La Bella incontra la Bestia in un caso di identità scambiata, una falsa relazione e una vera attrazione chimica.

Harper
Tutti pensato che io sia una dura perché recitavo la parte di un’Amministratrice Delegata in TV. Non è così. Sfortunatamente la faccenda mi ha procurato strani stalker e ho dovuto rassegnarmi ad assumere una guardia del corpo. Stacco su: una bestia d’uomo, con dei sorprendenti occhi color acquamarina, si presenta sul set del mio nuovo show. La botta di desiderio immediato mi coglie di sorpresa. E intendo dire un’ondata di calore dalla testa ai piedi, le farfalle nello stomaco, i nervi a fior di pelle.
È un problema. Ho un fidanzato e questo dovrebbe essere un puro rapporto d’affari. Sembro un’adolescente arrapata alle prese con la sua prima cotta. E poi me ne rendo conto: la mia cotta ci sta.

Garrett
Stavo andando a trovare mia cognata sul set quando Harper Ellis mi ha invitato nella sua roulotte. È una bellezza, certo. Un po’ timida e molto dolce. Ci siamo piaciuti subito, quindi non ho voluto sciupare il momento ammettendo di non essere la sua guardia del corpo.
Poi arriva la guardia vera e immagino che sia la fine di tutto. Si scopre che ha un fidanzato, ma poi rompono e la gente si sente dispiaciuta per lei (il tizio l’ha tradita platealmente). Per salvare la faccia, lei dichiara che ci stavamo frequentando.
Non m’interessa se fingere di avere una relazione sia un bene per le pubbliche relazioni, l’attrazione è vera e comincio a pensare che potremmo avere un futuro. Finché tutto mi scoppia in faccia. Adesso ho bisogno di dimostrarle che siamo fatti l’uno per l’altra.


La serie:

Royal Catch – Gabriel (Vol. 1)
Royal Hottie – Phillip (Vol. 2)
Royal Darling – Emma (Vol. 3)
Royal Charmer – Lucas (Vol. 4)
Royal Player – Oscar (Vol. 5)
Royal Shark – Adrian (Vol. 6)
Rogue Prince – Dylan (Vol. 7)
Rogue Gentleman – Sean (Vol. 8)
Rogue Rascal – Jack (Vol. 9)
Rogue Angel – Connor (Vol. 10)
Rogue Devil – Brendan (Vol. 11)
Rogue Beast – Garrett (Vol. 12)

Titolo: Rogue Beast – Garrett.
Autrice: Kylie Gilmore.
Traduttrice: Mirella Banfi.
Genere: Romance contemporaneo.
Serie: Rogues.
Editore: Extra Fancy Books.
Prezzo: euro 4,99 (eBook); euro 10,99 (cartaceo).
Per acquistarlo: QUI.

