Le professioni di psicologo e di pedagogista vengono spesso sovrapposte. Si tratta di due professionalità diverse che prevedono un percorso di studi differente e operano in ambiti ben distinti. Tuttavia, possono collaborare. Il focus di entrambi è quello della persona, il fine quello di riportare benessere ed equilibrio.

La differenza tra pedagogista e psicologo/a o è evidente già dall’etimologia della parola: Pedagogia. La parola deriva dal greco paidíon (bambino) e agogós (guida) ed è la scienza umana che si occupa dei processi educativi, formativi e di apprendimento degli individui, in particolare di bambini e adolescenti, ma anche di adulti.

Psicologia: la parola deriva dal greco psyché (anima, attività mentale) e logos (conoscenza) ed è la scienza che ha l’obiettivo di comprendere la mente umana in un’ottica tridimensionale comportamentale, affettiva e cognitiva. Quindi il pedagogista è responsabile della pianificazione, esecuzione e supervisione dei percorsi educativi; invece, lo psicologo opera in chiave più clinica anche mediante interventi di prevenzione, diagnosi e riabilitazione mentale per favorire un miglioramento della qualità della vita delle persone di ogni fascia d’età.

La figura del Pedagogista

Il pedagogista è lo specialista dei processi educativi e formativi. È una figura che parte dai bisogni di ognuno per potenziarne e svilupparne le abilità, mettendo in campo gli adeguati percorsi educativi. Opera attraverso specifici interventi volti a rispondere a tali esigenze in ambito socio-educativo. Quando si occupa di apprendimento, il pedagogista ha la responsabilità di ideare attività educative e pedagogiche per bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento o con bisogni educativi speciali (BES, DSA, ADHD, autismo o altro). In tal senso, deve studiare le strategie e gli approcci mirati al livello di apprendimento dei discenti al fine di realizzare gli obiettivi previsti. Se il Pedagogista si occupa di attività educative per la terza età, ha la responsabilità di prevedere esercizi atti ad agevolare le capacità cognitive mediante laboratori di tipo manuale, quali la pittura, il giardinaggio o il ricamo, e di socializzazione, con corsi di recitazione e partecipazione a piccole gare. Pertanto il pedagogista è una figura richiesta sia in ambito socio-educativo e scolastico, che in ambito socio-assistenziale. In sintesi i compiti del pedagogista, si traducono in: consulenze pedagogiche; progettazione, gestione e monitoraggio di percorsi educativi e formativi dedicati a persone di età differenti, coppie, famiglie o gruppi; potenziamento didattico delle competenze cognitive nei minori.

La figura dello Psicologo

Lo psicologo è un professionista che attua metodologie e tecniche specifiche occupandosi di salute mentale. Non è un medico e dunque non va confuso con lo psichiatra; infatti non può prescrivere farmaci. Offre un supporto psicologico a chi soffre di ansia, depressione, disturbi alimentari, del sonno e a chi deve superare problemi complessi come una separazione, un lutto, la perdita del lavoro, un fallimento o un incidente traumatico. Lo/a psicologo/a interviene sugli aspetti cognitivi, emotivi, sociali e comportamentali di un individuo con lo scopo di essere di ausilio nel raggiungimento dell’autoconsapevolezza rispetto a emozioni, pensieri e condotte. Gli psicologi operano in vari ambiti e in genere si specializzano in uno in modo specifico. Le diverse specializzazioni sono: psicologia clinica, psicologia dell’età dello sviluppo, psicologia del lavoro, psicologia forense, psicologia dello sport, psicologia sociale, psicologia scolastica.

Tre sono le principali attività di uno psicologo:

Diagnosi: effettua colloqui con il paziente e osserva i comportamenti per stendere perizie e valutazioni sulle sue condizioni e capacità, identificare gli obiettivi da conseguire e i tempi di lavoro.
Abilitazione, riabilitazione e sostegno: programma i percorsi di intervento psicologico, supportando il paziente e proponendogli le migliori strategie da seguire.
Valutazione: valuta i risultati del processo, scegliendo se proseguire, cambiare o concludere il percorso psicologico se si sono raggiunti gli obiettivi prefissati.

Sia il Pedagogista che lo Psicologo devono conseguire una laurea magistrale di cinque anni o un triennio di studi seguito da un biennio.
Per diventare pedagogista si può scegliere fra: Programmazione e gestione dei servizi educativi;Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua; Scienze pedagogiche; Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education. Il possesso di una di queste lauree definisce il pedagogista e gli permette di svolgere la professione senza dover sostenere ulteriori esami. Inoltre, la legge 205/2017, articolo 1, commi 594-595 e la legge 145/2018, articolo 1, comma 517 definiscono il pedagogista come un “professionista di livello apicale”: ciò significa che può dirigere strutture e gruppi educativi.
Per diventare psicologo, invece, bisogna conseguire la laurea magistrale in Psicologia, fare un tirocinio di un anno e conseguire l’abilitazione con il superamento dell’esame di Stato e quindi potersi iscrivere all’Albo professionale degli Psicologi, organizzato su base regionale, che abilita all’esercizio della professione.

Pedagogista e psicologo hanno come fondamento la ricerca del benessere e dell’equilibrio dell’uomo, il dialogo e la cooperazione con il paziente. In ultima istanza dunque lo psicologo si focalizza sugli stati mentali, mentre il pedagogista è specializzato nel processo educativo e formativo e lavora, quindi, sulle potenzialità dell’individuo stimolandone l’autonomia e rinforzandola positivamente, pertanto parliamo di un’azione di “intervento” e non di “trattamento”. Il pedagogista collabora anche con team multidisciplinari: ortottici, otorinolaringoiatri, psichiatra e/o neuro-psichiatra infantile, psicoterapeuti e nutrizionisti.

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