Anna ha quarant’anni, un bimbo, un marito, un gatto e un ficus. La sua vita scorre come ogni altra, se non fosse che, a seguito di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali.

Una straordinaria capacità che, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra dell’Agenzia investigativa del burbero investigatore privato Cantoni, con cui litiga in continuazione, insieme a quel “quintale d’uomo” di Tonino e all’alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po’ sclerotiche…

Grazie ai suoi insoliti informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente “precipitato” dal quarto piano della palazzina in cui viveva. L’ambiente della droga è il punto di partenza di un’indagine che – fra battibecchi, rivelazioni inattese, dialoghi con i più diversi animali sul senso del vivere, un figlio di quattro anni fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale – Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come “tanti pezzi di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro”.

TITOLO: Gli insospettabili.
AUTRICE: Sarah Savioli.
GENERE: Narrativa contemporanea.
EDITORE: Feltrinelli.
PREZZO: euro 9,99 (eBook); euro 15,20 (cartaceo).
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Sarah Savioli, con la scrittura fresca e piena di brio propria della migliore tradizione della nostra commedia e grazie alla sua lunga esperienza come perito tecnico-scientifico forense, dà vita a una delle investigatrici più insolite, divertenti e stralunate della commedia gialla nostrana.

Letta tutta d’un fiato questa storia di animali che parlano e di una detective in erba che li capisce. Anna è sposata, ha un marito adorabile, un bambino piccolo e un lavoro part time per una scalcagnata agenzia di investigazioni, di cui fanno parte il titolare Cantoni, l’agente Tonino e l’alano Otto, lo scoreggione (scusate, ma ho il dovere di informarvi).

Il caso che mette sotto pressione i quattro è presto detto: un certo Armando, ex tossicodipendente, è caduto (o l’hanno buttato giù) dal quarto piano di una palazzina in cui abitava. La madre del poveretto ha ingaggiato l’Agenzia perché non crede alla verità di comodo -suicidio- che la Polizia sta confezionando.

Grazie a un piccolo embolo che, piazzatosi nel suo cervello, le permette di parlare con gli animali, Anna è un prezioso elemento per l’Agenzia: i suoi informatori sono due tartarughe, un pastore tedesco filosofo e due asini rivoluzionari (uno si chiama Robespierre e vorrebbe tanto una ghigliottina…).

I momenti classici del giallo si mescolano a quelli teneri della vita in famiglia; i battibecchi fra Anna e Cantoni sono inframmezzati da siparietti comici: il criceto Baby (“Nessuno mette Baby nell’angolo!”) distruttore di telecomandi, il gatto Banzai, cinico e baro, i passerotti che trascorrono il tempo a becchettare briciole e a commemorare i cari estinti (“Ricordiamo Cip43”).

Mi sono divertita e commossa; ho invidiato spassionatamente Anna (chi non vorrebbe chiacchierare con gli animali? Tutti, anziché solo con i pelosi di casa?) e ho amato senza riserve il flatulente Otto, emblema della tenerezza canina.

Cinque stelline.

Acquistato e letto in giornata. Non mi capita spesso.