Piera odiava quel tipo di ricevimenti, con tutta quella gente a caccia di mondanità. E ora, con De Braud a farle girare la testa prima ancora di aver assaggiato un solo goccio di spumante, li odiava ancor di più.
Titolo: Vuoi vedere che è proprio amore?
Autrice: Viviana Giorgi.
Genere: Romance contemporaneo.
Pagine: 347.
Editore: Emma Books. 13 aprile 2015.
Prezzo: euro 4,99 (e-book).
La
mia valutazione: cinque stelline.
È possibile che la vita viri dal grigio al rosso, passando per il rosa, nell’attimo di un respiro? A
sentire Piera Aldobrandi, insegnante di inglese single, salutista e aspirante fotografa, la risposta è sì. Perché, quando incontra il cinico Jean, uno che segue le regole della statistica anche con le donne, l’amore esplode dentro di lei con il calore di una ballata irlandese, finendo per colpire, oltre la sua
vita, anche il suo guardaroba che da grigio diventa rosso fuoco. Tutto inizia nel borgo milanese di Bang Bang. Tutta colpa di un gatto rosso, ma poi la storia si sposta in un’Irlanda che più romantica di così non si può, punteggiata da un coro di personaggi divertenti e improbabili e dalle canzoni
eterne dei Beatles. Il gatto rosso? C’è anche lui, e se la ride sotto i baffi.
Il gattaccio rosso, di solito, è foriero di buone notizie: c’è un solido e brillante romance
da leggere! E anche questa volta è andata proprio così. “Vuoi vedere che è proprio amore?” mantiene tutte le promesse cui siamo abituate quando si tratta di Viviana Giorgi: una storia solida, dei personaggi
a tutto tondo, l’ironia che sprizza vivace, una trama accattivante.
Non aspettatevi la solita coppia: lui maschio alpha che più alpha non si può; lei
tenero virgulto, possibilmente vergine-inesperta-trepidante. C’è un
protagonista maschile affascinante, ma ne scopriamo con piacere (sadiche?) i
lati indifesi, teneri, a volte spaventati: l’amore è una brutta bestia, capace
quando arriva, di terrorizzare anche l’uomo più solido. E c’è una protagonista
femminile nella quale ci identifichiamo senza timori: graziosa, intelligente,
sensibile. Piera (basta con le Samantha, le Jessica e compagnia bella!) è una
donna volitiva, che cerca di farsi largo nella vita, ma che ha (siamo tutte
così, vero?) un angolo del cuore in perenne attesa dell’Amore, quello vero. Che parrebbe rivestire le fattezze niente male di Jean De Braud, se non fosse
che il fellone sembra tenere nascosta una fidanzata secca secca, con un
improbabile nasino alla francese e un accento alla ispettore Cluzot. Se non
avete capito che sono totalmente dalla parte di Piera, non siete quelle ragazze
intelligenti che credevo foste.
Ci sono tutti gli elementi per una storia scoppiettante, di quelle che rallegrano una
serata o uno di quei pomeriggi domenicali in cui tutto congiura per tenerci a
casa a leggere. Leggere. Leggere.
Viviana Giorgi scrive come noi respiriamo e i suoi romanzi sono un’oasi fresca nelle
nostre vite caotiche, senza per questo diventare storielle da poco. Niente
affatto! Sono un puzzle in cui ogni elemento s’incastra alla perfezione con gli
altri, dimostrandoci una volta di più che l’autrice ha in pugno le sue storie e
le nostre menti.
Cinque stelline meritate. Ne darei sei per certi dialoghi esilaranti che mi hanno
strappato qualche risata di cuore.