davanti a loro si fa sempre più scuro.
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Fernanda Romani: “UOMINI SOTTOMESSI”, primo volume della Trilogia di ENDORA.
Nel Regno di Endora ogni legge che regola la nostra società è sovvertita. Il potere è nelle mani delle donne e gli uomini vivono in una condizione di totale asservimento. Gli unici che possono aspirare a un destino diverso dalla schiavitù sono i “liberi amanti”.
Killiar era uno di loro; ambito e ricchissimo, ha vissuto una parentesi felice insieme alla moglie Izrhad, fino alla morte di lei e alla perdita di ogni bene materiale.
Naydeia, ufficiale dell’Armata e migliore amica della moglie di Killiar, si era allontanata da loro per un segreto che serba come una condanna.
Daigo è un guerriero Aldair, uno straniero, costretto, per motivi religiosi, a prostituirsi alle donne dell’esercito di Endora.
Questi tre personaggi dovranno affrontare una sfida dopo l’altra, mentre le loro vite si intrecceranno sempre di più fra sentimenti e insidie, nel corso di una campagna militare contro i terribili Qanaki, i barbari che da tempo minacciano i confini del regno.
Nel frattempo Yadosh, unico uomo del regno dotato di potere politico e individuo senza scrupoli, sta cercando una pericolosa verità, nascosta nelle pieghe della Storia. È disposto a tutto pur di migliorare le condizioni sociali degli uomini di Endora, ma dovrà misurarsi con avversarie feroci, ben decise a impedire qualsiasi cambiamento.
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Grazia Maria Francese: L’UOMO DEI CORVI.
Adelwin non ha più incontrato suo padre Arechi da quando, dieci anni prima, l’uomo ha preso parte alla ribellione contro Carlo Magno ed è stato fatto prigioniero. Paolo Diacono, zio del ragazzo, s’impegna a farlo liberare. In cambio ottiene dalla famiglia che Adelwin entri nell’ordine benedettino, ma il destino del ragazzo non sarà la vita monastica e, pur imparando a leggere e scrivere il latino, seguirà una strada diversa da quella desiderata dallo zio Paolo.
Questi, che vive in un mondo fatto di erudizione e di libri, ha ricevuto l’incarico di scrivere una cronaca del regno longobardo, diventato ormai provincia dell’impero carolingio. Nella speranza di raccogliere informazioni sulla storia della sua gente si rivolge a un “uomo della memoria”, e l’opera che scriverà, la celebre Historia Langobardorum, è considerata ancora oggi la principale fonte storica dell’alto Medioevo italiano, dove affondano le nostre radici culturali, che L’uomo dei corvi, romanzo storico appassionante e ben documentato, ci guida a esplorare.
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Ilaria Carioti: ISOLATI E CONTENTI.
Cosa potrebbero avere in comune Jeff Del Drago, giornalista satirico super sexy, e Alice, aspirante suora?
Apparentemente nulla, se non fossero costretti dagli eventi a rifugiarsi sull’isoletta di San Biagio, insieme a Giordano, amico fraterno di Jeff, e sua moglie Elisa, sorella di Alice.
Jeff promette a Giordano di girare alla larga da sua cognata, ma San Biagio è davvero troppo piccola per mantenere le distanze…
Alice e Jeff, benché ai poli opposti, imparano a conoscersi e scoprono di non essere poi tanto diversi.
Le complicazioni però sono dietro l’angolo, soprattutto quando Elisa propone a Jeff di sedurre sua sorella per distoglierla dai suoi progetti clericali… ma si sa, gli inganni sono fatti per essere scoperti.
Alice, delusa e arrabbiata, lascia l’isola.
Sarà disposto Jeff a mettere da parte l’orgoglio per seguirla in capo al mondo?
Tra dialoghi spassosi, ironia quanto basta e tanti spunti di riflessione, “Isolati e contenti” accompagna il lettore in un viaggio tutto da scoprire.
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Viviana Giorgi: UNA DAMIGELLA, DUE CANI E UN GATTO.
Gioia Rambelli ha trentadue anni; fa l’illustratrice di libri per bambini, vive a Milano, ha una famiglia che la ama, alcuni amici e nessun fidanzato.
In compenso, ha una zia d’America: la folle e adorata zia Arianna, detta Ari, che vive in un piccolo villaggio sulla costa dorata del Maine ed è in procinto di convolare alle sue (quinte!) nozze.
Anche se zia Ari è sinonimo di guai, Gioia accetta l’invito a farle da damigella d’onore. Non poteva prevedere che, dopo lo strampalato matrimonio, rimarrà bloccata a Cape Love e dovrà occuparsi dei due cani della zia (una terranova e un bassotto, e anche un gatto, tutti scatenati), del bookshop di famiglia e del piccolo Jimmy, il figlio del suo nuovo vicino di casa.
Sì, c’è anche lui fra le new entry della vita di Gioia, il vicino. Si chiama Sean, ed è uno che farebbe girare la testa anche a una santa. Peccato che Sean abbia già una fidanzata, Grace, tanto bella e famosa quanto detestabile. Se solo zia Ari fosse così gentile da tornarsene a casa sua (uno stupendo faro sulla scogliera), Gioia potrebbe ripartire per Milano e dimenticare una volta per tutte la notte bollente trascorsa insieme a Sean.
Ci riuscirà?
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