Oggi la D’Ascani si è svegliata nel suo letto convincendosi che Pasqua non è esistita, che finalmente, per una volta, dopo tanto tempo, “anoressia mode on” ha funzionato: lei è stata brava, ci è riuscita. Dimagrirà 20 chili in due mesi, sarà figherrima per la prova bikini (che comunque non esisterà, dato che dovrà lavorare, ma basta il pensiero) e sarà abbastanza sgonfia da potersi permettere quei calzoncini di jeans che ha comprato, senza sembrare un cotechino con una maglietta dalle scritte sanguinolente (che sono una sorpresa e che quindi non rivelerà agli avventori di Rho prima del tempo).

«Mammaaaaaa, latte e biccotti? Mammaaaaaaaa.»
Cazzo, sta a casa, pensa lei.
Apre un occhio. Apre l’altro. Che ore sono? Se Attila sta a casa lei è rimasta sulla Terra. Se Attila sta a casa, e non al nido, tutto è perduto. Si arrischia a guardare in basso, verso i piedi, e li vede a malapena… N’è vero, in effetti non è messa così male, però la realtà si abbatte su di lei in tutta la sua orripilante verità: è ancora nel pieno delle feste pasquali, non andrà a correre, ha mangiato e rotolando è tornata a casa, ha bevuto che manco nei peggiori bar di Caracas, e adesso sogna un mondo in cui la liposuzione avviene di notte. Indolore e, soprattutto, senza quegli scenari da horror che je fanno veni’ i brividi solo a pensacce.

«Mammaaaaa, latte e biccottiiiiiii» imperversa il piccoletto, ciuccio d’ordinanza in bocca, piedino sullo sterno, mano tra i capelli. I suoi capelli, ovvio.
Eppure c’è stato un momento in cui lei ha pensato di aver viaggiato, di non essere stata lì. No, non è stato il Sagrantino. A che si ricorda, neanche qualche sostanza strana, a meno che sui canestrelli della sera prima non c’era coca al posto dello zucchero. Certo che è na gioia guarda’ la gente mangià pastiere e cioccolato mentre lei… Che poi, perdonateme n’attimo, ma perché non fanno l’ova de Pasqua solo de fondente? Che me rappresenta er cioccolato al latte? E poi lei n’ha manco ricevuto n’ovetto, quest’anno… Marito s’è pure dimenticata de di’ a suocera dell’intolleranza al lattosio… La lasagna ai carciofi ha rischiato di farle venire un colpo apoplettico, ma fortunata lei, suocera e suocero sono fighi e le hanno approntato du spaghetti co l’asparagi de bosco appena raccolti che te dico fermate…

«Mammaaaaaaa.»
«Uhm…» bofonchia lei, guardando il pargolo pasciuto.
«Coaccione… latte… biccotti…»
Che poi la pasta del giorno prima, là al ristorante… era tanta roba. Na vorta se diceva “Pasqua con i tuoi, Pasquetta con chi vuoi”… Mo è diventata “co chi te invita prima”. E a lei va bene,  a Marito pure, ad Attila nun ne parlamo che quello basta che macina cibo… La D’Ascani ha pure scoperto una grandissima verità, ultimamente: l’amore è sacrificio. Sacrificio de rinuncia’ alle vongole nel piatto a beneficio del piccolo vampiro che ha generato. Com’è capitato? Come c’è diventata così altruista, lei? Che fino a tre anni fa, se poco poco provavi ad allunga’ na mano pe levaje un cannolicchio dagli strangozzi te segava na mano?

«Mamma….»
«Ho capito, Fa’, n’attimo…»
«Coaccione…»
«Fabio, siamo in un altro mondo, su un’altra dimensione» gli dice lei, girandosi a guardarlo, seria. «Non c’è mai stato il pranzo pasquale, il sorbetto al limone che te sei fregato dal bicchiere mio, i chili de cioccolato che t’hanno regalato, le costarelle d’abbacchio, il pollo, le patatine, e poi la frittura de pesce, i paccheri allo scoglio, l’antipasto de Zi’ Catari’, le zucchine grigliate…»
«Mamma… coaccione…» sibila il pargolo, mettendole una mano sulla guancia.
«Non ci sono state le fette di pastiera che passavano sotto al tuo naso, e le fragole alle quali ti sei attaccata per rabbia di fame…»
«Latte…»
«E neanche quel gelato che vi siete presi tutti mentre io guardavo, inerme…»
«Biccotti…»

«Non è esistito nulla, Fabio, e siamo ancora tutti in un limbo fatto di carote bollite, corse al cardiopalmo e, proprio se ce scappa, n’orzo co lo zucchero de canna…»
«Io coaccione!» esclama il pargolo, scendendo dal letto.
E lei lo segue, più leggera di quando si è svegliata. Il suo Time travel, anche per quest’anno, ha funzionato: la negazione è l’arma più efficace contro quei fastidiosissimi chili di troppo… Ma che poi… A meno de diventa’ na capra e mangia’ solo insalata… A meno de tramutasse in scheletro e ricomincia’ daccapo… ma ndo voi che va, la D’Ascani, se non s’attappa la bocca?
E allora che coaccione sia! Se ne riparla a Natale!

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