Laura Costantini è nata a Roma troppo tempo fa. Ha studiato (tanto e continua a farlo), letto (mai abbastanza), scritto (parecchio e non intende fermarsi). Giornalista Rai e scrittrice emersa (vi prego, non emergente, piuttosto galleggiante come un turacciolo), scrive principalmente a quattro mani con Loredana Falcone. Ha pubblicato 23 romanzi (tra quelli in coppia e quelli in solitaria) con varie case editrici, alcuni anche in self. Ha partecipato a molte antologie trattando spesso temi sociali come la lotta alla violenza contro le donne (è femminista senza se e senza ma) e il contrasto a ogni forma di discriminazione.  Insieme a Loredana Falcone è orgogliosamente ambasciatrice del Telefono Rosa.

Due righe per presentarti?
Buongiorno, sono Laura. Romana. Boomer apprendista digitale. Impegnata per come posso nel dare una mano al prossimo. Sostenitrice di Amnesty, di Unhcr, di ActionAid con adozione a distanza, del Telefono Rosa e di ArciGay. Che c’azzecca con l’attività di scrittrice? C’entra, per me c’entra parecchio. Giornalista con trent’anni di attività alle spalle. Fiera dei miei capelli grigi. Collezionista di bambole, fate e gadget legati al fantasy e alla fantascienza.

Che genere scrivi?
Si può dire tutti? Anche se non è esatto: non ho ancora affrontato seriamente horror e fantascienza. Ho sfiorato il romance più volte, ma senza mai esserne veramente avvinta. Lo leggo (a parte il dark, il mafia, l’omegaverse e il BDSM), ma quando provo a scriverlo la storia d’amore si diluisce immancabilmente in sottotrame gialle, thriller, storiche, gotiche.

Come scrivi? Penna e quaderno? Tecnologia a tutto spiano?
Con penna o matita e quaderno mi appunto cose, spunti, suggestioni, dati. Ma la scrittura vera e propria, ormai da decenni, passa esclusivamente dalla tastiera del computer. In compenso non uso i programmi come Scrivener o altri per tenere sotto controllo capitoli, nozioni, sottotrame. Per tutto questo torno al quaderno e alla penna e mi trovo benissimo. L’ho già detto che sono una boomer, vero?

Quando scrivi? Sei un’allodola, o una civetta (non equivocare)?
Scrivo quando, quanto e come posso. Non ho un orario preferito, non ho una routine, non ho neanche un luogo prediletto (anche se ho intenzione di attrezzarmi uno studio in casa, visto che il posto per farlo ce l’ho). Dipendesse da me, scriverei sempre, a qualsiasi ora, in qualsiasi situazione. Ma lavoro, vita, affetti e impegni vari ci mettono lo zampino. E allora scrivo con la mente, mentre guido o mentre faccio qualcosa che non mi costringe a una vera e propria concentrazione. Poi, appena riesco, passo ciò che ho tratteggiato col pensiero su un foglio word.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Scrivere una storia ed essere distaccata per me è un ossimoro. Per poterla scrivere, la storia devo soprattutto viverla, sentirmela nella pelle, provare gioia, dolore, piangere o ridere, addirittura provare in prima persona i movimenti dei personaggi per capire come descriverli, palpeggiare stoffe, ascoltare il suono che fa una determinata situazione.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Sturm und drang tutta la vita. Ho l’innata capacità di concatenare gli eventi in modo automatico, senza bisogno di decidere prima cosa accadrà e quando. Questa caratteristica mi porta a scrivere in modo sequenziale, dalla prima riga all’ultima, senza bisogno di spostare blocchi, cancellare capitoli, immaginare e scrivere finali quando sono ancora al prologo.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Come già detto: quando posso, ogni volta che posso, a costo di rinunciare a un’uscita, un evento, una cena. Mai avuto blocchi di alcuna natura. Scrivere mi viene naturale come respirare e le storie mi zampillano direttamente dai pori.