Estratto…

Harper
Mi tremano le ginocchia quando la mia nuova guardia del corpo viene verso di me con aria spavalda. È una bestia d’uomo. Ho la bocca secca, il cuore che batte forte. Dev’essere sui venticinque, alto sul metro e ottantacinque, pieno di muscoli. Il suo fisico è messo in rilievo da una maglietta nera aderente e jeans sbiaditi. Ha i capelli castano scuro tagliati corti, che attirano l’attenzione sugli zigomi alti e la mandibola squadrata. Gli occhiali scuri gli nascondono gli occhi. Duro, sexy da morire. Non è quello che mi aspettavo.
Faccio un respiro profondo e rallento il passo. Devo essere calma, fredda, professionale quando lo incontro. Joe Sullivan e io passeremo un mucchio di tempo insieme. Su mia richiesta, si trasferirà nell’appartamento accanto al mio. È fondamentale che partiamo col piede giusto. Oggi è giorno di registrazione per la nuova sitcom Living Gold, con un vero pubblico nello studio. Mi sentirò meglio sapendo che la mia nuova guardia del corpo è sul set nel caso ci siano uomini aggressivi tra il pubblico, ossessionati dal mio precedente personaggio, Amanda.
La cosa più strana di tutti è che non sono per niente una dura. È un difetto su cui sto lavorando da tutta la vita. Posso fingere di esserlo, grazie al generale Joan Ellis, mia nonna, che mi ha cresciuto. Harper! Testa alta, spalle indietro, mai mostrare debolezza.
Sissignora!
Solo che reagire avrebbe significato l’inferno. Aveva veramente sbagliato carriera, facendo l’insegnante alle elementari. Avrebbe trovato la sua nicchia al comando delle truppe, invece di tentare di trasformare una ragazza timida e sensibile in qualcuno che rispettasse i suoi standard. Fallendo miseramente.
Joe oltrepassa la mia roulotte, senza rendersi conto di averla mancata e io mi precipito fuori per salutarlo, con un sorriso professionale sul volto per nascondere il nudo desiderio. «Salve, sono Harper. Sono lieta di conoscerti. È questa la mia.» Indico la roulotte. «Seguimi. Vorrei scambiare due parole prima che cominci la registrazione.» Lo precedo, apro la porta ed entro, tenendo la porta aperta per lui.
Lui non mi raggiunge. Invece alza gli occhiali sopra la testa e mi fissa. I suoi occhi sono di un sorprendente color acquamarina. Mio Dio, potrebbe fare un film. Il mio stomaco fa una pazza giravolta, e mi sento calda dappertutto. Non ho mai avuto una reazione così viscerale per un uomo al primo sguardo. Potrebbe essere un problema. Sono il suo capo. Inoltre ho un fidanzato. Colton è in Inghilterra da tre settimane, a girare un film. Dovrei chiamarlo.
«Per favore, entra» dico.
«Sei Harper Ellis.» La sua voce è profonda e sensuale come il mio cioccolato fondente preferito e mi dà la stessa scossa di piacere. Ancora di più, se devo essere sincera.
«Sì. Benvenuto.» Mi rendo conto che sembra un po’ sorpreso. Pensavo sapesse chi lo aveva assunto, anche se adesso ho un aspetto diverso rispetto al personaggio che recitavo prima. Amanda Boxer indossava tailleur e scarpe decolleté. Il mio nuovo personaggio, Lexi Gold, è una ricca fashionista, quindi indosso un tubino nero senza maniche di Vera Wang, con una parte trasparente al di sopra del seno e che finisce a metà coscia, più stivali alla caviglia con il tacco alto. La differenza maggiore sono i capelli. Come Amanda, portavo una parrucca di capelli diritti castano scuro perché sarebbe stato un lavoraccio per la parrucchiera dello show stirare tutti i giorni i miei capelli ricci e li avrebbe rovinati troppo. Ho recitato tre anni in quello show e quindi apprezzo che la parrucchiera si sia preoccupata di risparmiare i miei capelli. A quando pare, riccioli lunghi fino alle spalle non rispecchiano l’immagine di una dura.
La mia nuova guardia entra nella roulotte e lo spazio di colpo si restringe con la sua figura imponente. Lui controlla la mia roulotte mentre io controllo lui. È esattamente ciò di cui ho bisogno per allontanare gli uomini inquietanti. Ha il collo muscoloso con i tendini in vista, le spalle larghe e i suoi bicipiti sono così grossi che non riesce a tenere le braccia vicine al corpo. Le cosce sembrano solide e forti, gambe lunghe che finiscono negli stivali da lavoro. Probabilmente con la punta d’acciaio per ottenere la massima potenza. La perfezione.
Lui si strofina le mani. «Allora… è un piacere conoscerti. Ho visto qualche puntata di Capital Asset.» È la mia precedente sitcom. Amanda Boxer era la spietata Amministratrice Delegata di un hedge fund.
Sorrido, approvando. Non perché ha guardato il mio show. È il suo accento di Brooklyn. (Conosco bene gli accenti, fa parte del mio lavoro.) Non avrei potuto chiedere qualcuno più adatto per questo lavoro. Quando quei loschi individui del posto verranno da me, si troveranno contro uno dei loro.
Mi rendo conto di colpo di essere scortese, visto che lo sto guardando dalla testa ai piedi, per ragioni mie. Ovviamente la mia assistente ha già fatto le debite verifiche. È lei che ha controllato i CV. L’unica mia richiesta è che fossero forti, competenti e non troppo vecchi.
