Luca ha un distintivo della polizia e un cognome che suona strano. Luca Wu è il primo vicequestore italiano di origini cinesi, ed è in forza al commissariato di Tor Pignattara, Roma Est, quartiere dagli intrecci multiculturali, crocevia di popoli e storie. Grande è la confusione sotto il cielo della Capitale, ma la situazione è tutt’altro che eccellente. E quando proprio a “Torpigna” due rapinatori ammazzano un commerciante cinese insieme alla sua bambina, gli eventi precipitano.

Adesso c’è un grosso guaio nella Chinatown romana e per risolverlo serve uno sbirro come Wu. Figlio ribelle e marito infedele, esperto di kung fu e seduttore incallito, il vicequestore inizia a indagare nell’universo parallelo di una comunità tanto radicata quanto impenetrabile, misurandosi con i dubbi sulla propria appartenenza. Tra laboratori clandestini e banche segrete, inconfessabili connivenze e diaboliche speculazioni, finirà per scontrarsi con il potere delle famigerate Triadi e con il progetto di morte di un’oscura mente omicida.

Nelle pieghe di un poliziesco dal ritmo incalzante, Andrea Cotti dà forma ai fantasmi dell’oggi, battendo l’invisibile “Via della seta” che, dall’Esquilino a Tor Tre Teste, si snoda nella metropoli, ed esplora il regno dei nuovi padroni venuti dall’Oriente, al tempo in cui il profitto è l’unica cosa che conta e la vita umana non ha più valore.

Titolo: Il Cinese.
Autore: Andrea Cotti.
Genere: Giallo-Noir.
Editore: Rizzoli.
Prezzo: euro 9,99 (eBook); euro 18,05 (copertina flessibile).
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Ho iniziato questo giallo-noir, attirata dalla trama originale. Luca Wu è  italo-cinese (nato in Italia da genitori cinesi) e da adulto decide di diventare un poliziotto. Ammetto di non conoscere nulla della cultura cinese e del modo di pensare di quel mondo lontano. Forse per questo il romanzo mi è piaciuto tanto. Ti trovi catapultata nelle indagini complesse (nel romanzo troviamo avvocati italo/cinesi, PM; GIP; personale della scientifica, medici legali, tanti criminali cinesi che non aprono bocca e tanti innocenti sfruttati e uccisi), nel modo di pensare e agire cinese, nelle arti marziali, nei ristoranti e attività cinesi, talvolta non oneste (legate alla mafia cinese: il drago con la testa e la coda e il drago senza testa e senza coda). Non riesci a non provare empatia verso Luca WU anche se tradisce sempre la moglie, sebbene la ami e ami il suo bambino. Alla fine la donna si stanca e lo caccia di casa, così WU accetta l’incarico di vice questore a Roma, al commissariato di Tor Pignattara, Roma Est, un quartiere dagli intrecci multiculturali. Mi sono piaciuti anche alcuni personaggi secondari, come Anna e Giacomo, i nonni e il padre di Luca e l’avvocatessa Sofia Sun.
La trama è davvero complessa e ricca; non aggiungo altro per non rischiare di togliere al lettore il gusto di leggere un noir ben scritto e documentato. Lo consiglio.

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Noi vi suggeriamo il suo ultimo romanzo, “La sposa di Valleargentina”.

Primavera 1494
Guglielmo è un soldato di ventura che del mondo ha conosciuto solo la brutalità. Tutto sta per cambiare quando incontra per la prima volta lo sguardo di Claire, dama dall’aspetto etereo e dalla volontà di ferro, sola al mondo e bisognosa di protezione.
Guglielmo la desidera, e non solo per una notte… ma le sue origini bastarde lo frenano dall’aprirsi completamente con lei, al punto da nasconderle un segreto capace di compromettere per sempre le loro vite.
Claire è spaventata da quel soldato ombroso ed enigmatico, ma l’alternativa al seguirlo sarebbe esporsi a una Milano imprevedibile e violenta, dove una donna sola ha ben poche chance di sopravvivere.
Quando l’ombra della morte sconvolgerà le loro giovani vite, Guglielmo e Claire capiranno che solo stando insieme saranno in grado di affrontare un’Italia sconvolta dalle guerre interne e da nemici imprevedibili.