“La storia che sto per raccontarle è incredibile, ma le chiedo gentilmente di leggerla fino all’ultima parola. Spero mi creda e abbia voglia di aiutarmi, perché sinceramente non so cosa ci stia capitando. So solo che esiste un legame che ci unisce e al quale spero lei riesca a dare una risposta. Giuro (per quanto possa valere la promessa di una sconosciuta) che non l’avrei disturbata se non fosse l’unica persona a conoscere, anche se inconsapevolmente, il mio segreto. Ogni giorno, alle 13:22, il mondo si ferma. Ogni rumore zittisce, ogni aroma – tranne il suo profumo di primavera – diventa inodore, ogni movimento si paralizza, ogni gusto perde sapore. Restiamo solo io e lei.”

Alexandra Maio pubblica oggi “Il battito del tempo”, con eLit-Harlequin Mondadori.

Dopo aver perso il marito in un incidente aereo, Liria ha iniziato a soffrire di crisi di panico e ha finito per isolarsi nell’antico casale che ospita il lounge bar del fratello. Finché un giorno, alle 13.22 in punto, il tempo si ferma. E in quel momento, per la prima volta da mesi, le pareti tra cui si è sempre sentita al sicuro le sembrano ostili, minacciose. Spaventata, Liria esce di casa, ma le strade sono deserte, immerse in un silenzio sospeso. In giro non c’è nessuno tranne un giovane biondo con gli occhiali da sole, seduto alla guida di una Range Rover. Perfettamente immobile. Da allora, ogni giorno alle 13:22, il tempo si ferma e l’incontro quotidiano con lo sconosciuto diventa una costante. Per quanto paradossale e impossibile possa sembrare quella specie di trappola temporale, Liria è convinta che abbia un senso, e che solo quell’uomo misterioso possa aiutarla a capirlo.

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Il Battito del Tempo è nato come un racconto breve. Dopo alcune settimane, rileggendolo, ho pensato che l’idea meritasse uno sviluppo. Sono arrivata così a un racconto lungo. Poi, ho raccontato la trama a un amico amante della fantascienza e lui è riuscito a convincermi – non ci è voluto molto! – che la storia del tempo che si fermava ogni giorno non era ancora finita. Così, alcuni mesi dopo la prima stesura, sono arrivata al testo definitivo. Finalmente sentivo che la storia era compiuta: il puzzle era completo in ogni sua parte. Proprio allora mi sono imbattuta, per caso, alla notizia del concorso eLit Italian Talents. Mancavano pochi giorni al termine per la consegna. Dopo alcune rifiniture al testo, poco prima che scadesse la data limite per l’invio, ho inoltrato il materiale richiesto. Non credevo di poter vincere, ma quando si ha la passione per la scrittura, si sa, non si smette mai di provare. E come suol dirsi, la speranza è sempre l’ultima a morire. A pochi giorni dall’annuncio ufficiale delle vincitrici, ho ricevuto una mail dalla redazione di Harlequin Mondadori, quando ormai la speranza agonizzava e quasi non speravo più. Ho riletto il messaggio tre volte, incredula. Sembrava un sogno. Io? La seconda classificata? Mi è venuto da piangere. Di felicità. Il giorno dopo l’editor mi ha chiamata per farmi i complimenti e per spiegare i passi precedenti alla pubblicazione. Da quel giorno sono passati quattro mesi, e finalmente la data di uscita del romanzo è ufficiale: OGGI. È stata – e lo è tuttora – un’incredibile avventura. Gioia pura!

Alexandra Maio è lo pseudonimo di un’autrice esordiente. Nata a Rio de Janeiro nel 1966, vive da oltre vent’anni in Provincia di Como con il compagno e il loro cocker nero. Nel tempo libero si dedica con piacere alla scrittura di storie romantiche, intrise di passione o con un tocco di mistero e di humour. Nel maggio 2014 è uscito Non andare via, il suo racconto erotico per Delos Digital, e a gennaio 2015, presso lo stesso editore, il romance Lascia che il vento ti pettini i capelli.