«Posso offrirti qualcosa da bere?» gli chiedo, indicando il mini-frigorifero. «Ho dell’acqua in bottiglia e tè freddo dietetico.»
«L’acqua va bene, grazie.»
Lo sfioro passandogli accanto mentre vado al frigorifero, cogliendo il profumo di una colonia muschiata. Devo essere professionale. Prendo una bottiglietta d’acqua e gliela passo, attenta a non toccarlo.
«Grazie» mi dice svitando il tappo con un movimento rapido. Forte, così forte con quelle mani grandi. Lui alza le sopracciglia guardandomi mentre beve. Mi sa che lo sto fissando.
Distolgo gli occhi. Lavoreremo a stretto contatto di gomito quindi non dovrei limitare la mia ospitalità. È un’occasione importante. La mia prima guardia del corpo, da sempre, rischierà la pelle per tenermi al sicuro. Il minimo che posso fare e condividere la mia scorta segreta. Non roba da bere, la roba buona. Ehi, stiamo costruendo una relazione professionale.
Giusto. Ignora il suo profumo sexy, il corpo stupefacente e i begli occhi. Apro l’armadietto sopra il microonde, spingendo da parte i bicchieri di plastica rossa di camuffamento e prendo un sacchetto di plastica. Il ripiano dondola. Dovrei avvisare la manutenzione.
Apro il sacchetto dicendogli: «Non dovrei averli. La guardarobiera ha un sacco di vestiti firmati per la mia taglia esatta. È un bel problema se qualcosa non mi va bene». Alzo gli occhi e sento una scossa quando i nostri sguardi si incontrano. «Ti piacerebbe averne uno?» Ho tre quadrotti incartati singolarmente di cioccolato fondente con la ciliegia. Normalmente sto attenta a farli durare per tutta la stagione, ma lui è più importante del mio amore per il cioccolato.
Joe scuote la testa. «È veramente carino da parte tua offrirlo, ma non fa parte nemmeno della mia dieta. Cerco di mangiare sano.»
«Certo, capisco perfettamente.» Rimetto in fretta il cioccolato nel sacchetto anche se il profumo è talmente delizioso che vorrei ficcarmelo in bocca. È quasi ora di cena, ma non posso mangiare fino a quando sarà finita la registrazione, altrimenti sarò torpida e la mia performance non sarebbe al massimo. Rimetto il sacchetto talmente in fretta sul ripiano che si ribalta, facendo piovere i bicchieri di plastica. «Oops, ripiano traballante.»
«Potrei sistemarlo.»
Spalanco gli occhi. «Oh. Hai gli attrezzi giusti?» Forse ha uno di quei coltellini dell’esercito svizzero con dozzine di utili gadget.
Lui accenna un sorriso mentre si china per ispezionare il ripiano. Mi manca il fiato quando si avvicina. Ridicolo. Devo darmi una calmata. Appena si sposta all’armadietto vuoto accanto a quello che contiene la mia scorta segreta, tolgo il sacchetto di plastica e tutti i bicchieri in modo che possa fare la sua magia.
Lui allunga la mano e fa qualcosa all’altro armadietto e poi con un altro movimento rapido sistema il mio ripiano traballante, dicendomi: «Ho preso in prestito un paio di staffe dall’altro armadietto, visto che non lo usi. Ne porterò qualcuna. Basta spingerle dentro. Vedi i fori?».
Guardo oltre la mano. «Sì.»
«Basta infilare questi affarini. Dammi, rimetto a posto la tua roba.» Indica i bicchieri e il sacchetto di plastica che ho ancora in mano. Lo fisso, sorpresa dal signor Sistema-tutto. Non solo è favoloso, ma è anche servizievole e sinceramente gentile. Francamente mi aspettavo più un istinto da killer da una guardia del corpo.
Gli passo la roba e lui la rimette a posto esattamente com’era prima. «Grazie.»
«Nessun problema. Hai qualcos’altro da sistemare qui intorno?»
Sbatto gli occhi. La mia guardia del corpo potrebbe essere anche il mio tuttofare. Non dovrei più far entrare uno sconosciuto nel mio appartamento o nella mia roulotte. Meraviglioso. Poi torno in me. Dovremmo superare l’imbarazzo (il mio imbarazzo) avendo una conversazione professionale, da cliente a guardia del corpo. «È tutto, grazie.» Indico il divano. «Siediti.»
Lui va a sedersi, totalmente rilassato. Mi piacerebbe essere altrettanto rilassata. Di solito sono un po’ tesa prima di una registrazione, ma oltretutto questa è una situazione insolita per me, lavorare con la mia prima guardia del corpo. Anche se devo ammettere che non è proprio come me l’aspettavo. Pensavo che sarebbe stato un duro dall’aspetto minaccioso e che ci avrei messo un po’ per sentirmi a mio agio con lui intorno. Invece non emana vibrazioni pericolose, nemmeno un po’.
Mi piace già.
Mi siedo accanto a lui, accavallando le gambe. Sta bevendo di nuovo e il suo pomo d’Adamo si muove ipnoticamente su e giù. Smettila di fissare!
Mi concentro sul suo sopracciglio, evitando di perdermi nuovamente negli occhi acquamarina. «Non so se Trina te ne ha già parlato, ma è la prima volta che ho una guardia del corpo. Per favore, abbi pazienza mentre mi abituo ad avere un’ombra. So per certo che ti voglio sul set quando c’è il pubblico dal vivo il venerdì. Ci sono ancora nove settimane di registrazione e poi non so dove sarò. Dipende se lo show avrà un’altra stagione o meno per decidere quali ruoli posso accettare. Ma se entrambi penseremo che va bene, saresti disponibile a viaggiare?»
