L’idea di questo romanzo mi ronzava in testa da diversi anni. Sarà colpa del periodo statico che viviamo in questo momento, dove ancora i diritti sono solo nominali e le persone omosessuali continuano a faticare più degli altri per affermarsi nella società come persone, sarà colpa anche del fatto che in questo processo di rallentamento c’è una forte componente ecclesiastica che rende le persone LGBT oggetto di opinione, giudizio e spesso di discriminazione in nome di principi che con lo spirito cristiano non hanno a che fare nulla.

Sarà che questa storia, non lo dirò mai più anche sotto tortura, ha più tratti autobiografici e anche noti non da me direttamente di quanto forse sarei disposto ad ammettere. Ma la verità è che “La legge del desiderio” era un romanzo che sentivo dentro crescere, acquisire struttura, riempire la mia mente ancor prima che avessi il coraggio di fare i conti con me stesso e con le cose che ci volevo raccontare.

Ha una forte componente erotica, proprio come sono io: disinibito e spesso incurante dei limiti ammissibili per l’aspetto fisico (e più allettante) delle relazioni umane. E come sempre i miei personaggi sono maschi, uomini che desiderano altri uomini, che non amano i glitter ma magari appartengono all’immaginario del maschio comune. Certo, non potevo esimermi dal metterci dentro i miei amati Bear, ma questa è una delle mie caratteristiche, con cui sia io che i miei lettori abbiamo imparato a convivere e forse è uno dei tratti che sinora è stato apprezzato di più nella mia scrittura.

L’unica cosa che desidero è che questa storia non venga presa come una ripicca: non mi sto vendicando dei preti che ci vorrebbero tutti peccatori a marcire all’inferno, volevo solo raccontare la contraddizione di tutti quei sacerdoti che vivono nell’ombra le loro pulsioni omosessuali, in modo più o meno aperto, e alla luce del sole predicano la demonizzazione di un matrimonio tra le persone dello stesso sesso. Una realtà, a prescindere dalla storia, che purtroppo è molto comune ancora oggi.

Mario, Gianni e Federico, oltre a costituire un triangolo erotico di tutto rispetto dove al vertice c’è il prete con il suo modo particolare di conciliare il ministero sacerdotale con le sue pulsioni, ma soprattutto il modo di educare i giovani a irretire il corpo senza perdere la propria anima, così come la sua religione vorrebbe far credere.

Volevo solo raccontare una storia, dargli un tono, un colore. Un pensiero per riscoprire il vero valore della religione e magari un invito ad abbandonare quei moralismi che di fatto con lo spirito religioso hanno poco a che fare. Una riflessione da fare anche quando pensiamo che andare in Chiesa sia, ancora oggi, un luogo dove sentirsi al sicuro.

In un afoso pomeriggio estivo, il giovane Mario rivela a don Gianni, il suo confessore, le morbose passioni che lo tormentano. Scopre così che il prete condivide il suo stesso segreto e con lui inizierà un percorso dominato dall’erotismo e dal soddisfacimento della lussuria più sfrenata. Don Gianni insegnerà al ragazzo come assecondare brama e dedizione, come lui ha conciliato pulsioni, ministero e vita sociale. Verranno ben presto risucchiati in un vortice perverso alimentato dal desiderio. Il desiderio è sempre in agguato, pronto a irretire le coscienze e a regalare gioie effimere ma pure è governato dalle sue leggi ed esige un prezzo che tutti devono pagare.

Martin Milk è lo pseudonimo di qualcuno che ha dei motivi ben precisi per mantenere l’anonimato. È sardo e si vanta di appartenere alla categoria bear (ma lui preferisce definirsi un orso italiano), ha più di trent’anni, si ritiene attraente (ma fa finta che non sia vero) e ama i maschi, gli Orsi e i diritti civili. Ha lasciato qua e là qualche traccia nel web, ma del suo passato isolano, delle sue motivazioni e del suo viso, non si conosce nulla. Solo un dettaglio è risaputo: ci si continua a interrogare se i suoi racconti siano solo frutto della sua fantasia, o se davvero quel che dice è stato vissuto in prima persona. Esordisce nel 2012 e pubblica con costanza racconti singoli e raccolte di genere omoerotico. La legge del desiderio è il suo primo romanzo di genere omoerotico.

http://www.amarganta.eu/narrativa/la-legge-del-desiderio/