In occasione dell’uscita, Federica D’Ascani ci presenta il suo nuovo romanzo per bambini/ragazzi “Cole Tiger e l’esercito fantasma“.

I sogni fanno giri strani. Stranissimi. Esci sul balcone per dar da mangiare al gattaccio malefico che è Richard Castle e ti ritrovi a fissare un tipo con una tuba in testa. Da lì, scappi in casa, con il suddetto gattaccio che miagola come un povero sbandato (perché la scatoletta ce l’hai ancora in mano) e ti ritrovi al computer a scrivere: “Lo vedeva tutte le mattine alle sei in punto.” E poi per un anno esistono solo Cole Tiger e Aquene, che ti gironzolano in testa, che parlano al tuo orecchio, che gridano davanti al Signor Nessuno e ti chiedono di aiutarli a sconfiggerlo.
(Vorrei rassicurarvi del fatto che il gatto alla fine ha mangiato, ci ha pensato Marito. Quel sant’uomo è poi venuto da me, a cena fatta, e mi ha schiodata dal computer ricordandomi che avevo bisogno di nutrirmi.)

I sogni, in ogni caso, come ho detto sono strani e fanno viaggi ancor più pindarici. Ma poi, se li insegui e credi in loro, atterri su una nuvola felice, trovi una persona che crede nella tua storia proprio come fai tu, e sbam: il sogno diventa meravigliosa realtà.
Quando una settimana dopo l’invio mi ha contattata la favolosa Della Passarelli della Casa editrice Sinnos, dicendomi che il romanzo era troppo lungo, ma che le piaceva un sacco… io ho iniziato a saltellare ovunque. Davvero, l’ho fatto, con l’inquilina del piano di sotto che gridava improperi nella sua lingua (l’ho ignorata.) Perché sono quelle cose che non ti aspetti, che “gli altri” ti insegnano a non calcolare, della cui realizzazione ti diffidano dal credere. Ti dicono: queste cose non esistono, non accadono. I sogni potrai pure realizzarli, ma solo nelle favole i tuoi romanzi verranno accettati in breve tempo e con entusiasmo.
Spesso è vero, lo so per certo, ma talvolta accade proprio l’impensabile. Ho avuto la fortuna di provarlo sulla mia pelle, e non solo una volta.

Accade anche di imbattersi in persone affini, che hanno i tuoi stessi ideali, che hanno una “casa” su misura per te. La CE Sinnos la conoscevo, sapevo la sua storia, e sognavo di farne parte. Perché della parola inclusione hanno fatto una bandiera, perché si battono per la lettura e giudicano il libro non un prodotto, ma una ricchezza per chi lo accoglierà.

È trascorso un anno dalla conferma che Cole e Aquene avrebbero avuto un viso. E quelle espressioni furbe e decise io le ho viste solo pochi giorni fa, tramite le illustrazioni di Veronica Truttero.
Pura magia.
Poi è stata la volta dell’impaginazione, dell’editing, dell’ufficio stampa (mitici Federico Appel ed Emanuela Casavecchi), e io non ho più retto.
Il magone è salito prepotentemente e questa volta non mi sono frenata: ho proprio urlato per la gioia. Perché i miei due piccoli grandi eroi, che della diversità hanno fatto perfezione, sono bellissimi e pronti a gridare a ogni bambino, e a ogni adulto, che siamo tutti uguali, che nulla è “normale”, ma solo quello che è.
E che nessuna Gertrude Cloverfield può metterci in un angolo e farci sentire inadeguati: non lo siamo. Mai.

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N. B. Nessun gatto è stato maltrattato per la scrittura del presente articolo.