Lui si strofina la nuca. «Ci devo pensare.»
Alzo una mano. «Scusa, sto affrettando un po’ le cose. Vedremo come vanno le cose. Tu stammi vicino quando registriamo e mi accompagnerai per venire e andare dal set. So che dormirò meglio di notte sapendo che sei nell’appartamento accanto.» Di recente, ho comprato l’appartamento alla porta accanto con l’intenzione di far demolire la parete divisoria e ingrandire il mio, e ha funzionato, perché adesso ho lo spazio disponibile.
Joe sorride e il mio polso accelera. «Sembra che passeremo un mucchio di tempo insieme. È un bene imparare a conoscerci. Devo dire che non sembri una dura come in TV.» Living Gold non è ancora andato in onda, quindi si riferisce al personaggio dell’AD.
Cerco di frenare l’irritazione. «È perché Amanda Boxer era un personaggio che interpretavo, non ero io.» Non so perché la gente non lo capisca.
Lui si china verso di me. «Fa capire che attrice favolosa sei.»
«Oh.» Passo le dita lungo la cucitura dei cuscini del divano, fissandolo. Non sono brava ad accettare i complimenti, avendone ricevuti così pochi mentre crescevo. Il generale Joan non viziava.
Lui si appoggia allo schienale e continua: «Sembri dolce nella vita reale».
«Beh, essere dolci non aiuta in una lotta.»
Lui sorride, con gli occhi acquamarina che scintillano. Il mio stomaco fa un’altra folle piroetta. «Probabilmente no, ma a me piace.»
Ho le guance in fiamme, il cuore che martella, il cervello completamente assente. Sono scombussolata dai complimenti e dal suo sex-appeal. Professionale. Mantieniti professionale.
«Sei esattamente come speravo» dico. Tranne il fatto di essere stupendo. Avrei dovuto essere più cauta con la mia lista dei requisiti per la guardia del corpo e indicare tipo non sexy.
«In che senso sono come speravi?»
Indico con entrambe le mani le sue spalle massicce e i bicipiti. «Muscoloso.»
«Mi piace restare in forma per il mio lavoro. Evita gli incidenti.»
Annuisco. «Perfettamente logico. Spero di non averti messo a disagio, parlando dei tuoi muscoli.» Ho sempre le guance in fiamme. Dio, Harper, non potresti essere un capo peggiore, visto come stai adocchiando il nuovo impiegato!
Lui mi rivolge un sorriso sciogli-mutande, con i denti che lampeggiano bianchi contro il velo di barba scura. «Io sono perfettamente a mio agio.»
Io qui sto morendo.
Non è imbarazzante, nooo!
«Bene» dico piano.
Ci fissiamo negli occhi. Io sono ammaliata, vorrei avvicinarmi di più. Non ho mai provato prima d’ora un’attrazione simile. Se stessi facendo un provino per l’attrazione, il regista impazzirebbe per noi due come coppia. Hai bisogno di lui. Non incasinare tutto. Non riesco a distogliere gli occhi, colta in qualcosa più forte di me. Oh Dio, è reciproco. L’attrazione è reciproca. Oh, diavolo.
Distolgo a forza lo sguardo, cercando disperatamente di capire come intavolare una relazione professionale quando sono arrapata come un’adolescente che si trova davanti la sua prima cotta. E la cotta è reciproca.
«Che cosa ti piace fare quando non stai lavorando?» mi chiede.
Cerco di sembrare indifferente. «Mi piacciono i libri e la musica, specialmente quella dal vivo.»
Lui si sposta verso di me. «Davvero. Anche a me. Cerco di andare a tutti i festival musicali possibili.»
Gli sorrido. «Bello.» Ho sentito dire che i festival musicali sono divertenti, ma con tutta quella gente è impossibile per me andarci come una persona normale. Ci sono andata una volta sola quando mi aveva invitato l’artista principale. Avevo assistito dal backstage, con le sue guardie del corpo.
Bussano alla porta della mia roulotte e apro, aspettandomi uno degli assistenti di produzione. Invece è un uomo dall’aspetto minaccioso con la testa rasata e un tatuaggio sul collo, con una camicia bianca aperta fino a metà petto che mostra un altro tatuaggio sopra un pettorale. Meno male che c’è Joe. Come ha fatto questo tipo spaventoso a superare la sicurezza?
I suoi occhi castani mi guardano decisi mentre mi tende la mano da stringere. «Harper Ellis, sono Joe Sullivan.»
La mia guardia del corpo.
Sento lo stomaco che si stringe. «Cosa?» sussurro con il cuore che mi batte nelle orecchie.
«La sua nuova guardia del corpo» dice lui. «Mi sono perso per un po’ cercando la roulotte. Ehi, stai bene? Sembri un po’ pallida.»
Il completo sconosciuto che ho fatto entrare nella mia roulotte sta uscendo. «È stato veramente bello conoscerti, Harper. Risparmia un po’ di quel cioccolato per Joe.» Ammicca, si volta e se ne va.
Torno nella roulotte e vado a sedermi sul divano, sudando freddo. La mia vera guardia del corpo aspetta fuori.
Chi diavolo ho fatto entrare nella mia roulotte?