Pubblichi con una casa editrice (o più di una), oppure sei una self pura? O metà e metà?
Pubblico e ho pubblicato – sia in coppia con Loredana Falcone che da sola – soprattutto con case editrici (l’elenco è lungo: goWare, Nua Edizioni, Dei Merangoli editrice, HarperCollins Italia, Edizioni Il Vento Antico, Las Vegas Edizioni, Dark Abyss Edizioni). Poi nel 2018 io e Loredana abbiamo deciso di pubblicare alcune nostre cose in self e ci è piaciuto molto, quindi ci definiamo (e mi definisco) ibride.

Hai finito il tuo libro e hai deciso di autopubblicarlo. Prosegui da sola, o ti rivolgi ad alcune figure (professionali o no), come beta reader, editor, grafico/a…
Beta reader durante la stesura (se sto scrivendo da sola, quando siamo in due riusciamo a betarci da sole), poi si passa alla supervisione di un editor e, in ultima battuta, all’ausilio di una grafica per impaginazione e cover. Spesso la cover è opera di un/una professionista per eventuali illustrazioni.

Quando pubblichi con una casa editrice, ti servi di beta reader e di un/una editor, prima di mandare il testo alla CE?
Beta reader magari sì (sempre quando scrivo da sola, altrimenti vale quanto detto sopra), poi si manda il testo alla casa editrice. Pensano loro agli interventi di editing che – ne sono e ne siamo fiere – non hanno mai dovuto operare interventi strutturali nelle mie/nostre storie. Anzi, spesso, si sono detti frustrati (in modo ironico) per la scarsità di interventi (su allitterazioni, per lo più, o per chiarire qualche frase involuta).

I social: li usi per far conoscere e promuovere i tuoi libri?
Li uso e li ritengo estremamente utili, anche se promuoversi è di fatto un lavoro che toglie parecchio spazio alla scrittura. Per questo, ormai da anni, mi avvalgo per i libri miei e per quelli a doppia firma, dell’ausilio di un professionista, Luca Terlizzi.

Quali sono i tuoi preferiti? Perché? Quali riscontri hai notato?
Facebook, Instagram, ultimamente anche Tik Tok. Per i primi due i riscontri sono evidenti, anche se ottenuti con molta pazienza e assiduità: intorno al mio nome e a quello del duo FalconeCostantini si è creato un piccolo ma efficace gruppo di lettrici, lettori e blogger molto affezionati alla nostra produzione. Tik Tok è ancora un’incognita. Ci provo, ma non sono molto convinta possa essere efficace per le nostre produzioni.

Hai una newsletter? Se sì, ogni quanto invii un aggiornamento?
Ce l’abbiamo. La creai proprio in occasione delle nostre prime produzioni da indipendenti, ma ormai langue perché non sono riuscita a portare avanti, come avrei voluto, un aggiornamento mensile. Dovrei rimetterci mano seriamente e non è detto che non lo faccia.

Hai un sito web? Se sì: è home made, oppure ti sei rivolta a un/una professionista?
Ho un sito web – lauracostantini.it – e ne sono molto fiera. Ovviamente, da boomer entusiasta della tecnologia, ma al massimo smanettona, mi sono rivolta alla professionalità di Federica Soprani che se ne prende cura.

Progetti per il futuro?
Scrivere tanto e sempre, con Loredana e da sola. A dicembre esce con Dark Abyss Edizioni un’altra mia creatura gotica e vittoriana, ambientata nel 1881 a Edimburgo. Con Loredana Falcone abbiamo appena firmato – con una CE con cui non avevamo mai lavorato prima – per la pubblicazione di un giallo storico che, se tutto va bene, sarà presente al prossimo Salone del Libro. In self dovrebbe uscire a febbraio 2024, per San Valentino, una seconda storia rock per il mio Kiran in versione rockstar.
Grazie per questo spazio, Babette. È sempre un onore.

QUI trovate tutti i romanzi di Laura Costantini