contemporaneo di Emilia Marasco.
Editore: Emma Books, 6 febbraio 2015.
tutta la vita hanno avuto una relazione difficile nutrita di silenzi e di gesti
mancati. Quando Nora muore, tra gli oggetti appartenuti alla madre Caterina
trova i frammenti di una storia che non conosceva. Inizia così un viaggio a
ritroso nel tempo, verso sud, da Genova alla Puglia. A spingere Caterina a
partire, solo piccoli indizi: un abito da sposa di seta da paracadute, un
camicino da neonato, poche lettere, qualche fotografia. “L’estate del ’43. In
autobus Caterina pensa a Nora ventenne, nelle foto, che guarda il fidanzato
americano. Chissà cosa facevano quando s’incontravano, stavano in famiglia,
passeggiavano sulla piazza sotto gli occhi di nonna Rita, chissà se andavano al
mare. Il paese è in campagna ma il mare è vicino. Nora amava il sole, amava
nuotare, chissà se andava in spiaggia con quei costumi castigatissimi
dell’epoca. Finché, un giorno, lui parte per una missione, a bombardare qualche
città in Germania, e non torna più. Nora rimane col suo abito da sposa di seta
del paracadute. Perché il paese parlò? Uno scandalo? Un segreto? Vorrebbe poter
tornare nella casa di Nora, la casa dove lei è cresciuta, sedersi in un angolo
e ricostruire le conversazioni, le liti, cercare di rivedere Nora entrare e
uscire, muoversi da una stanza all’altra, rivedere nonna Rita, rivedere suo
padre.” Caterina non sarà sola nel suo viaggio verso sud. Accanto a lei, Paola.
E avvicinandosi alla storia di sua madre, Caterina si avvicinerà anche a una
parte sconosciuta di sé.
Marasco, docente di storia dell’arte contemporanea e di scrittura creativa all’Accademia
Linguistica di Belle Arti, ha fondato e dirige il Laboratorio di scrittura
creativa “Officina letteraria”, a Genova.
i suoi libri, “La memoria impossibile” (Tea), “Famiglia: femminile plurale”
(Mondadori), “La distanza necessaria” (Il Canneto).
scritto il testo per lo spettacolo teatrale “Madri clandestine”, rappresentato
a Genova al Teatro Stabile.
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