È il 1988. Lo studio del celebre programma That’s Life! della BBC è gremito. Tra il pubblico, siede Nicholas Winton: ha quasi ottant’anni, indossa uno dei suoi completi migliori e la cravatta di seta. Quello che non sa è che sta per incontrare alcuni dei bambini, ormai adulti, che ha salvato nel 1939. Per la precisione, 669 bambini cecoslovacchi che, senza il suo aiuto, sarebbero finiti nei vagoni diretti ai campi di concentramento e che, invece, hanno trovato rifugio su treni con destinazione la Gran Bretagna. Una storia vera della Seconda guerra mondiale che ha commosso tutti, ma che sarebbe caduta nell’oblio se Barbara Winton non avesse ritrovato per caso i nomi dei bambini salvati nei diari del padre. Una storia iniziata con una richiesta d’aiuto da parte del Comitato per i rifugiati inglese, che invitò Nicholas a visitare la Cecoslovacchia anziché partire per le vacanze; all’epoca nemmeno trentenne, Winton non esitò un secondo a recarsi in Europa, consapevole del dilagante antisemitismo del partito nazista. Sapeva di doversi muovere in fretta per salvare più vite possibili e organizzò così una vasta operazione – chiamata Kindertransport – senza arrendersi davanti alle difficoltà e seguendo il principio: «Se una cosa non è impossibile, allora c’è sempre un modo per realizzarla». Una storia vera di coraggio, resilienza, umiltà. Una storia commovente da cui ora è stato tratto un film interpretato da Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter. Una storia che racconta l’impresa di un uomo straordinario che non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per salvarne centinaia. La storia di un eroe che per anni è rimasto in silenzio, perché ha sempre pensato di non aver fatto nulla di speciale, e che merita oggi di essere riscoperta perché l’orrore non si ripeta.
Titolo: One Life.
Regia: James Hawes.
Interpreti: Antony Hopkins, Helena Bonham-Carter, Johnny Flynn, Jonathan Pryce.
Oggi vorrei consigliare un film che racconta la vera storia di un uomo che non avevo mai sentito nominare: Nicholas Winton.
La sua storia è simile a quella di altri che si sono attivati per salvare vite umane prima e durante l’invasione nazista.
Recatosi a Praga per un corso di approfondimento gestionale, un broker inglese scopre la triste realtà di una città che sta sopravvivendo a stento, vista l’invasione nazista, e che sta per perdere un numero enorme di bambini che sono orfani o che a breve saranno portati nei campi di sterminio.
Smuovendo le acque in Inghilterra, grazie anche alla madre che lo aiuta, mette in piedi un’associazione a Praga che raccoglie e smista ragazzini sia ebrei, che cechi.
Con l’aiuto di volontari che rischiano ogni istante l’arresto, convince i genitori a lasciargli portare i figli in Inghilterra, dove ha trovato molte famiglie affidatarie disposte a dare una casa ai piccoli, in attesa del ricongiungimento con le famiglie d’origine, alla fine della guerra.
Il film, interpretato da un Anthony Hopkins ancora una volta eccezionale, parte dalla richiesta della moglie che lo invita a disfarsi di fascicoli che riempiono la casa e che ormai sono solo un gran disordine.
Mentre si accinge a farlo, Nicholas apre la borsa che si portava appresso a Praga e rivive, con tanti flash back, ciò che ha fatto nel biennio 38-39.
Il film è molto bello e il finale commovente.
Pensate che Nicholas Winton è vissuto fino a 106 anni e che ha salvato 669 bambini.
Io ho visto il film su SKY. È abbastanza recente, quindi penso che verrà ritrasmesso.
C’è anche la possibilità di leggere la storia nel libro scritto dalla figlia.
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