“Lei mi chiede se Giorgia potrà recuperare i ricordi della notte dell’omicidio, ma il punto è un altro: quei ricordi saranno autentici stralci di memoria o il prodotto di fantasticherie elaborate da un cervello sofferente?”

Giorgia soffre di una grave forma di emicrania che le condiziona l’esistenza, ma non si arrende a rinunce e compromessi, cerca vie di fuga. Cerca le emozioni violente di cui scrive il neurologo Oliver Sacks: emozioni più forti del dolore che sconfiggono il dolore stesso. La donna fa esperienza del fenomeno, scopre che funziona. Quell’idea diventa un’ossessione che la porta su una brutta china, fino alla casa dove viene trovata incosciente non lontana dal cadavere di un uomo assassinato. Sospettata di omicidio, Giorgia è al centro delle indagini di Marcello Lazzari, vicequestore aggiunto della Squadra Mobile di Roma.


Titolo: Trappola mentale.
Autrice: Maria Teresa Casella.
Genere: Thriller psicologico; Noir.
Editore: Independently Published.
Prezzo: euro 9,80 (copertina flessibile).
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Nelle ventiquattr’ore successive al ritorno a casa, Giorgia aveva avuto bisogno di tre iniezioni per uscire dalla fase acuta dell’attacco di emicrania, e gli effetti collaterali delle somministrazioni ravvicinate erano stati pesantissimi.

Quando la crisi finisce, Giorgia sa di avere davanti a sé quattro giorni di benessere, prima della crisi successiva. Quel male affligge da generazioni le donne del ramo materno della sua famiglia, ma lei non riesce ad accettarlo. Non vuole che l’emicrania governi la sua vita. Sa che non può aspirare a un impiego, le sue condizioni non le permetterebbero di sostenere i ritmi di un ufficio; perciò lavora in proprio come progettista di siti web, in collaborazione con alcune agenzie pubblicitarie.
La malattia le preclude anche la ricerca di rapporti sentimentali duraturi; così Giorgia si trascina dietro una serie di affetti inconcludenti e frustranti.
Per fortuna, ci sono due amici di lunga data, Irene e Beppe, ai quali non deve nascondere la malattia e che la supportano con affetto durante le crisi devastanti che la colpiscono. E ne sopportano il carattere inasprito da quindici anni di calvario.

Una sera – Giorgia ha organizzato una cena con amici e conoscenti – l’emicrania la sorprende, costringendola a trovare rifugio nella propria stanza. Un imbucato, sbronzo fradicio, cerca di violentarla. Giorgia si ribella, scalcia, morde, gli fa male. Mentre quello si allontana, lei si rende conto che l’evento ha scacciato, annullato il dolore atroce che l’aveva colpita. Una crisi risolta in sette ore, anziché in due giorni. Come mai?

Uno spavento improvviso, o la collera, o un’altra emozione forte, possono cancellare un’emicrania e prenderne il posto quasi in pochi secondi.” La frase si trova alla pagina 69 di “Emicrania”, il saggio nel quale il neurologo Oliver Sacks analizza forme e sintomi della patologia descrivendo centinaia di casi clinici. Il libro si trova nella libreria di casa. Giorgia ricordava di averlo letto senza troppo interesse, ma ora quella frase le torna in mente.

Si confida con l’amica Irene, che rimane sbalordita. Teme che Giorgia possa andare alla ricerca di emozioni forti con le quali cancellare le crisi di emicrania.
E accade proprio così. Una volta… Due volte…
Solo che, mentre il primo episodio le rimane fisso in mente, del secondo ha solo qualche ricordo sbiadito: un appuntamento in una villa disabitata con Canesciolto, incontrato in una chat di incontri, una stanza con delle candele accese, un colpo alla testa. E ora, si trova in ospedale, indiziata dell’omicidio di quel tizio che l’aspettava.

Parte da qui una girandola di eventi magistralmente organizzata e gestita da Maria Teresa Casella con piglio deciso e linguaggio asciutto. L’autrice non commette l’errore di suscitare la nostra empatia nei confronti di Giorgia che, anzi, troviamo antipatica, prepotente, egoista. Il legame si forma poco a poco e alla fine siamo solidali con questa donna che lotta con tutte le sue forze per sottrarsi all’accusa di omicidio e per scoprire chi stia cercando di farle del male. Ottimi i comprimari: gli amici Irene e Beppe, Martina in lotta con il padre per poter vivere serenamente la propria omosessualità, gli psichiatri che hanno in cura Giorgia, la squadra della Polizia che si occupa del caso. Un romanzo letto di corsa per arrivare alla fine e alla soluzione dell’enigma “Chi è stato?”; e poi centellinato per gustarne la costruzione sopraffina.