Sono Simona Fruzzetti e vivo in provincia di Pisa. A partire dal 2013 ho pubblicato i thriller Il male minoreChiudi gli occhiIo ti salverò, e le commedie romantiche Come hai detto che ti chiami?Un tè con Mrs. Brown, Un camice di troppo e la novella natalizia Buon Natale Mrs. Brown.
Nel 2023 escono, in un unico volume, le nuove edizioni riaggiornate e riviste dei romance Mi piaci, ti sposo Parigi mon amour pubblicati in precedenza da Piemme.
L’ultima pubblicazione risale a dicembre 2023 con il racconto romantico L’angolo dei ricordi.
Il romanzo Io ti salverò è stato finalista al premio ‘Garfagnana in giallo e noir’ e a tal proposito sono stata intervistata dalla rivista americana ‘La voce di New York’.
Sono docente di scrittura della Masterclass di LabScrittore della scrittrice ed editor Stefania Crepaldi.
Ho partecipato a diverse fiere del libro e sono stata ospite a eventi organizzati da KDP Amazon; l’ultimo risale al 2023 in cui sono stata relatrice a un panel sul Self Publishing al Salone del libro di Torino.

Due righe per presentarti?
Sono Simona Fruzzetti, autrice indipendente con all’attivo nove romanzi. Ho 37 anni + iva, la testa tra le nuvole e i piedi per terra.

Che genere scrivi?
Quello che mi piace leggere: thriller e romance. La mia libreria è divisa nettamente in due; da una parte le copertine coi colori pastello, dall’altra tutte scure.

Come scrivi? Penna e quaderno? Tecnologia a tutto spiano?
Nella mia borsa non mancano mai un blocchetto o un quaderno. Appunto a mano suggestioni, frasi e tutto ciò che in quel momento reputo importante per essere rielaborato. Da circa un anno mi mando anche messaggi su WhatsApp per fare prima. Quando mi metto al pc vuol dire che sono pronta per la stesura.

Quando scrivi? Sei un’allodola, o una civetta (non equivocare)?
Decisamente allodola! Mi corico presto e mi sveglio altrettanto presto. Amo l’alba e la mattina sono molto produttiva. Già intorno alle 17.00 faccio fatica a stare concentrata. Dopo cena e di notte elaborare qualcosa di buono è quasi impossibile, non c’è caffè che tenga.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Coinvolta al massimo e non so se sia un bene o un male. Scrivo di pancia e nelle mie storie ci casco dentro con tutte le scarpe. Spesso, le persone che mi conoscono, mi dicono: in tutte le tue protagoniste c’è tanto di te. Potrei evitarlo? Certo. Mi interessa evitarlo? No, con tutte le conseguenze del caso.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Quando scrivo thriller procedo con una scaletta fitta fitta, per me è impensabile affrontare questo genere senza una programmazione. Per i romance diciamo che ho degli step più morbidi ed elastici.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Io scrivo tutti i giorni. Non è detto che sia l’ultimo romanzo o che abbia in programma una pubblicazione. Ritengo che la scrittura sia come lo sport: se smetti per lunghi periodi, ricominciare poi è dura. Quindi, oltre a scrivere nella mia mente H24, mi do delle scadenze e affronto il lavoro come se dovessi andare in ufficio. Per un’autrice indipendente, che non ha il fiato sul collo e un contratto/scadenza da rispettare, è molto facile cadere nello ‘scrivo quando posso’, quindi mi impongo di lavorare tutti i giorni, anche quando sembra che non abbia idee.

Pubblichi con una casa editrice (o più di una), oppure sei una self pura? O metà e metà?
Il mio è un percorso particolare. Ho iniziato da self, poi sono stata scoperta da una grande casa editrice con cui ho pubblicato due romanzi. Nel frattempo, ho proseguito in self e alla fine ho ripreso i diritti di quei due romanzi pubblicandoli in proprio. A oggi ricevo proposte per tornare in CE. In pratica decido in base al percorso che voglio far fare al romanzo che sto scrivendo.

Hai finito il tuo libro che decidi di autopubblicare. Prosegui da sola, o ti rivolgi ad alcune figure (professionali o no), come beta reader, editor, grafico/a…?
Per me è impossibile pensare di fare tutto da sola, a meno che non si sia scrittrice, editor, grafica, esperta in marketing e via dicendo; e anche in quel caso, bisognerebbe affidarsi a persone competenti in quel settore. Io da anni ho la mia squadra composta da editor, correttore di bozze, impaginatore, grafici, beta reader e varie figure professionali alle quali chiedo puntualmente un consulto. Non a caso i miei ringraziamenti sono lunghi tre pagine: devo ringraziare un sacco di persone 😀

I social: li usi per far conoscere e promuovere i tuoi libri?
Certo, anche se con parsimonia. Se uno sbircia nel mio profilo, può fare fatica a capire che sono un’autrice: non mi piace lo spam selvaggio in generale, quindi anche la mia bacheca non è intasata da slogan autoreferenziali.

Quali sono i tuoi preferiti? Perché? Quali riscontri hai notato?
Io sono ‘nata’ su Facebook, è lì che ho una nutrita e affettuosa community. Su Instagram sono approdata più tardi e faccio un po’ più fatica a gestire quel tipo di comunicazione, ma devo dire che ho trovato alleanza e generosità. Sono due modi di comunicare diversi, ma cerco di usarli entrambi. Ho un profilo anche su TikTok, ma non ho ancora preso dimestichezza; è un social che richiede presenza in video, velocità, contenuti di pochi secondi. Io, un po’ per l’età e molto per scelta, preferisco comunicare e far arrivare le mie emozioni attraverso la scrittura. Facebook lo permette, posso scrivere post lunghissimi proprio senza ritegno.

Hai una newsletter? 
Sì, ho una newsletter da poco, sono solo all’inizio. È stata accolta con successo e conto di dare presto nuovi e interessanti aggiornamenti.”

Hai un sito web?
Ho due blog: A Casa di Simo e Il cassetto di Simona. Il primo è molto datato ed è lì che sono raccolti tutti i miei deliri. Il secondo è strettamente legato alla mia professione: uno spazio in cui trovare pillole di scrittura, consigli pratici e suggestioni per dare fiato alle penne.

Progetti per il futuro?
Tanti. Troppi. Devo impormi di portare avanti un progetto alla volta perché tendo a entusiasmarmi per qualsiasi idea mi passi per la mente. Adesso sto lavorando a qualcosa che bussa alla mia mente da parecchio tempo, vediamo se si concretizzerà.
Grazie per l’ospitalità e per avermi concesso questo prezioso spazio.

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